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Falstaff” by Giuseppe Verdi libretto (Italian)

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Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo; Atto Terzo
ATTO SECONDO

Parte prima

L'interno dell'«Osteria della Giarrettiera», come nell'atto primo.
Falstaff sempre adagiato nel suo gran seggiolone al suo solito posto
bevendo il suo Xeres. Bardolfo e Pistola verso il fondo accanto alla
porta di sinistra. Poi mrs. Quickly.


BARDOLFO E PISTOLA
(cantando insieme e battendosi il petto in atto di pentimento)
Siam pentiti e contriti.

FALSTAFF
(volgendosi appena verso Bardolfo e Pistola)
L'uomo ritorna al vizio,
la gatta al lardo...

BARDOLFO E PISTOLA
E noi, torniamo al tuo servizio.

BARDOLFO
(a Falstaff)
Padron, là c'è una donna che alla vostra presenza
chiede d'essere ammessa.

FALSTAFF
S'inoltri.

(Bardolfo esce da sinistra e ritorna subito accompagnando mrs. Quickly)

QUICKLY
(inchinandosi profondamente verso Falstaff il quale è ancora seduto)
Reverenza!

FALSTAFF
Buon giorno, buona donna.

QUICKLY
(avvicinandosi con gran rispetto e cautela)
Se vostra grazia vuole,
vorrei, segretamente, dirle quattro parole.

FALSTAFF
T'accordo udienza.

(a Bardolfo e Pistola, rimasti nel fondo a spiare)

Escite.

(escono da sinistra facendo sberleffi)

QUICKLY
(facendo un altro inchino ed avvicinandosi più di prima)
Reverenza!
(a bassa voce)
Madonna
Alice Ford...

FALSTAFF
(alzandosi ed accostandosi a Quickly premuroso)
Ebben?

QUICKLY
Ahimè! Povera donna!
Siete un gran seduttore!

FALSTAFF
(subito)
Lo so. Continua.

QUICKLY
Alice
sta in gran agitazione d'amor per voi; vi dice
ch'ebbe la vostra lettera, che vi ringrazia e che
suo marito esce sempre dalle due alle tre.

FALSTAFF
Dalle due alle tre.

QUICKLY
Vostra grazia a quell'ora
potrà liberamente salir ove dimora
la bella Alice! Povera donna! le angosce sue
son crudeli! ha un marito geloso!

FALSTAFF
(rimuginando le parole di Quickly)
Dalle due alle tre.
(a Quickly)
Le dirai che impazïente aspetto quell'ora.
Al mio dovere non mancherò.

QUICKLY
Ben detto.
Ma c'è un'altra ambasciata per vostra grazia.

FALSTAFF
Parla.

QUICKLY
La bella Meg
(un angelo che innamora a guardarla)
anch'essa vi saluta molto amorosamente;
dice che suo marito è assai di rado assente.
Povera donna! un giglio di candore e di fé!
Voi le stregate tutte.

FALSTAFF
Stregoneria non c'è,
ma un certo qual mio fascino personal... Dimmi: l'altra
sa di quest'altra?

QUICKLY
Oibò!
La donna nasce scaltra.
Non temete.

FALSTAFF
(cercando nella sua borsa)
Or ti vo' remunerar...

QUICKLY
Chi semina grazie,
raccoglie amore.

FALSTAFF
(estraendo una moneta e porgendola a Quickly)
Prendi, Mercuriofemina.

(congedandola col gesto)
Saluta le tue dame.

QUICKLY
M'inchino.

(esce)
Falstaff solo, poi Bardolfo, poi mr. Ford, poi Pistola.

FALSTAFF
Alice è mia!

FALSTAFF
Va', vecchio John, va', va' per la tua via.
Questa tua vecchia carne ancora spreme
qualche dolcezza a te.
Tutte le donne ammutinate insieme
si dannano per me!
Buon corpo di sir John, ch'io nutro e sazio,
va', ti ringrazio.

BARDOLFO
(entrando da sinistra)
Padron, di là c'è un certo messer mastro Fontana
che anela di conoscervi; offre una damigiana
di Cipro per l'asciolvere di vostra signoria.

FALSTAFF
Il suo nome è Fontana?

BARDOLFO
Sì.

FALSTAFF
Bene accolta sia
la fontana che spande un simile liquore!
Entri.
(Bardolfo esce)

FALSTAFF
Va', vecchio John, per la tua via.
Ford travestito entra da sinistra, preceduto da Bardolfo che si ferma
all'uscio e s'inchina al suo passaggio e seguìto da Pistola, il quale tiene
una damigiana che depone sul tavolo.
Pistola e Bardolfo restano nel fondo. Ford tiene un sacchetto in mano.

FORD
(avanzandosi dopo un grande inchino a Falstaff)
Signore,
v'assista il cielo!

FALSTAFF
(ricambiando il saluto)
Assista voi pur, signore.

FORD
(sempre complimentoso)
Io sono,
davver, molto indiscreto, e vi chiedo perdono,
se, senza cerimonie, qui vengo e sprovveduto
di più lunghi preamboli.

FALSTAFF
Voi siete il benvenuto.

FORD
In me vedete un uomo ch'ha un'abbondanza grande
degli agi della vita; un uom che spende e spande
come più gli talenta pur di passar mattana.
Io mi chiamo Fontana!

FALSTAFF
(andando a stringergli la mano con grande cordialità)
Caro signor Fontana!
Voglio fare con voi più ampia conoscenza.

FORD
Caro sir John, desidero parlarvi in confidenza.

BARDOLFO
(sottovoce a Pistola nel
fondo, spiando)

Attento!

PISTOLA
(sottovoce a Bardolfo)
Zitto!

BARDOLFO
Guarda! Scommetto! Egli va dritto
nel trabocchetto.

PISTOLA
Ford se lo intrappola...

BARDOLFO
Zitto!

FALSTAFF
Che fate là?

(a Bardolfo e Pistola, i quali escono al cenno di Falstaff)

FALSTAFF
(a Ford, col quale è rimasto solo)
V'ascolto.

FORD
Sir John, m'infonde ardire
un ben noto proverbio popolar: si suol dire
che l'oro apre ogni porta, che l'oro è un talismano,
che l'oro vince tutto.

FALSTAFF
L'oro è un buon capitano
che marcia avanti.

FORD
(avviandosi verso il tavolo)
Ebbene. Ho un sacco di monete
qua, che mi pesa assai. Sir John, se voi volete
aiutarmi a portarlo...

FALSTAFF
(prende il sacchetto e lo depone sul tavolo)
Con gran piacer... non so,
davver, per qual mio merito, messer...

FORD
Ve lo dirò.

FORD
C'è a Windsor, una dama, bella e leggiadra molto.
Si chiama Alice; è moglie di un certo Ford.

FALSTAFF
V'ascolto.

FORD
Io l'amo e lei non m'ama; le scrivo, non risponde;
la guardo, non mi guarda; la cerco e si nasconde.
Per lei sprecai tesori, gittai doni su doni,
escogitai, tremando, il vol delle occasioni.
Ahimè! tutto fu vano! Rimasi sulle scale,
negletto, a bocca asciutta, cantando un madrigale.

FALSTAFF
(cantarellando scherzosamente)
L'amor, l'amor che non ci dà mai tregue
finché la vita strugge
è come l'ombra...
FORD ...che chi fugge...

FALSTAFF
...insegue...

FORD
...e chi l'insegue...

FALSTAFF
...fugge...

FORD E FALSTAFF
...l'amor, l'amor!...

FORD
E questo madrigale l'ho appreso a prezzo d'or.

FALSTAFF
Quest'è il destin fatale del misero amator.

FALSTAFF
Essa non vi diè mai luogo a lusinghe?

FORD
No.

FALSTAFF Ma infin, perché v'aprite a me?

FORD
Ve lo dirò:
voi siete un gentiluomo prode, arguto, facondo,
voi siete un uom di guerra, voi siete un uom di mondo...

FALSTAFF
(con gesto d'umiltà)
Oh!...

FORD
Non vi adulo, e quello è un sacco di monete:
spendetele! spendetele! sì, spendete e spandete
tutto il mio patrimonio! Siate ricco e felice!
Ma, in contraccambio, chiedo che conquistiate Alice!

FALSTAFF
Strana ingiunzion!

FORD
Mi spiego: quella crudel beltà
sempre è vissuta in grande fede di castità.
La sua virtù importuna m'abbarbagliava gli occhi,
la bella inespugnabile dicea: «Guai se mi tocchi!»
Ma se voi l'espugnate, poi, posso anch'io sperar:
da fallo nasce fallo e allor... Che ve ne par?

FALSTAFF
Prima di tutto, senza complimenti, messere,
accetto il sacco. E poi (fede di cavaliere:
qua la mano!) farò le vostre brame sazie.
(stringendo forte la mano a Ford)
Voi, la moglie di Ford possederete.

FORD
Grazie!

FALSTAFF
Io son già molto innanzi
(non c'è ragion ch'io taccia
con voi)
: fra una mezz'ora sarà nelle mie braccia.

FORD
Chi?...

FALSTAFF
Alice. Essa mandò dianzi una... confidente
per dirmi che quel tanghero di suo marito è assente
dalle due alle tre.

FORD
Lo conoscete?

FALSTAFF
Il diavolo
se lo porti all'inferno con Menelao suo avolo!
Vedrai! Te lo cornifico netto! se mi frastorna
gli sparo una girandola di botte sulle corna!
Quel messer Ford è un bue! Un bue! Te lo corbello,
vedrai! Ma è tardi. Aspettami qua. Vado a farmi bello.

(piglia il sacco di monete ed esce dal fondo)

FORD
È sogno o realtà?... Due rami enormi
crescon sulla mia testa.
È un sogno? Mastro Ford! Mastro Ford! Dormi?
Svegliati! Su! Ti desta!
Tua moglie sgarra e mette in mal assetto
l'onore tuo, la tua casa ed il tuo letto!
L'ora è fissata, tramato l'inganno;
sei gabbato e truffato!...
E poi diranno
che un marito geloso è un insensato!
Già dietro a me nomi d'infame conio
fischian passando; mormora lo scherno.
O matrimonio, inferno!
Donna: demonio!
Nella lor moglie abbian fede i babbei!
Affiderei
la mia birra a un tedesco,
tutto il mio desco
a un olandese lurco,
la mia bottiglia d'acquavite a un turco,
non mia moglie a sé stessa. O laida sorte!
Quella brutta parola in cor mi torna:
«Le corna!» Bue! Capron! le fusa torte!
Ah! «le corna! le corna!»
Ma non mi sfuggirai! no! sozzo, reo,
dannato epicureo!
Prima li accoppio
e poi li colgo. Io scoppio!
Vendicherò l'affronto!
Laudata sempre sia
nel fondo del mio cor la gelosia.

FALSTAFF
(rientrando dalla porta del fondo.
Ha un farsetto nuovo, cappello e bastone)

Eccomi qua. Son pronto.
M'accompagnate un tratto?

FORD
Vi metto sulla via.
(si avviano: giunti presso alla soglia fanno dei
gesti complimentosi per cedere la precedenza del passo)


FALSTAFF
Prima voi.

FORD
Prima voi.

FALSTAFF
No, sono in casa mia.
(ritirandosi un poco)
Passate.

FORD
(ritirandosi)
Prego...
FALSTAFF
È tardi. L'appuntamento preme.
FORD
Non fate complimenti...

FALSTAFF
Ebben; passiamo insieme.

(prende il braccio di Ford sotto il suo ed escono a braccetto)

Parte seconda

Una sala nella casa di Ford. Ampia finestra nel fondo. Porta a destra,
porta a sinistra e un'altra porta verso l'angolo di destra nel fondo che
esce sulla scala. Un'altra scala nell'angolo del fondo a sinistra. Dal
gran finestrone spalancato si vede il giardino. Un paravento chiuso sta
appoggiato alla parete sinistra, accanto ad un vasto camino. Armadio
addossato alla parete di destra. Un tavolino, una cassapanca. Lungo le
pareti, un seggiolone e qualche scranna. Sul seggiolone, un liuto. Sul
tavolo, dei fiori.


Alice, Meg, poi Quickly dalla porta a destra ridendo. Poi Nannetta.

ALICE
Presenteremo un bill, per una tassa
al parlamento, sulla gente grassa.

QUICKLY
(entrando)
Comari!

(accorrendo con Meg verso Quickly,
mentre Nannetta ch'è entrata anch'essa resta triste in disparte)


ALICE
Ebben?

MEG
Che c'è?

QUICKLY
Sarà sconfitto!

ALICE
Brava!

QUICKLY
Fra poco gli farem la festa!

ALICE E MEG
Bene!

QUICKLY
Piombò nel laccio a capofitto.

ALICE
Narrami tutto, lesta.

MEG
Lesta.

ALICE
Lesta.

QUICKLY
Giunta all'«Albergo della Giarrettiera»
chiedo d'essere ammessa alla presenza
del cavalier, segreta messaggera.
Sir John si degna d'accordarmi udienza,
m'accoglie tronfio in furfantesca posa:
«Buon giorno, buona donna.»

(contraffacendo sé stessa)
«Reverenza.»
A lui m'inchino molto ossequïosamente,
poi passo alle notizie ghiotte.
Lui beve grosso ed ogni mia massiccia
frottola inghiotte.
Infine, a farla spiccia,
vi crede entrambe innamorate cotte
delle bellezze sue.

QUICKLY
(ad Alice)
E lo vedrete presto ai vostri piè.

ALICE
Quando?

QUICKLY
Oggi, qui, dalle due alle tre.

MEG
Dalle due alle tre.

ALICE
Son già le due.
(accorrendo subito all'uscio del fondo e chiamando)
Olà! Ned Will!
(a Quickly)
Già tutto ho preparato.
(torna a gridare dall'uscio verso l'esterno)
Portate qui la cesta del bucato.

QUICKLY
Sarà un affare gaio!

ALICE
Nannetta, e tu non ridi? Che cos'hai?
(avvicinandosi a Nannetta ed accarezzandola)
Tu piangi? Che cos'hai? Dillo a tua madre.

NANNETTA
(singhiozzando)
Mio padre...

ALICE
Ebben?

NANNETTA
Mio padre...

ALICE
Ebben?

NANNETTA
Mio padre...
(scoppiando in lacrime)
vuole ch'io mi mariti al Dottor Cajo!

ALICE
A quel pedante?

QUICKLY
Oibò!

MEG
A quel gonzo!

ALICE
A quel grullo!

NANNETTA
A quel bisavolo!

ALICE
No! No!

NANNETTA
No! No!
No! No! Piuttosto lapidata viva...

ALICE
Da una mitraglia di torsi di cavolo.

QUICKLY
Ben detto!

MEG
Brava!

ALICE
Non temer.

NANNETTA
(saltando di gioia)
Evviva!
Col Dottor Cajo non mi sposerò!

(intanto entrano due servi portando una cesta piena di biancheria)

ALICE
(ai servi)
Mettete là. Poi, quando avrò chiamato,
vuoterete la cesta nel fossato.

NANNETTA
Bum!

ALICE

(a Nannetta, poi ai
servi che escono)

Taci. ~ Andate.

NANNETTA
Che bombardamento!

ALICE
(corre a pigliare una sedia e la mette presso al tavolo)
Prepariamo la scena. Qua una sedia.

NANNETTA
(corre a pigliare il liuto e lo mette sulla tavola)
Qua il mio liuto.

ALICE
Apriamo il paravento.

(Nannetta e Meg corrono a prendere il paravento,
lo aprono dopo averlo collocato fra la cesta e il camino)


ALICE
Bravissime! Così. Più aperto ancora.
Fra poco s'incomincia la commedia.

ALICE
Gaie comari di Windsor! è l'ora!
L'ora di alzar la risata sonora!
L'alta risata che scoppia, che scherza,
che sfolgora, armata
di dardi e di sferza!
Gaie comari, festosa brigata!
Sul lieto viso
spunti il sorriso,
splenda del riso
l'acuto fulgor!
Favilla incendiaria
di gioia nell'aria,
di gioia nel cor.

ALICE
A noi!
(a Meg)
Tu la parte
farai che ti spetta.

MEG
(ad Alice)
Tu corri il tuo rischio
col grosso compar.

QUICKLY
Io sto alla vedetta.

ALICE
(a Quickly)
Se sbagli ti fischio.

NANNETTA
Io resto in disparte
sull'uscio a spiar.

ALICE
E mostreremo all'uomo che l'allegria
d'oneste donne ogni onestà comporta.
Fra le femmine quella è la più ria
che fa da gattamorta.

QUICKLY
(che sarà andata alla finestra)
Eccolo! È lui!

ALICE
Dov'è?

QUICKLY
Poco discosto.

NANNETTA
Presto.

QUICKLY
A salir s'avvia.

ALICE
(prima a Nannetta indica l'uscio a sinistra:
poi a Meg indicando l'uscio di destra)

Tu di qua. Tu di là!

NANNETTA
(esce correndo da sinistra)
Al posto!

MEG
(esce correndo da destra con Quickly)
Al posto!

Alice sola. Poi Falstaff. Poi Quickly. Poi Meg.

(Alice si sarà seduta accanto al tavolo,
avrà preso il liuto toccando qualche accordo)


FALSTAFF
(entra con vivacità: vedendola suonare, si mette a cantarellare)
Alfin t'ho colto,
raggiante fior,
t'ho colto!

(prende Alice pe 'l busto.
Alice avrà cessato di suonare e si sarà alzata)

Ed or potrò morir felice.
Avrò vissuto molto
dopo quest'ora di beato amor.

ALICE
O soave sir John!

FALSTAFF
Mia bella Alice!
Non so far lo svenevole,
né lusingar, né usar frase fiorita,
ma dirò tosto un mio pensier colpevole.

ALICE
Cioè?

FALSTAFF
Cioè: vorrei che mastro Ford
passasse a miglior vita...

ALICE
Perché?

FALSTAFF
Perché? Lo chiedi?
Saresti la mia lady
e Falstaff il tuo lord!

ALICE
Povera lady inver!

FALSTAFF
Degna d'un re.

FALSTAFF
T'immagino fregiata del mio stemma,
mostrar fra gemma e gemma
la pompa del tuo sen.
Nell'iri ardente e mobile dei rai
dell'adamante,
col picciol piè nel nobile
cerchio d'un guardinfante
risplenderai!
Più fulgida d'un ampio arcobalen.

ALICE
Ogni più bel gioiel mi nuoce e spregio
il finto idolo d'or.
Mi basta un vel legato in croce, un fregio
al cinto e in testa un fior.
(si mette un fiore nei capelli)

FALSTAFF
(per abbracciarla)
Sirena!

ALICE
(facendo un passo indietro)
Adulator!

FALSTAFF
Soli noi siamo
e non temiamo agguato.

ALICE
Ebben?

FALSTAFF
Io t'amo!

ALICE
(scostandosi un poco)
Voi siete nel peccato!

FALSTAFF
(avvicinandola)
Sempre l'amor l'occasïone azzecca.

ALICE
Sir John!

FALSTAFF
Chi segue vocazion non pecca.
T'amo! e non è mia colpa...

ALICE
(interrompendolo)
Se tanta avete vulnerabil polpa.

FALSTAFF
Quand'ero paggio
del duca di Norfolk ero sottile,
ero un miraggio
vago, leggero, gentile, gentile.
Quello era il tempo del mio verde aprile,
quello era il tempo del mio lieto maggio.
Tant'ero smilzo, flessibile e snello
che avrei guizzato attraverso un anello.

ALICE
Voi mi celiate.
Io temo i vostri inganni.
Temo che amiate...

FALSTAFF
Chi?

ALICE
Meg.

FALSTAFF
Colei? M'è in uggia la sua faccia.

ALICE
Non traditemi, John...
FALSTAFF
Mi par mill'anni
d'averti fra le braccia.

(rincorrendola e tentando di abbracciarla)
T'amo...

ALICE
(difendendosi)
Per carità...

FALSTAFF
(la prende attraverso il busto)
Vieni!

QUICKLY
(dall'antisala gridando)
Signora Alice!

FALSTAFF
(abbandona Alice e rimane turbato)
Chi va là?

QUICKLY
(entrando e fingendo agitazione)
Signora Alice!

ALICE
Che c'è?

QUICKLY
(rapidamente interrotta dalla foga)
Mia signora!
C'è mistress Meg, e vuol parlarvi, sbuffa...
strepita, s'abbaruffa...

FALSTAFF
Alla malora!

QUICKLY
E vuol passare e la trattengo a stento...

FALSTAFF
Dove m'ascondo?

ALICE
Dietro il paravento.
Falstaff si rimpiatta dietro il paravento. Quando Falstaff è nascosto,
Quickly fa cenno a Meg che sta dietro l'uscio di destra: Meg entra
fingendo d'essere agitatissima. Quickly torna ad escire.

MEG
Alice! che spavento!
Che chiasso! Che discordia!
Non perdere un momento,
fuggi!...

ALICE
Misericordia!
Che avvenne?

MEG
Il tuo consorte
vien gridando «accorr'uomo!»
Dice...

ALICE
(presto a bassa voce)
Parla più forte.
MEG Che vuol scannare un uomo!

ALICE
(come sopra)
Non ridere.

MEG
Ei correva
invaso da tremendo
furor! Maledicendo
tutte le figlie d'Eva!

ALICE
Misericordia!

MEG
Dice che un tuo ganzo hai nascosto,
lo vuole ad ogni costo scoprir...

QUICKLY
(ritornando spaventatissima e gridando più di prima)
Signora Alice!
Vien mastro Ford! Salvatevi!
È come una tempesta!
Strepita, tuona, fulmina,
si dà dei pugni in testa,
scoppia in minacce ed urla...

ALICE
(avvicinandosi a Quickly a bassa voce e un poco allarmata)
Dassenno oppur da burla?

QUICKLY
(ancora ad alta voce)
Dassenno. Egli scavalca
le siepi del giardino...
lo segue una gran calca
di gente... è già vicino...
Mentr'io vi parlo ei valca
l'ingresso...

FORD
(di dentro urlando)
Malandrino!

FALSTAFF
(sgomentatissimo avrà già fatto un passo
per fuggire dal paravento, ma udendo la
voce dell'uomo torna a rimpiattarsi)

Il diavolo cavalca
sull'arco di un violino!

(Alice, con una mossa rapidissima, lo chiude nel paravento,
in modo che non è più veduto)


Alice, Meg, Quickly, mr. Ford, poi subito il Dr. Cajus, poi Fenton, poi
Bardolfo e Pistola, poi Nannetta. Falstaff sempre nascosto nel paravento.


FORD
(dal fondo gridando volto a chi lo segue)
Chiudete le porte! Sbarrate le scale!
Seguitemi a caccia! Scoviamo il cignale!
(entrano correndo il Dr. Cajus e Fenton)

FORD
Correte sull'orme, sull'usta.
(a Fenton)
Tu fruga
negli anditi.

BARDOLFO E PISTOLA
(irrompono nella sala gridando,
mentre Fenton corre a sinistra)

A caccia!

FORD
(a Bardolfo e Pistola, indicando la camera a destra)
Sventate la fuga!
Cercate là dentro!
(Bardolfo e Pistola si precipitano nella camera coi bastoni levati)

ALICE
(affrontando Ford)
Sei tu dissennato?
Che fai?

FORD
(vede il cesto)
Chi c'è dentro quel cesto?

ALICE
Il bucato.

FORD
Mi lavi! rea moglie!
(consegnando un mazzo di chiavi al Dr. Cajus,
che escirà correndo dall'uscio di sinistra)

Tu, piglia le chiavi,
rovista le casse, va'.

FORD
(rivolgendosi ancora ad Alice)
Ben tu mi lavi!

(dà un calcio alla cesta)
Al diavolo i cenci!
(gridando verso il fondo)
Sprangatemi l'uscio
del parco!

(estrae furiosamente la biancheria dalla cesta, frugando
e cercando dentro, e disseminando i panni sul pavimento)

Camice... gonnelle... Or ti sguscio,
briccon! Strofinacci! Via! Via! Cuffie rotte!
Ti sguscio. Lenzuola... berretti da notte...
Non c'è...

ALICE, MEG E QUICKLY
(guardando i panni sparsi)
Che uragano!

FORD
(correndo e gridando, esce dalla porta a sinistra)
Cerchiam sotto il letto.
Nel forno, nel pozzo, nel bagno, sul tetto,
in cantina...

ALICE
È farnetico!

QUICKLY
Cogliam tempo.

ALICE
Troviamo
modo com'egli fugga.

MEG
Nel panier.

ALICE
No, là dentro
non c'entra, è troppo grosso.

FALSTAFF
(sbalordito, ode le parole d'Alice, sbuca e corre alla cesta)
Vediam; sì, c'entro, c'entro.

ALICE
Corro a chiamare i servi.

(esce)
MEG
(a Falstaff, fingendo sorpresa)
Sir John! Voi qui? Voi?

FALSTAFF
(entrando nella cesta)
T'amo amo te sola...
salvami! salvami!

QUICKLY
(a Falstaff)
(raccattando i panni)
Svelto!

MEG
Lesto!

FALSTAFF
(accovacciandosi con grande sforzo nella cesta)
Ahi!... Ahi!... Ci sto... Copritemi...

QUICKLY
(a Meg)
Presto! colmiamo il cesto.
(fra tutte due con gran fretta ricacciano la biancheria nel cesto)
Meg e Quickly attendono a nascondere Falstaff sotto la biancheria,
mentre Nannetta e Fenton entrano da sinistra.

NANNETTA
(sottovoce, con cautela
a Fenton)

Vien qua.

FENTON
Che chiasso!

NANNETTA
(avviandosi al paravento: Fenton la segue)
Quanti schiamazzi!
Segui il mio passo.

FENTON
Casa di pazzi!

NANNETTA
Qui ognun delira
con vario error.
Son pazzi d'ira...

FENTON
E noi d'amor.

NANNETTA
(lo prende per mano, lo conduce dietro
il paravento e vi si nascondono)

Seguimi. Adagio.

FENTON
Nessun m'ha scorto.

NANNETTA
Tocchiamo il porto.

FENTON
Siamo a nostr'agio.

NANNETTA
Sta' zitto e attento.

FENTON
(abbracciandola)
Vien sul mio petto!

NANNETTA
Il paravento
sia benedetto!

Nannetta e Fenton nascosti nel paravento.

Mr. Ford ed il Dr. Cajus da sinistra,
Bardolfo e Pistola da destra con Gente del vicinato.
Quickly e Meg accanto alla cesta dove c'è Falstaff nascosto.
Poi ritornerà Alice dal fondo.


DR. CAJUS
(urlando di dentro)
Al ladro!

FORD
(come sopra)
Al pagliardo!

DR. CAJUS
(entra, attraversando di corsa la sala)
Squartatelo!

FORD
(come sopra)
Al ladro!
(incontrando Bardolfo e Pistola che corrono da destra)
C'è?

PISTOLA
No.

FORD
(a Bardolfo)
C'è?

BARDOLFO
Non c'è, no.

FORD
(correndo, cercando e frugando nella cassapanca)
Vada a soqquadro la casa.

(Bardolfo e Pistola escono da sinistra)

DR. CAJUS
(dopo aver guardato nel camino)
Non trovo nessuno.

FORD
Eppur giuro
che l'uomo è qua dentro. Ne sono sicuro!
sicuro! sicuro!

DR. CAJUS
Sir John! Sarò gaio
quel dì ch'io ti veda dar calci a rovaio!

FORD
(slanciandosi contro l'armadio e facendo sforzi per aprirlo)
T'arrendi furfante! T'arrendi! O bombardo
le mura!

DR. CAJUS
(tenta aprire l'armadio co' le chiavi)
T'arrendi!

FORD
Vien fuora! Codardo!
Sugliardo!

BARDOLFO E PISTOLA
(dalla porta di destra, di corsa)
Nessuno!
FORD
(a Bardolfo e Pistola)

(mentre continua a sforzare l'armadio col Dr. Cajus)
Cercatelo ancora!

(Bardolfo e Pistola ritornano subito donde erano venuti)

FORD
T'arrendi! Scanfardo!

(riesce finalmente ad aprire l'armadio)
Non c'è!

DR. CAJUS
(aprendo a sua volta la cassapanca)
Vieni fuori!
Non c'è!
(gira per la sala sempre cercando e frugando)
Pappalardo! Beon! Bada a te!

FORD
(come un ossesso aprendo il cassetto del tavolino)
Scagnardo! Falsardo! Briccon!

(Nannetta e Fenton sempre dietro il paravento,
si saran fatte moine durante il frastuono)


NANNETTA E FENTON
(si danno un bacio sonoro nel posto del verso marcato dall'asterisco)
(*)!
(in questo punto è cessato il baccano e tutti sentono il sussurro del bacio)

FORD
(sottovoce, guardando il paravento)
C'è.

DR. CAJUS
(come sopra)
C'è.

Insieme

DR. CAJUS, FORD, BARDOLFO E PISTOLA
(intorno al paravento)
Ford
(avviandosi pian piano e cautamente al paravento insieme a Dr. Cajus)
Se t'agguanto!
Dr. Cajus
Se ti piglio!
Ford
Se t'acciuffo!
Dr. Cajus
Se t'acceffo!
Ford
Ti sconquasso!
Dr. Cajus
T'arronciglio
come un can!
Ford
Ti rompo il ceffo!
Dr. Cajus
Guai a te!
Ford
Prega il tuo santo!
Dr. Cajus
Guai se alfin con te m'azzuffo!
Se ti piglio!
Ford
Se t'agguanto!
Dr. Cajus
Se t'acceffo!
Ford
Se t'acciuffo!
Bardolfo
(rientrando da sinistra)
Non si trova.
Pistola
(rientrando con alcuni del vicinato)
Non si coglie.

Ford
(a Bardolfo, Pistola e loro compagni)
Psss... Qua tutti.
(sottovoce con mistero, indicando il paravento)
L'ho trovato.
Là c'è Falstaff con mia moglie.
Bardolfo
Sozzo can vituperato!
Ford
Zitto!
Pistola e Dr. Cajus
Zitto!
Ford
Urlerai dopo.
Là s'è udito il suon d'un bacio.
Bardolfo
Noi dobbiam pigliare il topo
mentre sta rodendo il cacio.

QUICKLY, MEG E FALSTAFF
(intorno alla cesta)
Quickly a Meg)
Facciamo le viste
d'attendere ai panni;
pur ch'ei non c'inganni
con mosse impreviste.
Fin'or non s'accorse
di nulla, egli può
sorprenderci forse,
confonderci no.

Meg
Facciamogli siepe
fra tanto scompiglio.
Ne' giuochi il periglio
è un grano di pepe.
Il rischio è un diletto
che accresce l'ardor,
che stimola in petto
gli spirti e il cor.
Falstaff
(sbucando con la faccia)
Affogo!
Quickly
(ricacciandolo giù)
Sta' sotto.
Meg
Or questi s'insorge.
Quickly
(abbassandosi e parlando a Falstaff sulla cesta)
Se l'altro ti scorge
sei morto.
Falstaff
Son cotto!
Meg
Sta' sotto!
Falstaff
(sbucando)
Che caldo!
Quickly
Sta' sotto!
Falstaff
Mi squaglio!

Insieme

DR. CAJUS, FORD, BARDOLFO E PISTOLA
(intorno al paravento)
Ford
Ragioniam. Colpo non vibro
senza un piano di battaglia.
Gli altri
Bravo.
Dr. Cajus
Un uom di quel calibro
con un soffio ci sbaraglia.
Ford
La mia tattica maestra
le sue mosse pria registra.

(a Pistola e a due compagni)
Voi sarete l'ala destra,
(a Bardolfo e al Dr. Cajus)
noi sarem l'ala sinistra,

(agli altri compagni)
e costor con piè gagliardo
sfonderanno il baluardo.
Tutti gli altri
Bravo.
Dr. Cajus
Bravo generale,
aspettiamo un tuo segnale.

QUICKLY, MEG E FALSTAFF
(intorno alla cesta)
Quickly
Sta' sotto!
Meg
Il ribaldo
vorrebbe un ventaglio.
Falstaff
(supplicante, col naso fuori)
Un breve spiraglio,
non chiedo di più.
Quickly
Ti metto il bavaglio
se parli.
Meg
(ricacciandolo sotto la biancheria)
Giù!
Quickly
(come sopra)
Giù!

NANNETTA E FENTON
(nel paravento)
Nannetta
(a Fenton)
Mentre quei vecchi
corron la giostra,
noi di sottecchi
corriam la nostra.
L'amor non ode
tuon né bufere,
vola alle sfere
beate e gode.
Fenton
(a Nannetta)
Bella! Ridente!
Oh! come pieghi
verso i miei prieghi
donnescamente!
Nannetta
L'attimo ancora
cogliam che brilla,
è la scintilla
viva dell'ora.
Fenton
Come ti vidi
m'innamorai,
e tu sorridi
perché lo sai.
Nannetta
Lo spiritello
d'amor volteggia.
Fenton
Già un sogno bello
d'imene albeggia.
Nannetta
Tutto delira,
sospiro e riso.
Sorride il viso
e il cor sospira.
Fenton
Fra quelle ciglia
vedo due fari
a meraviglia
sereni e chiari.

Insieme

DR. CAJUS, FORD, BARDOLFO E PISTOLA

(intorno al paravento)

Ford
(al Dr. Cajus accostando l'orecchio al paravento)
Senti, accosta un po' l'orecchio!
Che patetici lamenti!
Là c'è Alice e qua c'è il vecchio
seduttore. Senti! senti!
Essi credon d'esser soli
nel loro tenero abbandon.
Su quel nido d'usignuoli
scoppierà fra poco il tuon.
Dr. Cajus
(a Ford accostando l'orecchio al paravento)
Sento, intendo e vedo chiaro
delle femmine gl'inganni;
non vorrei, compare caro,
esser io ne' vostri panni.
Chi non sa ridur la moglie
co' le buone alla ragion,
dovrà vincer le sue voglie
co' la frusta e col baston.
Bardolfo
(a Pistola)
Vieni qua, fatti più presso;
vieni a udir gli ascosi amanti.
S'ode un murmure sommesso
qual di tortore tubanti.
È un fruscio che par di gonna,
un fruscio vago e legger;
è la voce della donna
che risponde al cavalier.
Pistola
(a Bardolfo)
Odi come amor lo cuoce!
Pare Alfeo con Aretusa.
Quella gonfia cornamusa
manda fuori un fil di voce.
Ma fra poco il lieto gioco
turberà dura lezion.
Egli canta, ma fra poco
muterà la sua canzon.

QUICKLY E MEG
(intorno alla cesta)
Meg
(a Quickly)
Sta' zitta! Se ridi,
la burla è scoperta.
Dobbiam stare all'erta.
Tu il giuoco disguidi.
Geloso marito,
compare sfacciato,
ciascuno è punito
secondo il peccato.
Parliam sottovoce
guardando il messer
che brontola e cuoce
nel nostro panier.
Quickly
(a Meg)
Stiam zitte! stiam zitte!
Trattieni le risa;
se l'altro s'avvisa
noi siamo sconfitte.
Costui suda e soffia,
s'intrefola e tosse,
per gran battisoffia
le viscere ha scosse.
Costui s'è infardato
di tanta viltà.
Che darlo al bucato
è averne pietà.

NANNETTA E FENTON
(nel paravento)
Nannetta
Come in sua zolla
si schiude un fior,
la sua corolla
svolve il mio cor.
Fenton
Bocca mia dolce!
Pupilla d'or.
Voce che molce
com'arpa il cor.

Insieme

TUTTI
(intorno al paravento)
Gente del vicinato
Piano, piano, a passo lento,
mentr'ei sta senza sospetto
lo cogliamo a tradimento,
gli facciamo lo sgambetto.
S'egli cade più non scappa:
nessuno più lo può salvar.
Nel tuo diavolo t'incappa;
che tu possa stramazzar!
Ford
(agli altri)
Zitto! A noi! Quest'è il momento.
Zitto! Attenti! Attenti a me.
Dr. Cajus
Da' il segnal.
Ford
Uno... Due... Tre.
(rovesciano il paravento)
Dr. Cajus
Non è lui!
Tutti
Sbalordimento!

QUICKLY, MEG, ALICE E FALSTAFF
(intorno alla cesta)
Falstaff
(sbucando e sbuffando)
Ouff!... Cesto molesto!
Alice
(che è rientrata e si sarà avvicinata alla cesta)
Silenzio!
Falstaff
(sbucando)
Protesto!

Meg e Quickly
Che bestia restia!
Falstaff
(gridando)
Portatemi via!
Meg
È matto furibondo!
Falstaff
(si nasconde)
Aiuto!
Alice, Meg e Quickly
È il finimondo!

NANNETTA E FENTON
(nel paravento)
Nannetta
Dolci richiami
d'amor.
Fenton
Te bramo!
Dimmi se m'ami!
Nannetta
Sì, t'amo!
Fenton
T'amo!

(nel rovesciarsi del paravento, rimangono scoperti e confusi)

FORD
(a Nannetta, con furia)
Ancor nuove rivolte!
(a Fenton)
Tu va' pe' fatti tuoi!
L'ho detto mille volte: «Costei non fa per voi».
(Nannetta sbigottita fugge e Fenton esce dal fondo)

BARDOLFO
(correndo verso il fondo)
È là! Ferma!
FORD Dove?

PISTOLA
(correndo)
Là!

BARDOLFO
(correndo)
Là! sulle scale.
FORD Squartatelo!

PISTOLA, BARDOLFO, DR. CAJUS, I COMPAGNI
A caccia!

QUICKLY
Che caccia infernale!

(tutti gli uomini salgono a corsa la scala del fondo)

ALICE
(scampanellando)
Ned! Will! Tom! Isaac! Su! presto! presto!

(Nannetta rientra con quattro servi e un paggetto)

ALICE
Rovesciate quel cesto
dalla finestra nell'acqua del fosso.
Là! Presso alle giuncaie,
davanti al crocchio delle lavandaie.

TUTTE
Sì, sì, sì, sì!

NANNETTA
(ai servi, che s'affaticano a sollevare la cesta)
C'è dentro un pezzo grosso.

ALICE
(al paggetto, che poi esce dalla scala nel fondo)
Tu chiama mio marito.

(a Meg, mentre Nannetta e Quickly stanno
a guardare i servi che avranno sollevata la cesta)

Gli narreremo il nostro caso pazzo.
Solo al vedere il cavalier nel guazzo
d'ogni gelosa ubbia sarà guarito.

QUICKLY
(ai servi)
Pesa!

ALICE E MEG
(ai servi, che sono già vicini alla finestra)
Coraggio!

NANNETTA
Il fondo ha fatto crac!

NANNETTA, MEG E QUICKLY
Su!

ALICE
(la cesta è portata in alto)
Trionfo!

TUTTE
Trionfo!
Ah! Ah!

ALICE
Che tonfo!

NANNETTA
E MEG Che tonfo!
(la cesta, Falstaff e la biancheria capitombolano giù dalla finestra)

TUTTE
Patatrac!
(gran grido e risata di donne dall'esterno:
immensa risata di Alice, Nannetta, Meg e Quickly.
Ford e gli altri uomini rientrano: Alice vedendo Ford
lo piglia per un braccio e lo conduce rapidamente alla finestra)


libretto by Arrigo Boito 
Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo; Atto Terzo

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