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“La bohème” by Giacomo Puccini libretto (Italian)
Contents: Quadro Primo; Quadro Secondo; Quadro Terzo; Quadro Quarto |
«... Gustavo Colline, il grande filosofo; Marcello, il grande pittore; Rodolfo, il grande poeta; e Schaunard, il grande musicista - come essi si chiamavano a vicenda - frequentavano regolarmente il Caffè Momus dove erano soprannominati: I quattro Moschettieri, perché indivisibili. «Essi giungevano infatti e giuocavano e se ne andavano sempre insieme e spesso senza pagare il conto e sempre con un "accordo" degno dell'orchestra del Conservatorio». «Madamigella Musetta era una bella ragazza di venti anni... «...Molta civetteria, un pochino di ambizione e nessuna ortografia... «.Delizia delle cene del Quartiere Latino. . . «Una perpetua alternativa di brougham bleu e di omnibus, di via Breda e di Quartiere Latino. « - O che volete? - Di tanto in tanto ho bisogno di respirare l'aria di questa vita. La mia folle esistenza è come una canzone: ciascuno de' miei amori è una strofa, - ma Marcello ne è il ritornello». Al Quartiere Latino. Un crocicchio di vie che al largo prende forma di piazzale; botteghe, venditori di ogni genere; da un lato, il Caffè Momus. La vigilia di Natale. Gran folla e diversa: borghesi, soldati, fantesche, ragazzi, bambine, studenti, sartine, gendarmi, ecc. Sul limitare delle loro botteghe i venditori gridano a squarciagola invitando la folla de' compratori. Separati in quella gran calca di gente si aggirano Rodolfo e Mimì da una parte, Colline presso la bottega di una rappezzatrice; Schaunard ad una bottega di ferravecchi sta comperando una pipa e un corno; Marcello spinto qua e là dal capriccio della gente. Parecchi borghesi ad un tavolo fuori del Caffè Momus. È sera. Le botteghe sono adorne di lampioncini e fanali accesi; un grande fanale illumina l'ingresso al Caffè. Venditori (sul limitare delle loro botteghe, altri aggirandosi tra la folla ed offrendo la propria merce) Aranci, datteri! Caldi i marroni! Ninnoli, croci. Torroni! Panna montata! Caramelle! La crostata! Fringuelli passeri! Fiori alle belle! La folla (studenti, sartine, borghesi e popolo) Quanta folla! Su, corriam! Che chiasso! Stringiti a me. Date il passo. Dal caffè (gridando e chiamando i Camerieri che vanno e vengono affaccendati) Presto qua! Camerier! Un bicchier! Corri! Birra! Da ber! Un caffè! Venditori Latte di cocco! Giubbe! Carote! La folla (allontanandosi) Quanta folla, su, partiam! Schaunard (dopo aver soffiato nel corno che ha contrattato a lungo con un venditore di ferravecchi) Falso questo Re! Pipa e corno quant'è? |
(Paga .) Colline (presso la rappezzatrice che gli ha cucito la falda di uno zimarrone) un poco usato... ma è serio e a buon mercato... (Paga, poi distribuisce con giusto equilibrio i libri dei quali è carico nelle molte tasche dello zimarrone). Rodolfo (A braccio con Mimì, attraversa la folla avviato al negozio della modista.) Andiamo. Mimì Andiamo per la cuffietta? Rodolfo Tienti al mio braccio stretta... Mimì A te mi stringo... Andiamo ! (Entrano in una Bottega di modista.) Marcello (tutto solo in mezzo alla folla, con un involto sotto il braccio, occhieggiando le donnine che la folla gli getta quasi fra le braccia) Io pur mi sento in vena di gridar: Chi vuol, donnine allegre, un po' d'amor! Facciamo insieme a vendere e a comprar! Un venditore Prugne di Tours! (Entra un gruppo di venditrici.) Marcello Io dò ad un soldo il vergine mio cuor! (La ragazza si allontana ridendo.) Schaunard (Va a gironzolare avanti al caffè Momus aspettandovi gli amici: intanto armato della enorme pipa e del corno da caccia guarda curiosamente la folla.) Fra spintoni e testate accorrendo affretta la folla e si diletta nel provar gioie matte... insoddisfatte... Alcune venditrici Ninnoli, spillette! Datteri e caramelle! Venditori Fiori alle belle! Colline |
(se ne viene al ritrovo, agitando trionfalmente un vecchio libro.) Copia rara, anzi unica: la grammatica Runica! Schaunard Uomo onesto! Marcello (Arrivando al caffè Momus grida a Schaunard e Colline:) A cena! Schaunard e Colline Rodolfo? Marcello Entrò da una modista. Rodolfo (uscendo dalla modista insieme a Mimì) Vieni, gli amici aspettano. Venditori (alcuni) Panna montata! Mimì (accennando ad una cuffietta che porta graziosamente) Mi sta bene questa cuffietta rosa? (Marcello, Schaunard e Colline cercano se vi fosse un tavolo libero fuori del caffè all'aria aperta, ma ve n'è uno solo ed è occupato da onesti borghesi. I tre amici li fulminano con occhiate sprezzanti, poi entrano nel caffè.) Monelli (alcuni) Latte di cocco! Venditori Oh, la crostata! Panna montata! Dal Caffè Camerier! Un bicchier! Presto, olà! Ratafià! Rodolfo (a Mimì) Sei bruna e quel color ti dona. Mimì (ammirando la bacheca di una bottega) Bel vezzo di corallo! |
Rodolfo Ho uno zio milionario. Se fa senno il buon Dio, voglio comprarti un vezzo assai più bel! (Rodolfo e Mimì, in dolce colloquio, si avviano verso il fondo della scena e si perdono nella folla.) (Ad una bottega del fondo un venditore monta su di una seggiola, con grandi gesti offre in vendita delle maglierie, dei berretti da notte, ecc. Un gruppo di ragazzi accorre intorno alla bottega e scoppia in allegre risate.) Monelli (ridendo) Ah! Ah! Ah! Ah! Sartine e studenti (accorrendo nel fondo presso i monelli) (ridendo) Ah! Ah! Ah!... Borghesi Facciam coda alla gente! Ragazze, state attente! Che chiasso! Quanta folla! Pigliam via Mazzarino! Io soffoco, partiamo! Vedi il Caffè è vicin! Andiamo là da Momus! (Entrano nel Caffè). Venditori Aranci, datteri, ninnoli, fior! (Molta gente entra da ogni parte e si aggira per il piazzale, poi si raduna nel fondo. Colline, Schaunard e Marcello escono dal caffè portando fuori una tavola; li segue un cameriere colle seggiole; i borghesi al tavolo vicino, infastiditi dal baccano che fanno i tre amici, dopo un po' di tempo s'alzano e se ne vanno. S'avanzano di nuovo Rodolfo e Mimì, questa osserva un gruppo di studenti.) Rodolfo (con dolce rimprovero, a Mimì) Chi guardi? Colline Odio il profano volgo al par d'Orazio. Mimì (a Rodolfo) Sei geloso? Rodolfo All'uom felice sta il sospetto accanto. Schaunard Ed io, quando mi sazio, vo' abbondanza di spazio... Mimì (a Rodolfo) Sei felice? |
Marcello (al cameriere) Vogliamo una cena prelibata. Rodolfo (appassionato a Mimì) Ah, sì, tanto! E tu? Mimì Sì, tanto! Studenti e sartine (alcuni) Là da Momus! Andiamo! (Entrano nel caffè.) Marcello, Schaunard e Colline (al cameriere, che corre frettoloso entro al Caffè, mentre un altro ne esce con tutto l'occorrente per preparare la tavola) Lesto ! (Rodolfo e Mimì s'avviano al Caffè Momus ) Parpignol (interno, lontano) Ecco i giocattoli di Parpignol! Rodolfo (Si unisce agli amici e presenta loro Mimì). Due posti. Colline Finalmente ! Rodolfo Eccoci qui Questa è Mimì, gaia fioraia. Il suo venir completa la bella compagnia, perché son io il poeta, essa la poesia. Dal mio cervel sbocciano i canti, dalle sue dita sbocciano i fior; dall'anime esultanti sboccia l'amor. Marcello, Schaunard e Colline (ridendo) Ah! Ah! Ah! Ah! Marcello |
(ironico) Dio, che concetti rari! Colline (solenne, accennando a Mimì) Digna est intrari. Schaunard (con autorità comica) Ingrediat si necessit. Colline Io non dò che un accessit! (Tutti siedono intorno al tavolo, mentre il cameriere ritorna.) Parpignol (vicinissimo) Ecco i giocattoli di Parpignol! Colline (Vedendo il cameriere gli grida con enfasi:) Salame! (Il cameriere presenta la lista delle vivande, che passa nelle mani dei quattro amici, guardata con una specie di ammirazione e analizzata profondamente ) (Da via Delfino sbocca un carretto tutto a fronzoli e fiori, illuminato a palloncini: chi lo spinge è Parpignol, il popolare venditore di giocattoli; una turba di ragazzi lo segue saltellando allegramente e circonda il carretto ammirandone i giocattoli.) Bambine e ragazzi (interno) Parpignol, Parpignol! (in scena) Ecco Parpignol, Parpignol! Col carretto tutto fior! Ecco Parpignol, Parpignol! Voglio la tromba, il cavallin, il tambur, tamburel... Voglio il cannon, voglio il frustin, ... dei soldati il drappel. Schaunard Cervo arrosto! Marcello (esaminando la carta ed ordinando ad alta voce al cameriere) Un tacchino! Schaunard Vin del Reno! Colline Vin da tavola! Schaunard |
Aragosta senza crosta! (Bambine e ragazzi, attorniato il carretto di Parpignol, gesticolano con gran vivacità; un gruppo di mamme accorre in cerca dei ragazzi e, trovandoli intorno a Parpignol, si mettono a sgridarli; l'una prende il figliolo per una mano, un'altra vuole condur via la propria bambina, chi minaccia, chi sgrida, ma inutilmente, ché bambine e ragazzi non vogliono andarsene.) Mamme (strillanti e minaccianti) Ah! razza di furfanti indemoniati, che ci venite a fare in questo loco? A casa, a letto! Via, brutti sguaiati, gli scappellotti vi parranno poco! A casa, a letto, razza di furfanti, a letto! (Una mamma prende per un orecchio un ragazzo il quale si mette a piagnucolare.) Un ragazzo (piagnucolando) Vo' la tromba, il cavallin!... (Le mamme, intenerite, si decidono a comperare da Parpignol, i ragazzi saltano di gioia, impossessandosi dei giocattoli. Parpignol prende giù per via Commedia. I ragazzi e le bambine allegramente lo seguono, marciando e fingendo di suonare gli strumenti infantili acquistati loro.) Rodolfo E tu, Mimì, che vuoi? Mimì La crema. Schaunard (con somma importanza al cameriere, che prende nota di quanto gli viene ordinato) E gran sfarzo. C'è una dama! Bambine e ragazzi Viva Parpignol, Parpignol! (interno) Il tambur! Tamburel! (più lontano) Dei soldati il drappel! Marcello (come continuando il discorso) Signorina Mimì, che dono raro le ha fatto il suo Rodolfo? Mimì (mostrando una cuffietta che toglie da un involto) Una cuffietta a pizzi, tutta rosa, ricamata; coi miei capelli bruni ben si fonde. Da tanto tempo tal cuffietta è cosa desiata!... Egli ha letto quel che il core asconde... Ora colui che legge dentro a un cuore sa l'amore ed è... lettore. Schaunard |
Esperto professore... Colline (seguitando l'idea di Schaunard) ... che ha già diplomi e non son armi prime le sue rime... Schaunard (interrompendo) ... tanto che sembra ver ciò ch'egli esprime!... Marcello (guardando Mimì) O bella età d'inganni e d'utopie! Si crede, spera, e tutto bello appare! Rodolfo La più divina delle poesie è quella, amico, che c'insegna amare! Mimì Amare è dolce ancora più del miele... Marcello (stizzito) ... secondo il palato è miele, o fiele!... Mimì (sorpresa, a Rodolfo) O Dio! ... l'ho offeso! Rodolfo È in lutto, o mia Mimì. Schaunard e Colline (per cambiare discorso) Allegri, e un toast!... Marcello (al cameriere) Qua del liquor!... Mimì, Rodolfo e Marcello (alzandosi) E via i pensier, alti i bicchier! Beviam! Tutti Beviam ! Marcello |
(interrompendo, perché ha veduto da lontano Musetta) Ch'io beva del tossico! (Si lascia cadere sulla sedia.) (All'angolo di via Mazzarino appare una bellissima signora dal fare civettuolo ed allegro, dal sorriso provocante. Le vien dietro un signore pomposo, pieno di pretensione negli abiti, nei modi, nella persona.) Rodolfo, Schaunard e Colline (con sorpresa, vedendo Musetta) Oh! Marcello Essa ! Rodolfo, Schaunard e Colline Musetta ! Bottegaie (vedendo Musetta) To' ! - Lei ! - Sì ! - To' ! - Lei ! - Musetta ! Siamo in auge! - Che toeletta! Alcindoro (trafelato) Come un facchino... correr di qua... di là... No! No! non ci sta... non ne posso più! Musetta (con passi rapidi, guardando qua e là come in cerca di qualcuno, mentre Alcindoro la segue, sbuffando e stizzito) (chiamandolo come un cagnolino) Vien, Lulù! Vien, Lulù! Schaunard Quel brutto coso mi par che sudi! (Musetta vede la tavolata degli amici innanzi al Caffè Momus ed indica ad Alcindoro di sedersi al tavolo lasciato libero poco prima dai borghesi.) Alcindoro (a Musetta) Come! qui fuori? Qui? Musetta Siedi, Lulù! Alcindoro (Siede irritato, alzando il bavero del suo pastrano e borbottando.) Tali nomignoli, prego, serbateli al tu per tu! (Un cameriere si avvicina e prepara la tavola.) |
Musetta Non farmi il Barbablù! (Siede anch'essa al tavolo rivolta verso il caffè.) Colline (esaminando il vecchio) È il vizio contegnoso... Marcello (con disprezzo) Colla casta Susanna! Mimì (a Rodolfo) È pur ben vestita! Rodolfo Gli angeli vanno nudi. Mimì (con curiosità) La conosci! Chi è? Marcello (a Mimì) Domandatelo a me. Il suo nome è Musetta; cognome: Tentazione! Per sua vocazione fa la Rosa dei venti; gira e muta soventi e d'amanti e d'amore. E come la civetta è uccello sanguinario; il suo cibo ordinario è il cuore... Mangia il cuore!... Per questo io non ne ho più... Passatemi il ragù! Musetta (colpita nel vedere che gli amici non la guardano) (Marcello mi vide... Non mi guarda, il vile! (sempre più stizzita) Quel Schaunard che ride! Mi fan tutti una bile! Se potessi picchiar, se potessi graffiar! Ma non ho sottomano che questo pellican! |
Aspetta ! ) (gridando) Ehi! Camerier! (Il cameriere accorre: Musetta prende un piatto e lo fiuta.) Cameriere! Questo piatto ha una puzza di rifritto! (Getta il piatto a terra con forza, il cameriere si affretta a raccogliere i cocci.) Alcindoro (frenandola) No, Musetta... Zitta zitta! Musetta (vedendo che Marcello non si volta) (Non si volta.) Alcindoro (con comica disperazione) Zitta! zitta! zitta! Modi, garbo! Musetta (Ah, non si volta!) Alcindoro A chi parli?... Colline Questo pollo è un poema! Musetta (rabbiosa) (Ora lo batto, lo batto!) Alcindoro Con chi parli?... Schaunard Il vino è prelibato. Musetta (seccata) Al cameriere! Non seccar! Voglio fare il mio piacere.... Alcindoro Parla pian parla pian! (Prende la nota del cameriere e si mette ad ordinare la cena.) |
Musetta ... vo' far quel che mi pare! Non seccar. Sartine (Attraversando la scena, si arrestano un momento vedendo Musetta.) Guarda, guarda chi si vede, proprio lei, Musetta! Studenti (attraversando la scena) Con quel vecchio che balbetta... Sartine e studenti ... proprio lei, Musetta! (ridendo) Ah, ah, ah, ah! Musetta (Che sia geloso di questa mummia?) Alcindoro (interrompendo le sue ordinazioni, per calmare Musetta che continua ad agitarsi) La convenienza... il grado... la virtù... Musetta ...(Vediam se mi resta tanto poter su lui da farlo cedere!) Schaunard La commedia è stupenda! Musetta (guardando Marcello, a voce alta) Tu non mi guardi! Alcindoro (Credendo che Musetta gli abbia rivolto la parola, se ne compiace e le risponde gravemente:) Vedi bene che ordino!... Schaunard La commedia è stupenda! Colline Stupenda ! Rodolfo (a Mimì) Sappi per tuo governo che non darei perdono in sempiterno. |
Schaunard Essa all'un parla perché l'altro intenda. Mimì (a Rodolfo) Io t'amo tanto, e son tutta tua!... Ché mi parli di perdono? Colline (a Schaunard) E l'altro invan crudel... finge di non capir, ma sugge miel!... Musetta (come sopra) Ma il tuo cuore martella! Alcindoro Parla piano. Musetta (sempre seduta dirigendosi intenzionalmente a Marcello, il quale comincia ad agitarsi) Quando men vo soletta per la via, la gente sosta e mira e la bellezza mia tutta ricerca in me da capo a pie'... Marcello (agli amici, con voce soffocata) Legatemi alla seggiola! Alcindoro (sulle spine) Quella gente che dirà? Musetta ... ed assaporo allor la bramosia sottil, che da gli occhi traspira e dai palesi vezzi intender sa alle occulte beltà. Così l'effluvio del desìo tutta m'aggira, felice mi fa! Alcindoro (Si avvicina a Musetta, cercando di farla tacere.) (Quel canto scurrile mi muove la bile!) |
Musetta E tu che sai, che memori e ti struggi da me tanto rifuggi? So ben: le angoscie tue non le vuoi dir, ma ti senti morir! Mimì (a Rodolfo) Io vedo ben... che quella poveretta, tutta invaghita di Marcel, tutta invaghita ell'è! (Schaunard e Colline si alzano e si portano da un lato, osservando la scena con curiosità, mentre Rodolfo e Mimì rimangon soli, seduti, parlandosi con tenerezza. Marcello, sempre più nervoso ha lasciato il suo posto, vorrebbe andarsene, ma non sa resistere alla voce di Musetta.) Alcindoro Quella gente che dirà? Rodolfo (a Mimì) Marcello un dì l'amò. Schaunard Ah, Marcello cederà! Colline Chi sa mai quel che avverrà! Rodolfo (a Mimì) La fraschetta l'abbandonò per poi darsi a miglior vita. (Alcindoro tenta inutilmente di persuadere Musetta a riprendere posto alla tavola, ove la cena è già pronta.) Schaunard Trovan dolce al pari il laccio... Colline Santi numi, in simil briga... Schaunard ... chi lo tende e chi ci dà. Colline ... mai Colline intopperà! Musetta (Ah! Marcello smania... Alcindoro Parla pian! Zitta, zitta! |
Musetta Marcello è vinto!) Sò ben le angoscie tue non le vuoi dir. Ah! ma ti senti morir. Alcindoro Modi, garbo! Zitta, zitta! Musetta (ad Alcindoro, ribellandosi) Io voglio fare il mio piacere! Voglio far quel che mi par, non seccar! non seccar! Mimì Quell'infelice mi muove a pietà! Colline (Essa è bella, io non son cieco, ma piaccionmi assai più una pipa e un testo greco!) Mimì (stringendosi a Rodolfo) T'amo! Quell'infelice mi muove a pietà! L'amor ingeneroso è tristo amor! Quell'infelice mi muove a pietà! Rodolfo (cingendo Mimì alla vita) Mimì ! È fiacco amor quel che le offese vendicar non sa! Non risorge spento amor! Schaunard (Quel bravaccio a momenti cederà! Stupenda è la commedia! Marcello cederà!) (a Colline) Se tal vaga persona, ti trattasse a tu per tu, la tua scienza brontolona manderesti a Belzebù! Musetta (Or convien liberarsi del vecchio!) (Simulando un forte dolore ad un piede, va di nuovo a sedersi.) |
Ahi! Alcindoro Che c'è? Musetta Qual dolore, qual bruciore! Alcindoro Dove? (Si china per slacciare la scarpa a Musetta.) Musetta (mostrando il piede con civetteria) Al pie'! Musetta Sciogli, slaccia, rompi, straccia! Te ne imploro... Laggiù c'è un calzolaio. Alcindoro Imprudente ! Marcello (commosso sommamente, avanzandosi) Gioventù mia, tu non sei morta, né di te morto è il sovvenir! Schaunard e Colline, poi Rodolfo La commedia è stupenda! Marcello Se tu battessi alla mia porta, t'andrebbe il mio core ad aprir! Musetta Corri presto! Ne vòglio un altro paio. Ahi! che fitta, maledetta scarpa stretta! Alcindoro Quella gente che dirà? Musetta Or la levo... (Si leva la scarpa e la pone sul tavolo. ) Alcindoro |
(cercando di trattenere Musetta) Ma il mio grado! Musetta Eccola qua. Mimì Io vedo ben ell'è invaghita di Marcello! Alcindoro Vuoi ch'io comprometta? Aspetta ! Musetta! Vo'. (Nasconde prontamente nel gilet la scarpa di Musetta, poi si abbottona l'abito.) Musetta (impazientandosl) Corri, va, corri. Presto, va! va! (Alcindoro va via frettolosamente.) (Musetta e Marcello si abbracciano con grande entusiasmo.) Musetta Marcello! Marcello Sirena! Schaunard Siamo all'ultima scena! (Un cameriere porta il conto.) Rodolfo, Schaunard e Colline (con sorpresa alzandosi assieme a Mimì) Il conto? Schaunard Così presto? Colline Chi l'ha richiesto? Schaunard (al cameriere) Vediam ! (Dopo guardato il conto, lo passa agli amici.) Rodolfo e Colline (osservando il conto) Caro ! (Lontanissima si ode la Ritirata militare che a poco a poco va avvicinandosi.) Monelli (accorrendo da destra) |
La Ritirata! Sartine e studenti (Sortono frettolosamente dal Caffè Momus. ) La Ritirata! Colline, Schaunard e Rodolfo (tastandosi le tasche vuote) Fuori il danaro! Schaunard Colline, Rodolfo e tu Marcel? Marcello Siamo all'asciutto Schaunard Come? Rodolfo Ho trenta soldi in tutto! Colline, Schaunard e Marcello (allibiti) Come? Non ce n'è più? Schaunard (terribile) Ma il mio tesoro ov'è? (Portano le mani alle tasche: sono vuote: nessuno sa spiegarsi la rapida scomparsa degli scudi di Schaunard sorpresi si guardano l'un l'altro) Musetta (al cameriere) Il mio conto date a me. (al cameriere che le mostra il conto) Bene! Presto, sommate quello con questo! (Il cameriere unisce i due conti e ne fa la somma.) Paga il signor che stava qui con me! Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline (accennando dalla parte dove è andato Alcindoro) (fra lor comicamente) Paga il signor! Colline Paga il signor! Schaunard Paga il signor! |
Marcello ... il Signor! Musetta (Ricevuti i due conti dal cameriere li pone sul tavolo al posto di Alcindoro.) E dove s'è seduto ritrovi il mio saluto! Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline E dove s'è seduto ritrovi il mio saluto! Borghesi (Accorrendo da sinistra, la Ritirata essendo ancor lontana, la gente corre da un lato all'altro della scena guardando da quale via s'avanzano i militari.) La Ritirata! Monelli S'avvicina per di qua!? (cercando di orientarsi) Sartine e Studenti No, di là! Monelli (indecisi, indicando il lato opposto) S'avvicinan per di là! Sartine e Studenti Vien di qua! (Si aprono varie finestre, appaiono a queste e sui balconi mamme coi loro ragazzi ed ansiosamente guardano da dove arriva la Ritirata.) Borghesi e Venditori (Irrompono dal fondo facendosi strada tra la folla.) (alcuni) Largo ! Largo ! Ragazzi (alcuni dalle finestre) Voglio veder! Voglio sentir! Mamma, voglio veder! Papà, voglio sentir! Vo' veder la Ritirata! Mamme (alcune, dalle finestre) Lisetta, vuoi tacer? Tonio, la vuoi finir? Vuoi tacer, la vuoi finir? (La folla ha invaso tutta la scena, la Ritirata si avvicina sempre più dalla sinistra.) Sartine e Borghesi S'avvicinano di qua! |
La folla e i venditori Sì, di qua! Monelli Come sarà arrivata la seguiremo al passo! Marcello Giunge la Ritirata! Marcello e Colline Che il vecchio non ci veda fuggir colla sua preda! Marcello, Schaunard e Colline Quella folla serrata il nascondiglio appresti! Mimì, Musetta, Rodolfo, Marcello Schaunard e Colline Lesti, lesti, lesti! Venditori (Dopo aver chiuso le botteghe, vengono in strada.) In quel rullio tu senti la patria maestà! (Tutti guardano verso sinistra, la Ritirata sta per sbucare nel crocicchio, allora la folla si ritira e dividendosi forma due ali da sinistra al fondo a destra, mentre gli amici - con Musetta e Mimì - fanno gruppo a parte presso il caffè.) La folla Largo, largo, eccoli qua! In fila! (La ritirata Militare entra da sinistra, la precede un gigantesco Tamburo Maggiore, che maneggia con destrezza e solennità la sua Canna di Comando, indicando la via da percorrere. ) La folla e i venditori Ecco il Tambur Maggior! Più fier d'un antico guerrier! Il Tamburo Maggior! Gli Zappator, olà! La Ritirata è qua! Eccolo là! Il bel Tambur Maggior! La canna d'ôr, tutto splendor! Che guarda, passa, va! (La Ritirata attraversa la scena, dirigendosi verso il fondo a destra. Musetta non potendo camminare perché ha un solo piede calzato, è alzata a braccia da Marcello e Colline che rompono le fila degli astanti, per seguire la Ritirata; la folla vedendo Musetta portata trionfalmente, ne prende pretesto per farle clamorose ovazioni. Marcello e Colline con Musetta si mettono in coda alla Ritirata, li seguono Rodolfo e Mimì a braccetto e Schaunard col suo corno imboccato, poi studenti e sartine saltellando allegramente, poi ragazzi, borghesi, donne che prendono il passo di marcia. Tutta questa folla si allontana dal fondo seguendo la Ritirata militare.) Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline Viva Musetta! Cuor birichin! Gloria ed onor, onor e gloria del quartier latin! |
La folla e i venditori Tutto splendor! Di Francia è il più bell'uom! Il bel Tambur Maggior Eccolo là! Che guarda, passa; va! (Grido della folla, dall'interno) (Intanto Alcindoro con un paio di scarpe bene incartocciate ritorna verso il Caffè Momus cercando di Musetta; il cameriere, che è presso al tavolo, prende il conto lasciato da questa e cerimoniosamente lo presenta ad Alcindoro, il quale vedendo la somma, non trovando più alcuno, cade su di una sedia, stupefatto, allibito.) |
libretto by Luigi Illica, Giuseppe Giacosa |
Contents: Quadro Primo; Quadro Secondo; Quadro Terzo; Quadro Quarto |