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La fanciulla del West” by Giacomo Puccini libretto (Italian)

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Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo; Atto Terzo
ATTO SECONDO

L'abitazione di Minnie.

È composta di una sola stanza, alla quale sovrasta un
solaio, ove sono accatastati, con un certo ordine, bauli,
casse vuote ed altri oggetti. La stanza è tappezzata nel
gusto dell'epoca. Nel centro, in fondo, una porta che si
apre sopra un breve vestibolo. A destra e a sinistra della
porta, due finestre con tendine.
Appoggiato ad una delle pareti il letto, con la testa
spinta sotto la tettoia formata dal solaio, coperto fino a
metà da un baldacchino di cretonne a fiorellini. Ai piedi
del letto, un piccolo tavolo, con sopra una catinella e la
brocca dell'acqua, ed un canterano sul quale stanno diversi
oggetti di toilette femminile.

Da un lato, in fondo, un armadio di legno di pino,
sullo sportello del quale è appeso un attaccapanni con
una vestaglia, un cappellino ed uno scialletto. Accanto
all'armadio, un focolare basso, sulla cui cappa stanno una
vecchia pendola, un lume a petrolio senza campana, una
bottiglia di whisky ed un bicchiere. Un'altra mensola a tre
ripiani, accanto al focolare, con piatti, vasetti, oggetti di
cucina. Dinanzi al focolare, una pelle di orso. Quasi dinanzi
alla porta, un poco più verso il focolare, una tavola
apparecchiata per uno. Della crema, dei biscotti, una torta,
delle fette di carne, una zuccheriera. Lampada su la tavola.
Fra la tavola e il focolare, una sedia a dondolo, fatta con
un vecchio barile tagliato a metà e posto sopra due mezze
lune di legno. Altre sedie di cuoio, disposte qua e là.
Alle pareti sono appese delle vecchie oleografie e molti altri
bizzarri oggetti. Non è passata un'ora dal primo atto.
Fuori fischia il vento. I vetri sono appannati dal gelo.
Quando si alza la tela Wowkle è accoccolata per terra, presso
al fuoco, col bambino nella cuna portatile che ha appesa sul dorso.
Con voce molle e monotona canta al bimbo una ninna nanna,
cullandoselo sul dorso)


WOWKLE
«Il mio bimbo è grande e piccino,
è piccino e sta dentro la cuna,
è grande e tocca la luna,
tocca la luna col suo ditino.
Hao, wari! Hao, wari!..."
(Billy batte all'uscio ed entra.
Spesso, durante la scena, i due indiani
emettono un mugolìo sordo, fra nasale e gutturale,
molte simile ad un grugnito)


BILLY
(entrando, come un saluto)
Ugh...

WOWKLE
(rispondendo)
Ugh...
(Billy vede sulla tavola i bicchieri.
Ha uno sguardo cupido, fa per assaggiare)

WOWKLE
(indicando la tavola)
Crema... Biscotti...
Padrona. Non toccare.

BILLY
(ritraendosi)
Billy Onesto.
(Vede in terra la carta della crema.
La raccoglie, C'è rimasta attaccata
un po' di crema, che egli riunisce
con le dita accuratamente.
Si siede accanto a Wowkle con indifferenza)

Tua padrona mandare.
Dice: Billy sposare...

WOWKLE
(noncurante)
Ugh... Wowkle non. sapere...

(Una pausa)

BILLY
Che cosa dare tuo padre per nozze?

WOWKLE (c. s.)
Non sapere.

BILLY
Billy dar quattro dollari
tuo padre: e una coperta...
(si lecca le dita)

WOWKLE
Wowkle dire: tenere
coperta noi per bimbo...

BILLY
(pavoneggiandosi)
Nostro bimbo!

(dà a Wowkle un pezzetto di carta
con la crema, che lecca avidamente.
Billy accende la pipa, poi la passa a Wowkle
che tira una boccata e gliela rende)

Domani chiesa cantare...
(canta piano),
"Come fil d'erba è il giorno...
(Wowkle riconosce l'aria, con un grugnito
di soddisfazione si stringe a Billy, spalla a spalla,
e canta con lui con voce un po' nasale, dondolandosi)

... che all'uomo die' il Signor
scende l'inverno al piano,
l'uomo intristisce e muor!»
Dopo sposare: avere perle e whisky,!
(si leva di tasca un fazzoletto, lo piega,
lo mostra a Wowkle e lo mette nella culla
del bambino, facendole moine
e carezzandola col gomito)

Ugh...

WOWKLE
(alzandosi)
Ugh... Ecco padrona!

(Minnie appare sulla porta. Entra tenendo in alto la lanterna; la
sua luce colpisce tu viso i due indiani, che si scostano e si ritraggono
confusi. Minnie mal reprime una interna commozione: guarda intorno
per la stanza, come a spiare che effetto farà la sua casa su Johnson:
ha un mantello rosso sopra il suo abito del primo atto. Appende
la lanterna al chiodo di legno dell'uscio esterno.
Wowkle alza la fiamma al lume della tavola)


MINNIE
Billy , è fissato'

BILLY
Domani

MINNIE
Sta bene. Va via.

(Billy esce. A Wowkle)
Stanotte, Wowkle, cena per due..

WOWKLE
Altro venire?, Ugh!... Mai prima d'ora.

MINNIE
(appende il mantello all'attaccapanni)
Zitta, e pulisci! Ciò non ti riguarda.
Che ora è? Sarà qui fra poco...
(vede le calze stese, le strappa via,
scuote Wowle per una spalla)

Guarda!

(butta le calze in un cassetto.
Wowkle mette i piatti sulla tavola.
Minnie si guarda intorno)

Dove hai messo le mie rose rosse?

WOWKLE
(indicando il canterano, col solito grugnito)
Ugh...

MINNIE
(si trae dal petto la pistola e la ripone nel cassetto.
Prende le rose e se le appunta fra i capelli
guardandosi allo specchio)

Il bimbo come sta?
Billy davvero t'ha detto... ?

WOWKLE
Noi sposare.

MINNIE
(gettandole un nastro)
To', pel bimbo l
(Wowkle ripone il nastro, continua ad apparecchiare.
Minnie ha levato dal cassetto un paio di scarpette bianche)

Vorrei mettermi queste.
Le scarpette di Monterey...
(si siede in terra, scalzandosi
rapidamente, e incomincia a infilarsene una)

Purchè mi riesca d'infilarle... Ahi! Son strette!
(La scarpetta, con grande sforzo è infilata.
Poi anche l'altra scarpetta è calzata.
Minnie si alza. Cammina un po' zoppicando)

Guardami: credi che gli piaceranno?
(va al canterano con aria contenta)

Voglio vestirmi tutta come in giorno di festa,
tutta, da capo a piedi.

(si butta sulle spalle lo scialle
e si guarda nello specchio)

Non son poi tanto brutta...

(si versa dell'acqua di Colonia nel fazzoletto)
Anche il profumo... Vedi?

(si infila i guanti, stretti e troppo corti)
E i guanti... È più d'un anno che non li metto!...

(guardandosi ancora, impacciata e contenta,
e volgendosi a Wowkle)

Dimmi, Wowkle, non gli farò l'effetto
d'essere poi troppo elegante?

WOWKLE
(che ha assistito in piedi,
immobile, alla toeletta della padrona)

Ugh...

(di fuori si bussa)

MINNIE
(ha un sussulto)
Wowkle, è già qui!

(si allaccia in fretta il corpetto,
si tira su le calze, va ad aprire.
>Wowkle osserva di dietro alla cortina)


JOHNSON
(compariste sulla porta con una lanterna in mano.
E' in pelliccia)

"Hallo!"

MINNIE
(presso il letto, imbarazzata, vergognosa)
Buona sera!

JOHNSON
(osservandola)
Uscivate?

MINNIE
(estremamente confusa)
Si... No... Non so. Entrate.

JOHNSON
(posa la lanterna sul tavolo)
Come siete graziosa!
(fa l'atto d'abbracciarla)

WOWKLE
Ugh!...
(chiude la porta. Minnie si ritrae,
aggrottando le sopracciglie)


JOHNSON
(si volge, vede Wowkle)
(a Minnie)

Perdonate.
Non avevo osservato...

MINNIE
(con aria offesa),
Basta così, signore:
non aggiungete scuse.

JOHNSON
(continuando)
Mi siete apparsa così bella a un tratto...

MINNIE
(ancora un poco risentita, sedendosi alla tavola
dalla parte del focolare)

E' un andare un po' troppo per le corte.

JOHNSON
(avvicinandosele)
Vi prego di scusare...

MINNIE
(seria)
Siete pentito?

JOHNSON
(scherzoso)
Affatto!...

(Minnie, che sta a capo chino, lo guarda di sotto in su,
incontra il suo sguardo ed arrossisce.
Wowkle spegne la lanterna di Johnson e la posa in terra.
Si toglie dalle spalle il bimbo e lo posa sull'armadio)


JOHNSON
(accennando alla propria pelliccia)
Mi tolgo?

(Minnie risponde con un gesto di consenso. Egli si toglie la pelliccia,
la depone col cappello sulla sedia accanto alla porta)

Grazie.

(Si avvicina a Minnie, tendendole la mano:)
Amici?

(Minnie, vinta, sorride e gli stende la mano.
Poi rimane in atteggiamento pensoso)

Che pensate ?

MINNIE
Un pensiero ...
Questa notte alla "Polka" non veniste per me ...
Che vi condusse, allora? Forse è vero
che smarriste il sentiero della Micheltorena?

JOHNSON
(tenta ancora d'abbracciarla,
come per sviare il discorso)

Minnie....

MINNIE
(scostandosi)
Wowkle, il caffè!

JOHNSON
(guardandosi attorno)
Che graziosa stanzetta!

MINNIE
Vi piace?

JOHNSON
E' tutta piena
di voi... Che cosa strana
la vostra vita, su questa montagna
solitaria, lontana
dal mondo

MINNIE
(con gaiezza)
Oh, se sapeste
come il vivere è allegro!
Ho un piccolo polledro
che mi porta a galoppo
laggiù per la campagna;
per prati di giunchiglie,
di garofani ardenti,
per riviere profonde
cui profuman le sponde
gelsomini e vainiglie!
Poi ritorno a! mici pini,
ai monti della Sierra,
così al cielo vicini
che Iddio passando pare
la sua mano v'inclini,
lontani dalla terra
così, che vien la voglia
di battere alla soglia
del Cielo, per entrare

JOHNSON
(attento, sorpreso e interessato)
E quando infurian le tormente?

MINNIE
Oh, allora sono occupata.
E' aperta l'Accademia...

JOHNSON
L'Accademia ?

MINNIE
(ridendo)
E' la scuola dei minatori.

JOHNSON
E la maestra?

MINNIE
Io stessa.

(Johnson la guarda ammirato.
Minnie offrendogli il dolce)

Del biscotto alla crema?

JOHNSON
(servendosi)
Grazie...
Vi piace leggere?

MINNIE
Molto.

JOHNSON
Vi manderò dei libri.

MINNIE
Oh, grazie, grazie!
Delle storie d'amore?

JOHNSON
Se volete. Vi piacciono?

MINNIE
(appassionatamente)
Tanto! Per me l'amore
è una cosa infinita!
Non potrò mai capire
come si possa, amando una persona
desiderarla per un'ora sola.

JOHNSON
Credo che abbiate torto.
Vi sono delle donne
che si vorrebber nella nostra vita
per quell'ora soltanto... E poi morire!

MINNIE
(scherzosa, piegandosi su lui)
Davvero? E... quante volte siete morto?
(offrendogli un sigaro)
Uno dei nostri avana?
(a Wowkle)
La candela!
(Wowkle accende la candela e la porta
a Johnson che accende il sigaro,
poi Johnson va verso l'uscita,
ritornando poi verso Minnie
cercando di abbracciarla)

(sfuggendogli)
Ah, le mie rose! Me le sciuperete!

JOHNSON
Perchè non le togliete?
(cercando di cingere Minnie)
Un bacio, un bacio solo!

MINNIE
(sciogliendosi con dolce violenza)
Signor Johnson, si chiede
spesso la mano... per avere il braccio!

JOHNSON
Il labbro nega... quando il cuor concede!

MINNIE
(a poco a poco affascinata, si toglie le rose,
le ripone nel cassetto coi guanti)

Wowkle, tu a casa!

(Wowkle borbottando prende il bimbo dall'armadio, se lo mette
sul dorso, e si avvolge nella coperta avviandosi alla porta)

JOHNSON
Anch'io?...

MINNIE
(graziosa)
Voi... potete restare
un'ora... o due, ancora.
(Johnson ha un piccolo grido di gioia.
Wowkle apre la porta)


WOWKLE
Ugh... Neve!

(Il vento turbina e fischia).

MINNIE
(nervosa)
Va! Riposati sul fieno.
(Wowkle esce con un ultimo brontolìo,
chiudendo dietro a sè la porta)


JOHNSON
(a Minnie tendendole le braccia)
Un bacio. un bacio almeno!

MINNIE
(si getta nelle sue braccia)
Eccolo! È tuo!...

(S'apre la porta, che sbatte violentemente a più riprese;
tutto si agita al vento che entra
e raffiche di neve penetrano nella stanza.
Minnie e Johnson abbracciandosi si baciano con grande emozione,
dimentichi di tutto e di tutti. - La porta si chiude da sè ;
cessa il tumulto, tutto ritornando alla calma;
dal di fuori si odono ancora raffiche di vento)


JOHNSON
(con grande emozione)
Minnie... Che dolce nome!

MINNIE
Ti piace

JOHNSON
Tanto! T'amo da che t'ho vista...
(Ha un improvviso movimento come di raccapriccio,
e si discosta da Minnie, come facendo
forza a sè stesso)

Ah, no, non mi guardare,
non m'ascoltare! Minnie, è un sogno vano!

MINNIE
(non comprendendo, con voce umile)
Perchè questa parola?
Lo so, sono una povera figliuola...
Ma quando t'ho incontrato io mi son detta:
Egli è perfetto; egli m'insegnerà.
Se mi vorrà, m'avrà.

JOHNSON
(con subita risoluzione)
Sii benedetta! Addio!
(bacia Minnie sulla bocca, afferra cappello e pelliccia
ed apre nervosamente la porta. Il vento investe
ancora la stanza, ma con minor violenza)

Nevica!

(Chiude la porta. Ritorna la calma)

MINNIE
(corre alla finestra,
trascinandoci Johnson. Con gioia:)


Oh, guarda! Il monte
è tutto bianco : non v' è più sentiero.
Non puoi andartene più.

JOHNSON
(agitatissimo)
Debbo!

MINNIE
Perchè? Domani
t'apriranno la via!
E il destino! Rimani!
(Colpi di pistola, dal di fuori, rapidi)

JOHNSON
Ascolta!

MINNIE
Ascolta!
Forse è un bandito
che han preso al laccio... Forse
è Ramerrez! Un ladro! A noi che importa?

JOHNSON
(trasalendo, cupamente)
È vero: a noi che importa?...
(si slancia ancora verso l'uscita)

MINNIE
Resta! È il destino!

JOHNSON
Resto!
Ma, per l'anima mia,
io non ti lascio più!
Mi stringo a te, confuso
cuore a cuor, sol con te!...

JOHNSON E MINNIE
Dolce viver così, così morire,
e non lasciarci, non lasciarci più!

JOHNSON
Col bacio tuo fa puro il labbro mio!

MINNIE
Fammi, o mio dolce amor, degna di te!...

JOHNSON
(con ardore intenso, incalzando)
O Minnie, sai tu dirmi
che sia questa soffrire?...
Non reggo più!... Ti voglio
per me!

JOHNSON E MINNIE
Eternamente!
(Minnie, nella elevazione dell'amore,
era rimasta come assorta;
Johnson, in un supremo languore di desiderio,
la invoca, l'allaccia a sè)


JOHNSON
Minnie! Minnie!

MINNIE
(riscotendosi, senza ripulsa, dolcissima)
Sognavo...
Si stava tanto bene!...
Ora conviene
darci la buona notte...
(Johnson scuote il capo triste; si domina; Minnie gli accenna il letto)

MINNIE
Ecco il tuo letto...
(trae presso il focolare la pelle d'orso;
cerca ..ella guardaroba una coperta e un cuscino)

Io presso il focolare...

JOHNSON
(opponendosi)
Ah, no! Non vorrò mai!...

MINNIE
(dolcissima)
Ci sono avvezza, sai?
Quasi ogni notte,
quando fa troppo freddo, mi rannicchio
in quella pelle d'orso e m'addormento...

(Minnie posa la candela sul focolare; spegne il lume sul caminetto;
abbassa un poco quello del cassettone; abbassa quello sopra la tavola,
salendo su una sedia per giungervi; va dietro la guardaroba: si sveste,
rimanendo con la lunga camicia bianca, ricoperta da un ampio
accappatoio di colore vivace; Johnson ha gettato sul letto il suo mantello
e il cappello. Minnie riappare; guarda a Johnson; rialza un poco la
fiamma del lume di mezzo)


MINNIE
Ora mi puoi parlare,
là, dalla tua cuccetta...

JOHNSON
Benedetta!
(Minnie aggiusta i cuscini:
calza le pianelle indiane:
s'inginocchia a pregare;
si ravvolge in una coperta
e si corica. Vento e urli di fuori:
Johnson fa per gettarsi sul letto;
poi si avvicina all'uscio, origliando:
parlano a bassa voce)

Che sarà?

MINNIE
Son folate di nevischio...

JOHNSON
Sembra gente che chiami...
(ritorna al lettuccio e vi si getta sopra)

MINNIE
È il vento dentro i rami...
(sorgendo un poco)
Dimmi il tuo nome...

JOHNSON
Dick...

MINNIE
(con sentimento)
Per sempre, Dick!

JOHNSON
Per sempre!

MINNIE
Non conoscesti mai
Nina Micheltorena?

JOHNSON
... Mai.

MINNIE
Buona notte!

JOHNSON
Buona notte!

NICK
(di fuori, bussando alla porta)
"Hallo!"

(Minnie ascolta; Johnson apre le cortine del letto
e si mette in tasca le pistole)


MINNIE
Chiamano...

NICK
(c. s.)
"Hallo!"

(Durante tutta la scena il vento ora cresce,
ora si queta, a folate. Minnie si alza, butta i cuscini
nella guardaroba; si appressa all'uscio)


MINNIE
Ascolta! Chi sarà?

JOHNSON
(a bassa voce)
Non rispondere!

(avanzandosi, impugnando le pistole)
Taci!

MINNIE
(sottovoce)
Sst... Non farti sentire.
È geloso, Jack Rance...

NICK
(forte)
Hanno veduto Ramerrez sul sentiero...

MINNIE
Vengono a darmi aiuto!

(Spinge Johnson, riluttante, a nascondersi dietro le cortine del letto;
Johnson sale sul giaciglio, in piedi, colle pistole in mano. Minnie
apre: entrano Rance, Nick, Ashby, Sonora: Rance ha i calzoni dentro
gli stivali alti e un elegante mantello; Sonora ha il cappotto di bufalo;
Ashby il vestito del primo atto; Nick dei pezzi di coperta ravvolti
intorno alle gambe; Nick ed Ashby portano la lanterna. Sono coperti
di neve; Rance col fazzoletto si pulisce la scarpe; va verso la tavola;
Nick e Ashby lo seguono; Sonora è presso il focolare)


SONORA
Sei salva!... Io tremo tutto.

NICK
Abbiam passato un brutto quarto d'ora!...

MINNIE
(curiosa)
Perchè ?

RANCE
Temevamo per te...

MINNIE
(curiosa)
Per me ?

ASHBY
Quel vostro Johnson...

NICK
Lo straniero...

RANCE
(con gioia velenosa)
Il tuo damo alla danza...
era Ramerrez!

MINNIE
(colpita, stordita)
Che dite ?!...

RANCE
(scandendo bene le parole)
Abbiamo detto che il tuo perfetto
Johnson di Sacramento
è un bandito da strada.

MINNIE
(con angoscia crescente, ribellandosi)
Ah! Non è vero! Io so
che non è vero!

RANCE
(sogghignando)
Bada di non fidarti troppo un'altra volta

MINNIE
(scattando)
Non è vero! Mentite!

ASHBY
Questa notte alla "Polka"
è venuto a rubare...

MINNIE
Ma non rubò!

SONORA
(riflettendo)
Non ha rubato, è vero...
Pure, avrebbe potuto!...

RANCE
Ha detto Nick che Sid l'ha veduto
prender questo sentiero.
È vero, Nick?

NICK
È vero...
(Minnie lo fissa, egli si turba)

RANCE
Qui finisce la traccia.
Tu non l'hai visto...
(guarda Minnie fissamente)
Dov'è dunque andato?

(Nick, girando su e giù, ha scoperto in terra il sigaro
di Johnson, caduto dal tavolo. Passa daccanto a Minnie:
Minnie lo affisa, con intenzione)


NICK
(piano)
Uno dei nostri avana!
È qui!...
(correggendosi)
Forse ho sbagliato...
Quel Sid è una linguaccia!

MINNIE
(alteramente)
Ma chi vi ha detto, insomma,
che il bandito sia Johnson ?

RANCE
(guardandola)
La sua donna.

MINNIE
(scattando)
La sua donna? Chi?

RANCE
(sogghignando)
Nina.

MINNIE
Nina Micheltorena?
Lo conosce?

RANCE
(ironico)
È l'amante.
Quando capimmo d'essere giocati,
traemmo dietro Castro prigioniero,
e prendemmo il sentiero verso le "Palme".
Eravamo aspettati. Nina era là. Ci ha fatto
vedere il suo ritratto...
(si trae di petto la fotografia)
A te!

MINNIE
(guarda il ritratto, profondamente commossa,
poi lo restituisce con una piccola risata
che vuol sembrare indifferente)

Ah! Ah!...

RANCE
Di che ridi?

MINNIE
Oh, di nulla...
(con grande ironia)
La compagnia gentile
ch'egli si è scelto! Nina!

SONORA
Impara!

MINNIE
Ora, ragazzi,
è tardi... Buona notte.

SONORA
(cavalleresco)
Ti lasciamo dormire.

MINNIE
Grazie. Ora son calma.

ASHBY
Andiamo.
(si avviano: Nick ultimo)

NICK
(a Minnie, mostrando che ha capito)
Se lo volete... io resto.

MINNIE
No. Buona notte.

(Escono: ella richiude; rimane immobile presso la porta.
A Johnson, con freddo disprezzo:)


MINNIE
Fuori! Vieni fuori!

(Johnson appare tra le cortine,
vinto, disfatto)

Sei venuto a rubare...

JOHNSON
No...

MINNIE
Mentisci!

JOHNSON
No!

MINNIE
Si!

JOHNSON
Tutto m'accusa... Ma...

MINNIE
Finisci!
Dimmi perchè sei qui,
se non è per rubare?

JOHNSON
(deciso, avvicinandosi a Minnie )
... Ma quando io v'ho veduta...

MINNIE
(sempre aspra, trattenendolo con gesto secco)
Adagio, adagio!... Non muovere un passo...
o chiamo aiuto! Un bandito! un bandito!...

(con sorda ironia)
Son fortunata! Un bandito! un bandito!
Puoi andartene! Va!...

(Sta per piangere. La sua fierezza la trattiene)

JOHNSON
(prorompendo)
Una parola sola!

Non mi difenderò: sono un dannato!
Lo so, lo so! Ma non vi avrei rubato!
Sono Ramerrez: nacqui vagabondo
era ladro il mio nome
da quando venni al mondo.
Ma fino a che fu vivo
mio padre, io non sapevo.
Quando, or sono sei mesi
egli mori, soltanto allora appresi!
Sola ricchezza mia, mio solo pane
per la madre e i fratelli, alla dimane,
l'eredità paterna: una masnada
di banditi da strada! L'accettai.
Era quello il destino mio!
...Ma un giorno
v'ho incontrata... Ho sognato
d'andarmene con voi tanto lontano,
per redimermi tutto in una vita
di lavoro e d'amore... E il labbro mio
mormorò una preghiera ardente: Oh Dio!
ch'ella non sappia mai la mia vergogna!
Il sogno è stato vano!
Ora ho finito... Addio!

MINNIE
(commossa, senza asprezza)
Che voi siate un bandito...
ve lo perdoni Iddio.

(con grande amarezza)
Ma il primo bacio mio vi siete preso,
chè vi credevo mio, soltanto mio!...
Andate, andate! Addio!...
V'uccideranno... Che m'importa?...
(dice queste parole macchinalmente,
disfatta, cercando di farsi forza)


JOHNSON
(disperato, deciso, senz'armi, apre la porta,
pronto al sacrificio, come a un suicidio,
ed esce precipitosamente)

Addio!

MINNIE
(rasciugandosi le lagrime)
È finita... Finita!

(Un colpo d'arma da fuoco, vicinissimo. Essa trasalisce)

L'han ferito...
(con uno sforzo supremo su sè stessa)
Che importa?

(Si sente di fuori il rumore di un corpo che cade rovescio contro
la porta. Minnie non resiste più, apre. Johnson si è rialzato, barcolla,
sta per cadere ancora. Minnie lo sorregge, cerca di tirarlo dentro e
di chiudere. Johnson è ferito al fianco; pallidissimo si preme la ferita
con un fazzoletto)


JOHNSON
(con voce soffocata, resistendole)
Non chiudete la porta...
Debbo uscire...

MINNIE
Entra!...

JOHNSON
No...

MINNIE
Entra!...

JOHNSON
No, non chiudete!...
Voglio uscire!...

MINNIE
(trascinandolo, disperata)
Sta qui...
Sei ferito... Nasconditi!
(chiude la porta)

JOHNSON
Aprite... Voglio uscire!

MINNIE
(vinta, perduta)
No, resta! T'amo! Resta!
Sei l'uomo che baciai la prima volta...
Non puoi morire!
(Con fatica sorreggendo ancora Johnson,
ha appoggiata la scala al solaio
e lo sospinge a salire)

Sali su... Presto!... T'amo!
(Rance bussa alla porta. Johnson sospinto da Minnie
ha già salito i primi scalini)

Salvati... Poi verrai con me... lontano!

JOHNSON
(quasi mancando)
Non posso più...

MINNIE
(aiutandolo ancora)
Così... Lo puoi, lo devi...
Su, su!... Coraggio... T'amo!
(Johnson è già sul solaio, Minnie discende, leva in fretta la scala
e poi corre ad aprire. Rance entra cautamente colla pistola spianata,
esplorando ogni angolo)


MINNIE
Che c'è di nuovo, Jack?

RANCE
(volgendosi, severo, imperioso)
Non sono Jack... Son lo Sceriffo, a caccia
del tuo Johnson d'inferno.
N'ho seguito la traccia.
Dev'esser qui. Dovè?

MINNIE
(aspramente)
Ah, mi avete seccato
con questo vostro Ramerrez!

RANCE
(spianando la pistola verso il letto e avanzando)
E là!
Non c'è...
(impazientito)
Ma l'ho ferito,
perdio, ne sono certo!
Non può esser fuggito!
Non. può esser che, qua.

MINNIE
(sempre più aspra)
E cercatelo, dunque! Rovistate
dove vi pare... E poi
levatevi dai piedi
una volta per sempre!

RANCE
(con un sussulto, abbassando la pistola)
Mi giuri che non c'è?

MINNIE
(beffarda)
Perchè non seguitate a cercarlo ?

RANCE
(si guarda attorno, guarda Minnie,
poi con un moto d'ira rattenuto)

E sarà! L'avrò sbagliato...
(volgendosi a Minnie con impeto improvviso)
Ma dimmi che non l'ami!...

MINNIE
(sprezzante)
Siete pazzo!

RANCE
(avvicinandosi, pallido, tremante)
Lo vedi!
Sono pazzo di te!... T'amo e ti voglio!...
(l'abbraccia violentemente e la bacia)

MINNIE
(svincolandosi)
Ah, vigliacco!...
(si libera e fugge)

RANCE
(rincorrendola, al parossismo dell'eccitazione)
Ti voglio!...

MINNIE
(afferra una bottiglia e lo minaccia
alzandogliela sulla testa)

Via di qua,
vigliacco!... Esci!
(incalza Rance verso l'uscita)

RANCE
(con atto minaccioso, fermandosi sotto il ballatoio)
Sei fiera.. , L'ami! Vuoi
serbarti a lui... Sì, vado. Ma ti giuro...
(stende una mano verso Minnie)
che non ti avrà!...

(Una stilla di sangue, gocciando dal solaio,
gli cade sulla mano. Egli si sofferma, stupito)


Oh, strano!
Del sangue sulla mano...

MINNIE
(avvicinandosi, con voce meno aspra,
un po' tremante, per sviare il sospetto)

Forse v'avrò graffiato!...

RANCE
(si pulisce la mano col fazzoletto)
No, non c'è graffio... Guarda!
(uno stillicidio insistente
cade sul fazzoletto, arrossandolo)

Ah! Sangue ancora!...
(guarda il solaio, poi con un grido di gioia
e d'odio, come avventandosi)

È là!

MINNIE
(disperata, opponendosi a Rance con tutte le sue forze)
Ah, no... non voglio!

RANCE
(cercando sciogliersi dalla stretta di Minnie)
Lasciami!
(imperioso, rivolto verso il solaio)
Signor Johnson, scendete!

(vede la scala, l'appoggia al solaio)

MINNIE
(supplichevole)
Aspettate... Vedete!
Non può, non può!...

JOHNSON
(con uno sforzo supremo si alza,
comincia a discendere pallido e
sofferente, ma con volto fiero)


RANCE
(impaziente)
Scendete!
O, perdio...
(spianando la pistola verso Johnson)

MINNIE
(smarrita, sempre più implorante)
Un minuto,
Rance! Un minuto ancora!

RANCE
Un minuto? E perchè ?
Ah, ah, che mutamento!...
(Johnson, aiutato da Minnie, ha disceso gli ultimi scalini,
si trascina verso il tavolo)

Volete ancor giuocare
la partita con me,
signor di Sacramento ?
Lascio la scelta a voi
a corda od a pistola!
(Johnson si siede di peso sulla sedia,
appoggia i gomiti sul tavolo,
vi abbandona sopra il capo. É svenuto)


MINNIE
(violentissima)
Basta, uomo d'inferno!
Vedetelo: è svenuto.
Non può darvi più ascolto...
(disperata si preme le tempie con le mani,
come per cercare un'ispirazione, poi si avvicina
a Rance, lo guarda con gli occhi negli occhi,
parlandogli con voce secca e concitata)


Parliamoci fra noi... E si finisca'.
Chi siete voi, Jack Rance? Un biscazziere.
E Johnson? Un bandito.,
Io? Padrona di bettola e di bisca
vivo sul whisky e l'oro,
il ballo e il faraone.
Tutti siam pari!
Tutti banditi e bari!
Stanotte avete chiesto una risposta
alla vostra passione...
Eccovi la mia posta!

RANCE
(studiandola)
Che vuoi dire?

MINNIE
(affannosamente)
Ch'io v'offro
quest'uomo e la mia vita!...
Una partita a poker!
Se vincete, prendetevi
questo ferito e me...
Ma se vinco, parola
di Jack Rance gentiluomo,
è mio, è mio quest'uomo!...

RANCE
Ah, come l'ami!...
Accetto, sì! T'avrò!

MINNIE
La parola?...

RANCE
So perdere
come un signore... Ma perdio! son tutto
della sete di te arso e distrutto...
ma se vinco, t'avrò...

(Minnie si ritrae con un senso di ripulsione, va verso l'armadio e
vi si indugia. Si vede che furtivamente si nasconde qualche cosa in
una calza)


MINNIE
Abbassate la lampada...

RANCE
(impaziente)
Che aspetti ?

MINNIE
(indugiando)
Cercavo un mazzo nuovo...

(si avvicina al tavolo, preoccupata)
Son nervosa scusatemi. É una cosa
terribile pensar che una partita decide d'una vita.

(si siede al tavolo in faccia a Rance)
Siete pronto ?

RANCE
Son pronto. Taglia. A te.

MINNIE
Due mani sopra tre.

RANCE
(dà le carte)
Quante ?

MINNIE
Due...

RANCE
Ma che ha che l'adori così?

MINNIE
(scartando le carte)
Voi che trovate in me?...
Che avete ?

RANCE
Io re.

MINNIE
Io re.

RANCE
Fante.

MINNIE
Regina.

RANCE
Hai vinto.
Alla mano seguente!
(giocano)
Due assi e un paio...

MINNIE
(mostrando il suo gioco)
Niente!

RANCE
(con gioia)
Pari! Siam pari! Evviva!

MINNIE
(preoccupata)
Ora è la decisiva?

RANCE
Si. Taglia.

MINNIE
(cercando raddolcirlo)
Rance, mi duole delle amare parole...

RANCE
(acceso)
Scarta.

MINNIE
(indugiando a giocare)
Ho sempre pensato
bene di voi, Jack Rance...
e sempre penserò...

RANCE
(certo ormai della vittoria)
Io penso solamente che ti avrò
fra le mie braccia alfine.
Tre re! Vedi: ti vinco!

MINNIE
(guarda il proprio giuoco,
poi come se stesse per svenire)

Presto, Jack, per pietà!
Qualche cosa... Sto male!

RANCE
(si alza, cercandosi attorno)
Che debbo darti?

MINNIE
(indicando la dispensa accanto al camino)
Là...

RANCE
Ah! la bottiglia... Vedo...
(alzandosi premuroso
per prendere la bottiglia del whisky)

Ma il bicchiere... dov'è?...

(Minnie approfitta del breve intervallo per cambiare rapidamente
le carte, mettendo quelle del gioco nel corsetto, prendendo le altre
preparate nella calza)


MINNIE
Presto, Jack... Ve lo chiedo
per pietà, Jack!

RANCE
(cercando ancora, con gioia)
So perchè sei svenuta.
Hai perduto! Hai perduto!...
(Rance ha trovato il bicchiere, si volge rapidamente per portarle
soccorso; quando si volge Minnie è già sorta in piedi, presso il tavolo,
mostrando il suo gioco, raggiante, vittoriosa)


MINNIE
(gridando)
Vi sbagliate. E la gioia! Ho vinto io
Tre assi e un paio!

(Rance rimane interdetto, senza parola:
posa la bottiglia: guarda le carte: si domina)


RANCE
(freddamente)
Buona notte.

(prende soprabito e cappello; esce;
Minnie corre a sbarrare l'uscio;
si abbandona ad una risata nervosa)


MINNIE
E mio!

(poi vede Johnson ferito, immobile;
si getta su lui, scoppiando in singhiozzi).


(Cala la tela).

libretto by Guelfo Civinini, Carlo Zangarini 
Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo; Atto Terzo

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