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La sonnambula” by Vincenzo Bellini libretto (Italian)

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Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo
ATTO PRIMO

Scena prima

Un villaggio

(In fondo il mulino di Teresa. Odonsi da lungi suoni
pastorali e voci lontane che gridano: "Viva Amina!"
Sono gli abitanti del villaggio che vengono a
festeggiare gli sponsali di lei. Esce Lisa dall'osteria, poi
incontra Alessio che viene dai colli.)


CORO
Viva! Viva Amina!

LISA
Tutto è gioia, tutto è festa...
Sol per me non v'ha contento,
e per colmo di tormento
son costretta a simular.
O beltade a me funesta
che m'involi il mio tesoro,
mentre io soffro, mentre moro,
pur ti deggio accarezzar.
(Scendono dalle colline villani e villanelle, tutti vestiti
da festa, con strumenti villerecci e canestri di fiori.)

CORO
Viva Amina!
ALESSIO
Lisa! Lisa!

LISA
(Oh! l'importunato!)

ALESSIO
Tu mi fuggi!...

LISA
Fuggo ognuno.

ALESSIO
Ah non sempre, o bricconcella,
fuggirai da me così.
Per te pure, o Lisa bella,
giungerà di nozze il dì.
Viva!

LISA (indispettita)
(Anch'esso! Oh dispetto!)

CORO
Viva! ancora!

ALESSIO
Qui schierati...qui d'appresso...

LISA
(Ah la rabbia mi divora!)

CORO
La canzone preparata
intuonar di qui si può.
LISA
(Ogni speme è a me troncata.
La rivale trionfò.)

CORO e ALESSIO
In Elvezia non v'ha rosa
fresca e cara al par d'Amina;
è una stella mattutina,
tutta luce, tutto amor.
Ma pudica, ma ritrosa,
quanto è vaga, quanto è bella:
è innocente tortorella,
è l'emblema del candor.
Viva!

LISA
(Ah! per me sì lieti canti
destinati un dì credei;
crudo amor, che sian per lei
non ho cor di sopportar.)

ALESSIO
(Lisa mia, sì lieti canti
risuonar potran per noi,
se pietosa alfin tu vuoi
dar ascolto al mio pregar.)

CORO
Te felice e avventurato
più d'un prence e d'un sovrano,
bel garzon, che la sua mano
sei pur giunto a meritar!
Tal tesoro amor t'ha dato
di bellezza e di virtude,
che quant'oro il mondo chiude,
che niun re potria comprar.
È innocente tortorella, ecc.
(Ricominciano gli evviva. Entra Amina.)

AMINA
Care compagne, e voi
teneri amici, che alla gioia mia
tanta parte prendete, oh come dolci
scendon d'Amina al core
i canti che v'inspira il vostro amore!

CORO
Vivi felice! è questo
il comun voto, o Amina.

AMINA
A te diletta,
tenera madre, che a sì lieto giorno
me orfanella serbasti,
a te favelli questo,
dal cor più che dal ciglio espresso,
dolce pianto di gioia,
e questo amplesso.
Compagne...teneri amici...
ah madre, ah qual gioia!
Come per me sereno
oggi rinacque il dì!
Come il terren fiorì
più bello e ameno!
Mai di più lieto aspetto
natura non brillò:
amor la colorò
del mio diletto.
TUTTI
Sempre, o felice Amina,
sempre per te così
infiori il cielo i dì
che ti destina.
(Amina abbraccia Teresa e prendendole una mano,
se i'avvicina al core.)


AMINA
Sovra il sen la man mi posa,
palpitar, balzar lo senti;
egli è il cor che i suoi contenti
non ha forza a sostener.

TUTTI
Di tua sorte avventurosa
teco esulta il cor materno:
non potea favor superno
riserbarlo a ugual piacer.

ALESSIO
Io più di tutti, o Amina,
teco mi allegro. Io preparai
la festa, io feci la canzone;
io radunai de' vicini villaggi
i suonatori.

AMINA
E grata a' tuoi favori,
buon Alessio, son io. Fra poco
io spero ricambiarteli tutti,
allor che sposo tu di Lisa sarai,
se, come è voce, essa a farti
felice ha il cor disposto.
ALESSIO
La senti, o Lisa?

LISA
No, non sarà sì tosto.

ALESSIO
Sei pur crudele!

TERESA
E perché mai?

LISA
L'ignori?
Schiva son io d'amori;
mia libertà mi piace.

AMINA
Ah! tu non sai
quanta felicità riposta sia
in un tenero amor.

LISA
Sovente amor
ha soave principio e fine amaro.

TERESA
(Vedi l'ipocrisia!)

CORO
Viene il notaro.
(Entra il notano.)
AMINA
Il notaro? Ed Elvino
non è presente ancor?

NOTARO
Di pochi passi io lo precedo.
In capo al bosco
io lo mirai da lungi.

CORO
Eccolo.

AMINA
Caro Elvino, alfin tu giungi!

ELVINO
Perdona, o mia diletta,
il breve indugio. In questo dì solenne
ad implorar ne andai sui nostri nodi
d'un angelo il favor; prostrato al marmo
dell'estinta mia madre, oh benedici
la mia sposa! le dissi. Ella possiede
tutte le tue virtudi: ella felice
renda il tuo figlio qual tu rendesti
il padre. Ah, lo spero, ben mio,
m'udì la madre.

AMINA
Oh! fausto augurio!

TUTTI
E van esso non fia.
ELVINO
Siate voi tutti, o amici,
al contratto presenti.
(Il notano si dispone a stendere il contratto.)

NOTARO
Elvin, che rechi
alla tua sposa in dono?

ELVINO
I miei poderi, la mia casa,
il mio nome, ogni bene
di cui son possessore.

NOTARO
E Amina?...

AMINA
Il cor soltanto.

ELVINO
Ah! tutto è il core!
(Mentre la madre sottoscrive, e con essa i testimoni,
Elvino presenta l'anello ad Amina.)

Prendi: l'anel ti dono
che un dì recava all'ara
l'alma beata e cara
che arride al nostro amor.
Sacro ti sia tal dono
come fu sacro a lei;
sia de' tuoi voti e miei
fido custode ognor.
TUTTI
Scritti nel ciel già sono,
come nel vostro cor.

ELVINO
Sposi or noi siamo.

AMINA
Sposi!...oh tenera parola!

ELVINO (le dà un mazzetto)
Cara! nel sen ti posi
questa gentil viola...

AMINA
Puro, innocente fiore!

ELVINO
Ei mi rammenti a te.

AMINA
Ah! non ne ha d'uopo il cuore.

ELVINO e AMINA
Caro/a, dal dì che univa
i nostri cori un Dio,
con te rimase il mio,
il tuo con me restò.

CORO
Scritti nel ciel, ecc.

AMINA
Ah! vorrei trovar parole
a spiegar com'io t'adoro!
Ma la voce, o mio tesoro,
non risponde al mio pensier.

ELVINO
Tutto, ah! tutto in questo istante
parla a me del foco ond'ardi:
io lo leggo ne' tuoi sguardi,
nel tuo vezzo lusinghier!
L'alma mia nel tuo sembiante
vede appien la tua scolpita
e a lei vola, è in lei rapita
di dolcezza e di piacer!
Tutto, ah! tutto, ecc.

TUTTI
Ah! così negli occhi vostri
core a core ognor si mostri,
legga ognor qual legge adesso
l'un nell'altro un sol pensier.

LISA
(Il dispetto in sen represso
più non valgo a trattener.)

ELVINO
Domani, appena aggiorni,
ci recheremo al tempio e il nostro imene
sarà compiuto da più santo rito.
Qual rumore!
(Odesi suon di sferza e calpestio di cavalli.)

TUTTI
Cavalli!
AMINA
Un forestiere.
(Entra Rodolfo con due postiglioni.)

RODOLFO
Come noioso e lungo il cammin
mi sembrò. Distanti ancora
dal castello siam noi?

LISA
Tre miglia, e giunti non vi sarete
che a notte oscura,
tanto alpestre è la via.
Fino a domani qui posar vi consiglio.

RODOLFO
E lo desio.
Avvi albergo al villaggio?

LISA
Eccovi il mio.

RODOLFO
Quello?

TUTTI
Quello.

RODOLFO
Ah! lo conosco.

LISA
Voi, signor?
TUTTI
(Costui chi fia?)

RODOLFO
Il mulino.il fonte...il bosco!...
E vicin la fattoria!...
Vi ravviso, o luoghi ameni,
in cui lieti, in cui sereni
sì tranquillo i dì passai
della prima gioventù!
Cari luoghi, io vi trovai,
ma quei dì non trovo più.

TUTTI
(Del villaggio è conscio assai:
quando mai costui vi fu?)

RODOLFO
Ma fra voi, se non m'inganno,
oggi ha luogo alcuna festa.

TUTTI
Fauste nozze qui si fanno.

RODOLFO (accennando Lisa)
E la sposa è quella?

TUTTI (additando Amina)
È questa.

RODOLFO
È gentil, leggiadra molto.
Ch'io ti miri. Oh il vago volto!
Tu non sai con quei begli occhi
come dolce il cor mi tocchi,
qual richiami ai pensier miei
adorabile beltà.
Era dessa, qual tu sei,
sul mattino dell'età.

LISA
(Ella sola è vagheggiata!)

ELVINO
(Da quei detti è lusingata!)

CORO
(Son cortesi, son galanti
gli abitanti di città.)

ELVINO
Contezza del paese
avete voi, signor?

RODOLFO
Vi fui da giovinetto
col signor del castello.

TERESA
Oh! il buon signore!
È morto or son quattr'anni!

RODOLFO
E ne ho dolore!
Egli mi amò qual figlio...

TERESA
Ed un figlio egli avea: ma dal castello
sparve il giovane un dì,
né più novelle n'ebbe l'afflitto padre.
RODOLFO
A' suoi congiunti
nuova io ne reco, e certa.
Ei vive.

LISA
E quando alla terra natia
farà ritorno?

CORO
Ciascun lo brama.

RODOLFO
Lo vedrete un giorno.
(Odesi il suono delle cornamuse che riconducono gli
armenti all'ovile.)


TERESA
Ma il sol tramonta; è d'uopo
prepararsi a partir.

CORO
Partir!...

TERESA
Sapete che l'ora si avvicina
in cui si mostra
il tremendo fantasma.

CORO
È vero, è vero!

RODOLFO
Qual fantasma?
TUTTI
È un mistero...
Un oggetto d'orror!

RODOLFO
Follie!

CORO
Che dite?
Se sapeste, signor...

RODOLFO
Narrate.

CORO
Udite.
A fosco cielo, a notte bruna,
al fioco raggio d'incerta luna,
con cupo suono di tuon lontano
dal colle al piano un'ombra appar.
In bianco avvolta lenzuol cadente,
col crin disciolto, con occhio ardente,
qual densa nebbia dal vento mossa
avanza, ingrossa; immensa par.

RODOLFO
Ve la dipinge, ve la figura
la vostra cieca credulità.

TERESA, AMINA, ELVINO
Ah non è fola, non è paura:
ciascun la vide: è verità.
CORO
Dovunque inoltra a passo lento
silenzio regna che fa spavento:
non spira fiato, non move stelo:
quasi per gelo il rio si sta.
I cani stessi accovacciati,
abbassan gli occhi, non han latrati.
Sol tratto tratto, da valle fonda
la strige immonda urlando va.

RODOLFO
S'io qui restassi, o tosto o tardi,
vorrei vederla, scoprir che fa.

TUTTI
Dal ricercarla il ciel vi guardi!
Saria soverchia temerità.

RODOLFO
Basta così. Ciascuno si attenga
al suo parere. Verrà stagione
che di siffatte larve
fia purgato il villaggio.

TERESA
II l ciel lo voglia!
Questo, o signore, è universal desio.

RODOLFO
Ma del viaggio mio riposarmi
vorrei, se mel concede
la mia bella albergatrice.
TUTTI
Buon riposo, signor.
Notte felice.

RODOLFO (ad Amina)
Addio, gentil fanciulla,
fino a domani, addio...
T'ami il tuo sposo
come amarti io saprei.

ELVINO
Nessun mi vince
in professarle amore...

RODOLFO
Felice te se ne possiedi il core!
(Rodolfo esce con Lisa. Il coro si disperde.
Anche Elvino sta per partire.)


AMINA
Elvino! E me tu lasci
senza un tenero addio?

ELVINO
Dallo straniero
ben tenero l'avesti.

AMINA
È ver; commosso in lasciarmi
ei sembrò. Da quel sembiante
ottimo cor traspare...

ELVINO
E cor d'amante.
AMINA
Parli tu il vero o scherzi?
Qual sorge dubbio in te?

ELVINO
T'infingi invano...
Ei ti stringea la mano,
e ti facea carezze...

AMINA
Ebben!...

ELVINO
Discare non t'eran esse,
e ad ogni sua parola s'incontravano
i tuoi negli occhi suoi.

AMINA
Ingrato! e dir mel puoi?
Occhi non ho né core
fuor che per te. Non ti giurai
mia fede? Non ho l'anello tuo?

ELVINO
Sì.

AMINA
Non t'adoro?
Il mio ben non sei tu?

ELVINO
Si...ma...

AMINA
Prosegui. Saresti tu geloso?...
ELVINO
Ah, sì, lo sono...

AMINA
Di chi?

ELVINO
Di tutti.

AMINA
Ingiusto cor!

ELVINO
Perdono!
Son geloso del zefiro errante
che ti scherza col crin e col velo;
fin del sol che ti mira dal cielo,
fin del rivo che specchio ti fa.

AMINA
Son, mio bene, del zefiro amante,
perché ad esso il tuo nome confido;
amo il sol, perché teco il divido,
amo il rio, perché l'onda ti da.

ELVINO
Ah! perdona all'amore il sospetto!

AMINA
Ah! per sempre sgombrarlo dêi tu.

ELVINO
Sì per sempre.
AMINA
Il prometti?

ELVINO
Il prometto.

AMINA e ELVINO
Mai più dubbi! timori mai più!
Ah! mio bene,
e sembiante a sereno mattino
per noi sempre la vita sarà.
Mio caro/a, addio!

ELVINO
A me pensa.

AMINA
E tu ancora.

AMINA e ELVINO
Pur nel sonno il mio cor ti vedrà.
Addio!
(Partono.)

Scena seconda

Stanza nell'osteria

(Di fronte una finestra. Da un lato porta d'ingresso;
dall'altro un gabinetto. Avvi un sofà e un tavolino.
Rodolfo è solo, poi è raggiunto da Lisa.)


RODOLFO
Davver, non mi dispiace
d'essermi qui fermato;
il luogo è ameno, l'aria eccellente,
gli uomini cortesi, amabili le donne
oltre ogni cosa.
Quella giovine sposa è assai leggiadra...
E quella ostessa? È un pò ritrosa;
ma mi piace anch'essa.
Eccola: avanti, avanti,
mia bella albergatrice.

LISA
Ad informarmi veniva io stessa
se l'appartamento va a genio
al signor Conte.

RODOLFO
Al signor Conte!
(Diamine! son conosciuto!)

LISA
Perdonate,
ma il Sindaco lo accerta,
e a farvi festa tutto
il villaggio aduna.
Io ringrazio fortuna
che a me prima di tutti
ha conceduto il favor di offrirvi
il mio rispetto.

RODOLFO
Nelle belle mi piace un altro affetto.
E tu sei bella, o Lisa,
bella davvero...

LISA
Oh! il signor Conte scherza.
RODOLFO
No, no ischerzo. E questi furbi occhietti,
quanti cori han sorpresi e ammaliati?

LISA
Non conosco finora innamorati.

RODOLFO
Tu menti, o bricconcella,
io ne conosco...

LISA (avvicinandosi)
Ed è?...

RODOLFO
Se quel foss'io,
che diresti, o carina?...

LISA
Io che direi?
Signor, nol crederei.
In me non è beltà degna di tanto...
Un merito ho soltanto:
quello di un cor sincero.

RODOLFO
E questo è molto.
Ma qual rumore ascolto?

LISA
(Mal venga all'importuno!)

RODOLFO (spalancando la finestra)
Donde provien?
LISA
Che non mi vegga alcuno.
(Lisa fugge nel gabinetto, perdendo il fazzoletto nella
fretta. Rodolfo lo raccoglie e lo getta su sofà.
Comparisce Amina in una semplice veste bianca; si
vede dalla finestra la scala per cui è salita. Ella dorme;
è sonnambula. S'avanza lentamente in mezzo alla stanza.)


RODOLFO
Che veggio? Saria questo
il notturno fastasma! Ah! non m'inganno...
Questa è la villanella
che dianzi agli occhi miei
parve sì bella.

AMINA
Elvino...Elvino...

RODOLFO
Dorme.

AMINA
Non rispondi?

RODOLFO
È sonnambula.

AMINA
Geloso saresti ancor
dello straniero?...ah parla!
Sei tu geloso?

RODOLFO
Degg'io destarla?
AMINA
Ingrato, a me t'appressa...
Amo te solo, il sai.

RODOLFO
Destisi.

AMINA
Prendi...la man ti stendo...
Un bacio imprimi in essa,
pegno di pace.

RODOLFO
Ah! non si desti...Alcun
a turbarmi non venga in tal momento.
(Egli va a chiudere la finestra, mentre Lisa entra, vede
Amina, e parte non veduta dal Conte.)


LISA
Amina! O traditrice!

RODOLFO
(per correre ad Amina, poi fermandosi)
O ciel! che tento?

AMINA (sognando la cerimonia)
Oh! come lieto è il popolo
che al tempio ne fa scorta!

RODOLFO
In sogno ancor quell'anima
è nel suo bene assorta.
AMINA
Ardon le sacre tede.

RODOLFO
Essa all'altar si crede!

AMINA
Oh madre mia, m'aita;
non mi sostiene il piè!

RODOLFO
No, non sarai tradita,
alma gentil da me.

AMINA
Cielo, al mio sposo io giuro
eterna fede e amore!

RODOLFO
Giglio innocente e puro,
conserva il tuo candore!

AMINA
Elvino!...Alfin sei mio.

RODOLFO
Fuggasi.

AMINA
Già tua son io.
Abbracciami. Oh contento
che non si può spiegar!
RODOLFO
Ah se più resto, io sento
la mia virtù mancar.

AMINA
Elvino, abbracciami,
alfin sei mio.
(Egli va per uscire dalla porta, ma ode rumore di gente
e parte per la finestra, chiudendola. Amina, sempre
dormendo, si corica sul sofà.)


CORO (prima di dentro, poi più vicino)
Osservate: l'uscio è aperto.
Senza strepito inoltriam;
tutto tace, ei dorme certo.
Lo destiam, o nol destiam?
Perché no? ci vuol coraggio;
presentarsi o uscir di qua.
Dell'ossequio del villaggio
malcontento ei non sarà.
Avanziam. Ve' ve; mirate.
A dormir colà si è messo.
Apressiam. Ah! fermate!
(accorgendosi di Amina)
Non è desso, non è desso.
Al vestito, alla figura,
è una donna...donna, sì.
È bizzarra l'avventura,
come entrò? che mai fa qui?
(Entrano Teresa, Elvino e Lisa.)

ELVINO
È menzogna.
CORO
Alcun s'appressa.

LISA (additando Amina)
Mira e credi agli occhi tuoi.

ELVINO
Cielo! Amina!

CORO
Amina! dessa!

AMINA (svegliandosi al rumore)
Dove son? Che siete voi?
Ah mio bene!

ELVINO
Va! Traditrice!

AMINA
Io!

ELVINO
Ti scosta.

AMINA
Oh! me infelice!
Che feci io mai?

ELVINO
E ancor lo chiedi?

CORO
Dove sei tu ben lo vedi.
AMINA
Qui!...perché? Chi mi vi ha spinta?

ELVINO
Il tuo core ingannator.

AMINA
Madre! Oh, madre!
(Corre nelle braccia di sua madre;
questa si copre il volto.)


CORO
Ah! sei convinta?...

AMINA
Ah! me infelice.
Che feci io mai?
Oh mio dolor!
D'un pensiero e d'un accento
rea non son né il fui giammai.
Ah! se fede in me non hai,
mal rispondi a tanto amor.
Ah! mel credi!

ELVINO
Voglia il ciel che il duol ch'io sento
tu provar non debba mai!
Ah! tel dica s'io t'amai
questo pianto del mio cor.

CORO e ALESSIO
Il tuo nero tradimento
è palese e chiaro assai.
TERESA
Deh! l'udite un sol momento;
il rigor eccede omai.

CORO e ALESSIO
In qual cor fidar più mai
se quel cor fu mentitor?
(In questo frattempo Teresa ha raccolto il fazzoletto di
Lisa e lo ha posto al collo di Amina.)


ELVINO
Non più nozze.

TUTTI
Non più nozze!

ELVINO
Sconoscente, io t'abbandono.

AMINA
Oh crudo istante!
Deh! m'udite...io rea non sono.

ELVINO
Togli a me la tua presenza;
la tua voce orror mi fa.

AMINA
Nume amico all'innocenza,
svela tu la verità.

AMINA e ELVINO
Non è questa, ingrato core,
non è questa la mercede
ch'io sperai da tanto amore,
che aspettai per tanta fede...
Ah! m'hai tolta in un momento
ogni speme di contento...
Ah! penosa rimembranza
sol di te mi resterà.

LISA, ALESSIO e CORO
Non più nozze, non più imene;
sprezzo e infamia a lei conviene.
Di noi tutti all'odio eterno,
al rossor la rea vivrà.

TERESA
Ah! se alcun non ti sostiene,
se nessun favor t'ottiene,
sventurata, il sen materno
chiuso a te non resterà.
(Tutti escono. Amina cade fra le braccia di Teresa.)

libretto by Felice Romani 
Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo

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