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“Le nozze di Figaro” by Wolfgang Amadeus Mozart libretto (Italian)
Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo; Atto Terzo; Atto Quarto |
Il castello del Conte Almaviva presso a Siviglia (Una stanza mezzo smobiliata. Si vedono una grande poltrona e una sedia. Figaro sta misurando l'impiantito. Susanna allo specchio si sta mettendo un cappellino.) N° 1: Duettino FIGARO Cinque...dieci...venti... trenta...trentasei...quarantatre... SUSANNA Ora sì, ch'io son contenta. Sembra fatto inver per me. FIGARO Cinque... SUSANNA Guarda un po', mio caro Figaro... FIGARO dieci... SUSANNA guarda un po', mio caro Figaro. |
FIGARO venti... SUSANNA guarda un po'. FIGARO trenta... SUSANNA guarda un po', guarda adesso il mio cappello! FIGARO trentasei... SUSANNA guarda adesso il mio cappello. FIGARO quarantatré... SUSANNA guarda un po', mio caro Figaro, ecc. FIGARO Sì, mio core, or è più bello, sembra fatto inver per te. SUSANNA Guarda un po', ecc. FIGARO Sì, mio core, ecc. |
SUSANNA Ora sì ch'io son contenta, ecc. FIGARO Sì, mio core, ecc. SUSANNA, FIGARO Ah, il mattino alle nozze vicino, SUSANNA quant'è dolce al mio tenero sposo, FIGARO quant'è dolce al tuo tenero sposo, SUSANNA, FIGARO questo bel cappellino vezzoso che Susanna ella stessa si fe', ecc. SUSANNA Cosa stai misurando, caro il mio Figaretto? FIGARO Io guardo se quel letto che ci destina il Conte farà buona figura in questo loco. SUSANNA In questa stanza? FIGARO Certo, a noi la cede generoso il padrone. |
SUSANNA Io per me te la dono. FIGARO E la ragione? SUSANNA (toccandosi la fronte) La ragione l'ho qui. FIGARO (facendo lo stesso) Perché non puoi far che passi un po'qui ? SUSANNA Perché non voglio. Sei tu mio servo, o no? FIGARO Ma non capisco perché tanto ti spiaccia la più comoda stanza del palazzo. SUSANNA Perché io son la Susanna e tu sei pazzo. FIGARO Grazie, non tanti elogi: guarda un poco se potria meglio stare in altro loco. N° 2: Duettino FIGARO Se a caso Madama |
la notte ti chiama, dindin, in due passi da quella puoi gir. Vien poi l'occasione che vuolmi il padrone, dondon, in tre salti Io vado a servir. SUSANNA Così se il mattino il caro contino, dindin, e ti manda tre miglia lontan, dindin, dondon, a mia porta il diavol lo porta, ed ecco in tre salti... FIGARO Susanna, pian, pian, ecc. SUSANNA ed ecco, in tre salti...dindin...dondon... Ascolta! FIGARO Fa presto! SUSANNA Se udir brami il resto, discaccia i sospetti, che torto mi fan. FIGARO Udir bramo il resto, i dubbi, i sospetti gelare mi fan. |
SUSANNA Or bene, ascolta, e taci. FIGARO Parla, che c'è di nuovo? SUSANNA Il signor Conte stanco d'andar cacciando le straniere bellezze forestiere, vuole ancor nel castello ritentar la sua sorte, né già di sua consorte, bada bene, appetito gli viene. FIGARO E di chi dunque? SUSANNA Della tua Susannetta. FIGARO Di te? SUSANNA Di me medesma. Ed ha speranza che al nobil suo progetto utilissima sia tal vicinanza. FIGARO Bravo! Tiriamo avanti. SUSANNA Queste le grazie son, questa la cura ch'egli prende di te, della tua sposa. |
FIGARO Oh, guarda un po'che carità pelosa! SUSANNA Chetati: or viene il meglio. Don Basilio, mio maestro di canto e suo factotum nel darmi la lezione mi ripete ogni dì questa canzone. FIGARO Chi? Basilio? Oh birbante! SUSANNA E tu credevi che fosse la mia dote merto del tuo bel muso? FIGARO Me n'ero lusingato. SUSANNA Ei la destina per ottener da me certe mezz'ore ... che il diritto feudale ... FIGARO Come! ne'feudi suoi non l'ha il Conte abolito? SUSANNA Ebben, ora è pentito; e par che tenda |
riscattarlo da me. FIGARO Bravo! mi piace: che caro signor Conte! Ci vogliam divertir: trovato avete ... (Si sente suonare un campanello.) FIGARO Chi suona? La Contessa. SUSANNA Addio, addio, addio, Figaro bello. FIGARO Coraggio, mio tesoro. SUSANNA E tu, cervello. (parte) FIGARO (passeggiando con fuoco per la camera, e fregandosi le mani) Bravo, signor padrone! Ora incomincio a capir il mistero . e a veder schietto tutto il vostro progetto: a Londra, è vero? Voi ministro, io corriero, e la Susanna ... segreta ambasciatrice . non sarà, non sarà, Figaro il dice. |
N° 3: Cavatina FIGARO Se vuol ballare, signor contino, il chitarrino le suonerò, sì, se vuol venire nella mia scuola, la capriola le insegnerò, sì. Saprò, saprò, ma piano, meglio ogni arcano dissimulando scoprir potrò. L'arte schermendo, l'arte adoprando, di qua pungendo, di là scherzando, tutte le macchine rovescerò. Se vuol ballare, ecc. (Parte. Entra il dottor Bartolo con Marcellina, un contratto in mano.) BARTOLO Ed aspettaste il giorno fissato alle sue nozze per parlarmi di questo? MARCELLINA Io non mi perdo, dottor mio, di coraggio: per romper de'sponsali più avanzati di questo bastò spesso un pretesto, ed egli ha meco, oltre questo contratto, certi impegni . so io ... basta: or conviene la Susanna atterrir; convien con arte impuntigliarla a rifiutare il Conte. Egli per vendicarsi |
prenderà il mio partito e Figaro così fia mio marito. BARTOLO (prende il contratto dalle mani di Marcellina) Bene, io tutto farò: senza riserve. tutto a me palesate. (fra sé) Avrei pur gusto di dar per moglie la mia serva antica a chi mi fece un dì rapir l'amica. N° 4: Aria BARTOLO La vendetta, oh, la vendetta, è un piacer serbato ai saggi, l'obliar l'onte, gli oltraggi, è bassezza, è ognor viltà. Coll'astuzia...coll'arguzia, col giudizio, col crterio si potrebbe...il fatto è serio, ma credete si farà. Se tutto il codice dovessi volgere, se tutto l'indice dovessi leggere, con un equivoco, con un sinonimo, qualche garbuglio si troverà. Se tutto il codice, ecc. Tutta Siviglia conosce Bartolo, il birbo Figaro vinto sarà, ecc. (Parte.) |
MARCELLINA Tutto ancor non ho perso: mi resta la speranza. (Entra Susanna, con una cuffia, un nastro ed un vestito da donna.) Ma Susanna si avanza: io vo'provarmi. fingiam di non vederla. (fra sé, forte) E quella buona perla la vorrebbe sposar! SUSANNA (restando indietro, fra sé) Di me favella. MARCELLINA Ma da Figaro alfine non può meglio sperarsi: l'ar gent fait tout. SUSANNA (fra sé) Che lingua! manco male che ognun sa quanto vale. MARCELLINA Brava! questo è giudizio! Con quegli occhi modesti, con quell' aria pietosa, e poi. SUSANNA (fra sé) Meglio è partir. MARCELLINA Che cara sposa! (Susanna e Marcellina s'incontrano alla porta.) |
N° 5: Duettino MARCELLINA (fa una riverenza) Via, resti servita, madama brillante. SUSANNA (fa una riverenza) Non sono si ardita, madama piccante. MARCELLINA (fa una riverenza) No, prima a lei tocca. SUSANNA (fa una riverenza) No, no, tocca a lei. MARCELLINA (fa una riverenza) No, prima a lei tocca. SUSANNA (fa una riverenza) No, no, tocca a lei. MARCELLINA, SUSANNA (fanno una riverenza) Io so i dover miei, non fo inciviltà, ecc. MARCELLINA (fa una riverenza) La sposa novella! SUSANNA (fa una riverenza) La dama d'onore! |
MARCELLINA (fa una riverenza) Del conte la bella! SUSANNA Di Spagna l'amore! MARCELLINA I meriti... SUSANNA L'abito! MARCELLINA II posto... SUSANNA L'età... MARCELLINA Per Bacco, precipito se ancor, se ancor resto qua. SUSANNA Sibilla decrepita, da rider mi fa. MARCELLINA (fa una riverenza) Via resti servita, ecc. SUSANNA (fa una riverenza) Non sono si ardita, ecc. MARCELLINA (fa una riverenza) La sposa novella! ecc. |
SUSANNA (fa una riverenza) La dama d'onore! ecc. (Marcellina parte furibonda.) SUSANNA Va là, vecchia pedante, dottoressa arrogante! Perché hai letto due libri, e seccata Madama in gioventù . (Mette il vestito sopra il seggiolone.) CHERUBINO (entrando in fretta) Susannetta, sei tu? . SUSANNA Son io, cosa volete? CHERUBINO Ah, cor mio, che accidente! SUSANNA Cor vostro! Cosa avvenne? CHERUBINO Il Conte ieri perchè trovommi sol con Barbarina, il congedo mi diede: e se la Contessina, la mia bella comare, grazia non m'intercede, io vado via, io non ti vedo più, Susanna mia! |
SUSANNA Non vedete più me! bravo! ma dunque non più per la Contessa segretamente il vostro cor sospira? CHERUBINO Ah, che troppo rispetto ella m'ispira! Felice te che puoi vederla quando vuoi! Che la vesti al mattino, che la sera la spogli, che le metti gli spilloni, i merletti . (con un sospiro) Ah, se in tuo loco . cos'hai li? dimmi un poco . SUSANNA (imitandolo) Ah il vago nastro, e la notturna cuffia di comare sì bella ... CHERUBINO Deh, dammela, sorella, dammela, per pietà. (Cherubino toglie il nastro di mano a Susanna.) SUSANNA Presto, quel nastro. (Susanna vuol riprenderglielo; egli si mette a girare intorno al seggiolone.) |
CHERUBINO O caro, o bello, o fortunato nastro! Io non tel renderò che con la vita. (Bacia e ribacia il nastro.) SUSANNA (Seguita a corrergli dietro, ma poi si arresta come fosse stanca.) Cos'è quest insolenza? CHERUBINO Eh via, sta'cheta! in ricompensa poi questa mia canzonetta io ti vo'dare. (Cava di tasca una canzone.) SUSANNA E che ne debbo fare? CHERUBINO Leggila alla padrona, leggila tu medesma, leggila a Barbarina, a Marcellina, leggila ad ogni donna del palazzo. SUSANNA Povero Cherubino, siete voi pazzo? N° 6: Aria CHERUBINO Non so più cosa son, cosa faccio, or di foco, ora sono di ghiaccio, ogni donna cangiar di colore, ogni donna mi fa palpitar. Solo ai nomi d'amor, di diletto, |
mi si turba, mi s'altera il petto e a parlare mi sforza d'amore un desio ch'io non posso spiegar. Non so più cosa son, ecc. Parlo d'amor vegliando, parlo d'amor sognando, all'acqua, all'ombre, ai monti, ai fiori, all'erbe, ai fonti, all'eco, all'aria, ai venti, che il suon de' vani accenti portano via con sé. Parlo d'amor vegliando, ecc. E se non ho chi m'oda, parlo d'amor con me. (Cherubino vedendo il Conte da lontano, si nasconde dietro una sedia.) CONTE Presto, sellatemi un cavallo! CHERUBINO Ah, son perduto! SUSANNA Che timor . CONTE Alla caccia! SUSANNA Il Conte! (Cerca di mascherar Cherubino.) Misera me! |
CONTE (entrando) Susanna, tu mi sembri Agitata e confusa. SUSANNA Signor.io chiedo scusa. ma.se mai.qui sorpresa. per carità, partite. CONTE Un momento e ti lascio. Odi. (Si mette a sedere sulla sedia, prende Susanna per mano: ella si distacca con forza.) SUSANNA Non odo nulla. CONTE Due parole. Tu sai che ambasciatore a Londra il re mi dichiarò; di condur meco Figaro destinai. SUSANNA Signor, se osassi. CONTE (alzandosi) Parla, parla, mia cara, e con quel dritto ch'oggi prendi su me finché tu vivi, (con tenerezza, e tentando riprenderle la mano) chiedi, imponi, prescrivi SUSANNA Lasciatemi, signor; dritti non prendo, |
non ne vo', non ne intendo. oh, me infelice! CONTE Ah, no, Susanna, io ti vo' far felice! Tu ben sai quanto io t'amo: A te Basilio tutto già disse; or senti: se per pochi momenti meco in giardin sull'imbrunir del giorno. ah, per questo favore io pagherei... BASILIO (dentro le quinte) È uscito poco fa. CONTE Chi parla? SUSANNA Oh Dei! CONTE Esci, e alcuno non entri. SUSANNA Ch'io vi lasci qui solo? BASILIO (come sopra) Da Madama ei sarà: vado a cercarlo. CONTE (addita il seggiolone) Qui dietro mi porrò. SUSANNA Non vi celate. |
CONTE Taci, e cerca ch'ei parta. (Il Conte vuol nascondersi dietro il seggiolone: Susanna si frappone tra il paggio e lui. Il Conte la spinge dolcemente. Ella rincula; intanto il paggio passa davanti al seggiolone, si mettre dentro in piedi. Susanna il ricopre colla vestaglia.) SUSANNA Ohimè! che fate? BASILIO (entrando) Susanna, il ciel vi salvi; avreste a caso veduto il Conte? SUSANNA E cosa deve far meco il Conte? Animo, uscite. BASILIO Aspettate, sentite, Figaro di lui cerca. SUSANNA (fra sé) Oh cielo! (forte) Ei cerca chi dopo voi più l'odia. CONTE (fra sé) Vediam come mi serve. |
BASILIO Io non ho mai nella moral sentito ch'uno ch'ama la moglie odii il marito. Per dir che il Conte v'ama. SUSANNA Sortite, vil ministro dell'altrui sfrenatezza: io non ho d'uopo della vostra morale, del Conto, del suo amor. BASILIO Non c'è alcun male, ha ciascun i suoi gusti: io mi credea che preferir dovreste per amante, come fan tutte quante, un signor liberal, prudente e saggio, a un giovinastro, a un paggio. SUSANNA A Cherubino? BASILIO A Cherubino, a Cherubin d'amore ch'oggi sul far del giorno passeggiava qui intorno per entrar. SUSANNA Uom maligno! Un'impostura è questa! |
BASILIO È un maligno con voi chi ha gli occhi in testa. E quella canzonetta? Ditemi in confidenza: io sono amico e ad altrui nulla dico; è per voi, per Madama. SUSANNA (Mostra dello smarrimento, fra sé) Chi diavol gliel'ha detto? BASILIO A proposito, figlia, istruitelo meglio; egli la guarda a tavola si spesso, e con tale immodestia, che se il Conte s'accorge.ehi, su tal punto, sapete, egli è una bestia. SUSANNA Scellerato! E perchè andate voi tai menzogne spargendo? BASILIO Io! che ingiustizia! quel che compro io vendo. A quel che tutti dicono io non ci aggiungo un pelo. CONTE (mostrandosi) Come, che dicon tutti? BASILIO Oh bella! |
SUSANNA Oh cielo! N° 7: Terzetto CONTE Cosa sento! Tosto andate, e scacciate il seduttor. BASILIO In mal punto son qui giunto; perdonate, o mio signor. SUSANNA Che ruina, me meschina, son oppressa dal terror! CONTE Tosto andate, ecc. BASILIO In mal punto, ecc. SUSANNA Che ruina, ecc. (quasi svenuta) CONTE, BASILIO (sostenendola) Ah! Già svien la poverina! Come, oh Dio, le batte il cor, ecc. BASILIO Pian, pianin, su questo seggio... |
SUSANNA (rinvenendo) Dove sono? Cosa veggio! Che insolenza, andate fuor, ecc. BASILIO Siamo qui per aiutarvi, è sicuro il vostro onor. CONTE Siamo qui per aiutarti, non turbarti, o mio tesor. BASILIO Ah, del paggio quel ch'ho detto era solo un mio sospetto. SUSANNA È un'insidia, una perfidia, non credete all'impostor, ecc. CONTE Parta, parta il damerino, ecc. SUSANNA, BASILIO Poverino! ecc. CONTE Poverino! Poverino! Ma da me sorpreso ancor! SUSANNA Come? |
BASILIO Che? SUSANNA Che? BASILIO Come? SUSANNA, BASILIO Come? Che? CONTE Da tua cugina, l'uscio ier trovai rinchiuso; picchio, m'apre Barbarina paurosa fuor dell'uso, io, dal muso insospettito, guardo, cerco in ogni sito, ed alzando pian pianino il tappeto al tavolino, vedo il paggio. (Imita il gesto colla vestaglia che copre Cherubino nella poltrona e lo scopre.) Ah! Cosa veggio. SUSANNA Ah, crude stelle! BASILIO Ah, meglio ancora! |
CONTE Onestissima signora, or capisco come va! SUSANNA Accader non può di peggio; giusti Dei, che mai sarà! BASILIO Così fan tutte le belle non c'è alcuna novità! CONTE Basilio, in traccia tosto di Figaro volate, io vo'ch'ei veda. (Addita Cherubino, che non si muove dal loco.) SUSANNA Ed io che senta: andate. CONTE (a Basilio) Restate. (a Susanna) Che baldanza! E quale scusa se la colpa è evidente? SUSANNA Non ha d'uopo di scusa un'innocente. CONTE Ma costui quando venne? |
SUSANNA Egli era meco quando voi qui giungeste, e mi chiedea d'impegnar la padrona a intercedergli grazia: il vostro arrivo in scompiglio lo pose, ed allor in quel loco si nascose. CONTE Ma s'io stesso m'assisi quando in camera entrai! CHERUBINO Ed allora di dietro io mi celai. CONTE E quando io là mi posi? CHERUBINO Allor io pian mi volsi, e qui m'ascosi. CONTE (a Susanna) Oh cielo! Dunque ha sentito quello che io ti dicea? CHERUBINO Feci per non sentir quanto potea. CONTE Oh perfidia! BASILIO Frenatevi: vien gente. CONTE (a Cherubino) E voi restate qui, picciol serpente! |
(Lo tira giù dal seggiolone.) (Entrano Figaro con bianca veste in mano, contadini e contadine vestite di bianco che spargono fiori, raccolti in piccoli panieri, davanti al Conte.) N° 8: Coro CORO Giovani liete, fiori spargete davanti il nobile nostro signor. Il suo gran core vi serba intatto d'un più bel fiore l'almo candor. CONTE (a Figaro, con sorpresa) Cos'è questa commedia? FIGARO (a Susanna, piano) Eccoci in danza, secondami, cor mio. SUSANNA (piano a Figaro) Non ci ho speranza. FIGARO (al Conte) Signor, non disdegnate questo del nostro affetto meritato tributo. Or che aboliste un dritto si ingrato a chi ben ama. CONTE Quel dritto or non v'è più; cosa si brama? |
FIGARO Della vostra saggezza il primo frutto oggi noi coglierem: le nostre nozze si son già stabilite: or a voi tocca costei, che un vostro dono illibata serbò, coprir di questa, simbolo d'onestà, candida vesta. CONTE (fra sé) Diabolica astuzia! Ma fingere convien. (forte) Son grato, amici, ad un senso sì onesto, ma, non merto per questo né tributi, né lodi; e un dritto ingiusto ne'miei feudi abolendo a natura, al dover lor dritti io rendo. TUTTI Evviva, evviva, evviva! SUSANNA Che virtù! FIGARO Che giustizia! CONTE (a Figaro e Susanna) A voi prometto compier la cerimonia. chiedo sol breve indugio. Io voglio in faccia de' miei più fidi, e con più ricca pompa |
rendervi appien felici. (fra sé) Marcellina si trovi. (ad alta voce) Andata, amici. CORO (spargendo il resto dei fiori) Giovani liete, fiori spargete davanti al nobile nostro signor. Il suo gran core vi serba intatto d'un più bel fiore l'amco candor. (I contadini e le contadine partono.) FIGARO Evviva! SUSANNA Evviva! BASILIO Evviva! FIGARO (a Cherubino) E voi non applaudite? SUSANNA È afflitto, poveretto, perchè il padron lo scaccia dal castello. FIGARO Ah, in un giorno sì bello! |
SUSANNA In un giorno di nozze! FIGARO Quando ognun v'ammira! CHERUBINO (inginocchiandosi) Perdono, mio signor. CONTE Nol meritate. SUSANNA Egli è ancora fanciullo. CONTE Men di quel che tu credi. CHERUBINO Èver, mancai; ma dal min labbro alfine. CONTE (rialzandolo) Ben, ben; io vi perdono. Anzi, farò di più: vacante è un posto d'uffizial nel reggimento mio; io scelgo voi; partite tosto; addio. (Il Conte vuol partire, Susanna e Figaro l'arrestano.) SUSANNA E FIGARO Ah! fin domani sol. |
CONTE No, parta tosto. CHERUBINO A ubbidirvi, signor, son già disposto. CONTE Via, per l'ultima volta la Susanna abbracciate. (fra sé) Inaspettato è il colpo. (Il Conte e Basilio partono.) (Cherubino abbraccia Susanna che rimane confusa) FIGARO (a Cherubino) Ehi, capitano, a me pure la mano. (piano) Io vo' parlarti pria che tu parta. (ad alta voce, con finta gioia) Addio, picciolo Cherubino, Come cangia in un punto il tuo destino! N° 9: Aria FIGARO (a Cherubino) Non più andrai, farfallone amoroso, notte e giorno d'intorno girando, delle belle turbando il riposo, Narcisetto, Adoncino d'amor, ecc. Non più avrai questi bei pennacchini, quel cappello leggiero e galante, |
quella chioma, quell'aria brillante, quel vermiglio donnesco color. Non più andrai, ecc. Tra guerrieri poffar Bacco! Gran mustacchi, stretto sacco, schioppo in spalla, sciabola al fianco, collo dritto, muso franco, o un gran casco, o un gran turbante, molto onor, poco contante, ed invece del fandango, una marcia per il fango, per montagne, per valloni, colle nevi, e i solleoni, al concerto di tromboni, di bombarde, di cannoni, che le palle in tutti i tuoni all'orecchio fan fischiar. Cherubino alla vittoria, alla gloria militar! (Figaro e Cherubino partono marciando come soldati.) Symphony No.38 in D 'Prague' I. Adagio - Allegro II. Andante III. Presto |
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libretto by Lorenzo Da Ponte |
Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo; Atto Terzo; Atto Quarto |