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Manon Lescaut” by Giacomo Puccini libretto (Italian)

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Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo; Atto Terzo; Atto Quarto
ATTO SECONDO

A PARIGI

Salotto elegantissimo in casa di Geronte.
Nel fondo due porte. A destra, ricchissime e pesanti
cortine nascondono l’alcova. A sinistra, presso la
finestra, una ricca pettiniera. Manon è seduta davanti
la pettiniera, coperta da un ampio accappatoio bianco.
Il parrucchiere le si affanna intorno. Due garzoni sul
fondo stanno pronto ai cenni del parrucchiere.


MANON (guardandosi allo specchio)
Dispettosetto questo riccio!
(al parrucchiere)
Il calamistro, presto, presto!
(Il parrucchiere corre a prendere il ferro per arricciare il
riccio ribelle.)
Or la volandola!
Severe un po’ le ciglia!
La cerussa!
(soddisfatta)
Lo sguardo vibri a guisa di dardo!
Qua la giunchiglia!

LESCAUT (entrando)
Buon giorno, sorellina!

MANON (al parrucchiere)
Il minio e la pomata!

LESCAUT
Questa mattina mi sembri un po’ imbronciata.

MANON
Imbronciata? Perché?

LESCAUT
No? Tanto meglio!
Geronte ov’è?
Così presto ha lasciato il gineceo?

MANON (al parrucchiere)
Ed ora, un nèo!
(Il parrucchiere porta la scatola contenente i nèi.
Manon è indecisa quale scegliere.)

LESCAUT
Lo Sfrontato! Il Biricchino!
No? Il Galante?

MANON
Non saprei.
Ebben, due nèi!
All’occhio l’Assassino
e al labbro il Voluttuoso!
(Il parrucchiere pone i due nèi, poi toglie l’accappatoio
a Manon, che appare pettinata ed elegantemente
vestita. Il parrucchiere fa un cenno ai suoi garzoni ed
esce.)

LESCAUT (scrutando Manon)
Ah, che insiem delizioso!
Sei splendida e lucente!
M’esalto! E n’ho il perché!
È mia la gloria se sei salva
dall’amor d’uno studente.
Allor che sei fuggita, là, ad Amiens,
mai la speranza il cor m’abbandonò!
Là la tua sorte vidi!
Là il magico fulgor
di queste sale balenò.
T’ho ritrovata!
Una casetta angusta
era la tua dimora;
possedevi baci e niente scudi!
È un bravo giovinotto, quel Des Grieux!
Ma ahimè, non è cassiere generale!
È dunque naturale che tu abbia abbandonato
per un palazzo aurato quell’umile dimora.

MANON
E dimmi...

LESCAUT
Che vuoi dire?

MANON
Nulla!

LESCAUT
Nulla! Davver?

MANON
Volevo domandar...

LESCAUT
Risponderò!

MANON
Risponderai?

LESCAUT
Ho inteso!
Ne’ tuoi occhi io leggo un desiderio.
Se Geronte lo sospettasse!

MANON
È ver! Hai côlto!

LESCAUT
Brami nuove di lui?

MANON
È ver, è ver! l’ho abbandonato
senza un saluto, un bacio!
(Si guarda intorno e si ferma cogli occhi all’alcova.)
In quelle trine morbide,
nell’alcova dorata
v’è un silenzio, un gelido mortal –
v’è un silenzio,
un freddo che m’agghiaccia!
Ed io che m’ero avvezza
a una carezza voluttuosa
di labbra ardenti e d’infuocate braccia
or ho tutt’altra cosa!
O mia dimora umile,
tu mi ritorni innanzi –
gaia, isolata, bianca,
come un sogno gentil e di pace e d’amor!

LESCAUT
Poiché tu vuoi saper,
Des Grieux, (qual già Geronte),
è un grande amico mio.
Ei mi tortura sempre:
“Ov’è Manon?
Ove fuggì? Con chi?
A Nord? Ad Est? A Sud?”
Io rispondo: “Non so!”
Ma alfin l’ho persuaso!

MANON
Ei m’ha scordata?

LESCAUT
No, no! Ma che vincendo può coll’oro
forse scoprir la via che mena a te!
Or correggendo la fortuna sta!
L’ho lanciato al giuoco! Vincerà!

MANON (da sé)
Per me tu lotti,
per me, vile, che ti lasciai,
che tanto duol ti costai!
Ah, vieni, il passato mi rendi,
l’ore fugaci, le tue carezze ardenti!
Ah, rendimi i baci,
i baci tuoi cocenti,
quell’ebbrezza che un dì mi beò!
Ah, vieni! Son bella? Vieni!
Ah, vien, resister più non so!

LESCAUT
È il vecchio tavolier, per noi, tal quale,
la cassa del danaro universale!

Da me lanciato e istrutto
pelerà tutti e tutto!
Ma nel martirio delle lunghe lotte
intanto il dì e la notte
vive incosciente della sua follia,
e chiede al giuoco ove tu sia!
Ei vincerà! ei vincerà!
(Manon rimane pensierosa poi i suoi occhi si
soffermano allo specchio.)

MANON
Davver che a maraviglia
questa veste mi sta?

LESCAUT
Ti sta a pennello!

MANON
E il tupè?

LESCAUT
Portentoso!

MANON
E il busto?

LESCAUT
Bello!
(Entra un gruppo di cantanti tenendo fra le mani dei
fogli di musica. S’avanzano e si schierano da un lato,
davanti a Manon.)
(piano, a Manon)
Che ceffi son costor?
Ciarlatani o speziali?

MANON
Son musici!
È Geronte che fa dei madrigali!

SOLISTA
Sulla vetta tu del monte erri,
o Clori;
hai per labbra due fiori,
e l’occhio è un fonte.

CORO
Ohimè! Ohimè! Filen spira ai tuoi piè!

SOLISTA
Di tue chiome sciogli
al vento il portento,
ed è un giglio
il tuo petto bianco, ignudetto.

CORO
Clori sei tu, Manon,
ed in Filen, Geronte si mutò!
Filen suonando sta;
la sua zampogna va sussurrando: “Pietà!”
L’eco sospira: “Pietà!”
Piagne Filen: “Cuor non hai Clori in sen?
Ve’, già Filen vien men!”
No! Clori a zampogna che soave plorò
non disse mai no!

MANON (seccata, dà una borsa a Lescaut)
Paga costor!

LESCAUT (intascando la borsa)
Oibò! Offender l’arte?

(ai musicisti)
Io v’accomiato in nome della Gloria!
(I musicisti partono inchinandosi; dall’altre porte si
vedono sfilare alcuni amici di Geronte, che li riceve.)

MANON (a Lescaut)
I madrigali! Il ballo! E poi la musica!
Son tutte belle cose! Pur m’annoio!
(Entrano alcuni suonatori, prendono posto e
incominciano a suonare i loro strumenti. Manon va
incontro a Geronte che entra seguito dal maestro di
ballo.)

LESCAUT (fra sé)
Una donnina che s’annoia
è cosa da far paura!
Andiam da Des Grieux!
È da maestro preparar gli eventi!
(Esce inosservato mentre gli ospiti di Geronte rendono
omaggio a Manon. Geronte, radiante, le sta vicino.)

MAESTRO DI BALLO
(avanzando, offre la sua mano a Manon)
Vi prego, signorina,
un po’ elevato il busto – indi –
ma brava, così mi piace!
Tutta la vostra personcina or s’avanzi!
Così!
Io vi scongiuro – a tempo!

GERONTE
Oh, vaga danzatrice!
MANON
Un po’ inesperta.

MAESTRO DI BALLO
Vi prego, non badate
a lodi sussurrate.
È cosa seria il ballo!

SIGNORI ed ABATI (piano, a Geronte)
Tacete! Vi frenate, come si fa da noi;
ammirate in silenzio,
in silenzio adorate –
è cosa seria.

MAESTRO DI BALLO (a Manon)
A manca! Brava! A destra!
Un saluto! Attenta!
L’occhialetto!

GERONTE
Minuetto perfetto.

SIGNORI ed ABATI
Che languore nello sguardo!
Che dolcezza, che carezza!
Troppo è bella – pare stella!
Che candori! Che tesori!
Quella bocca – baci scocca!
Se sorride stella pare!

GERONTE
Troppo è bella!
Si ribella la parola –
la parola e canta e vanta!

MANON
Lodi aurate mormorate
or mi vibrano d’intorno;
vostri cori adulatori su frenate! Ah!
Lodi aurate sussurrate
or mi vibrano d’intorno!

GERONTE
Voi mi fate spasimare!

MANON
Vostri cori adulatori su frenate!

GERONTE
Voi mi fate spasimare,
voi mi fate delirare!

SIGNORI ed ABATI
La deità siete del giorno!
Della notte ell’è regina!
(Il maestro di ballo fa segni d’impazienza.)

MANON
Il buon maestro non vuol parole.
Se m’adulate
non diverrò la diva danzatrice
ch’ora già si figura
la vostra fantasia troppo felice.

MAESTRO DI BALLO
Un cavalier –

GERONTE (frettoloso)
Son qua!

SIGNORI ed ABATI
Bravi! Che coppia!
Evviva i fortunati innamorati!
Ve’ Mercurio e Ciprigna!
Con amore e dovizia,
oh, qui letizia, con amore e dovizia,
leggiadramente alligna!

MANON
L’ora, o Tirsi, è vaga e bella,
ride il giorno, ride intorno
la fida pastorella.
Te sospira, per te spira.
Ma tu giungi e in un baleno
viva e lieta è dessa allor!
Ah, vedi il ciel!
Com’è sereno sul miracolo d’amor!

SIGNORI ed ABATI
Voi siete il miracolo!
Voi siete l’amor! Ah! l’amor, ecc.

GERONTE (interrompendo)
Galanteria sta bene,
ma obliate che è tardi.
Allegra folla ondeggia pei baluardi.

SIGNORI ed ABATI
Qui il tempo vola!

GERONTE
È cosa ch’io so per prova.

(a Manon)
Voi, mia fulgida letizia,
esser compagna a noi prometteste;
di poco vi precediamo.

MANON
Un breve istante sol vi chiedo;
attendermi fia lieve
fra il bel mondo dorato.

SIGNORI ed ABATI
Grave è sempre l’attesa.

GERONTE
Dell’anima sospesa
non sian lunghe le pene.
(Baciando la mano a Manon, con inchini gli ospiti si
accomiatano mentre il maestro di ballo e i suonatori
partono anch’essi.)
Ordino la lettiga.
Addio, bell’idol mio.
(Parte.)

MANON
(ammirandosi nello specchio)
Oh, sarò la più bella!
(Prende la mantiglia: sente che qualcuno si avvicina;
crede che sia il servo.)
Dunque questa lettiga!
(Des Grieux appare sulla porta. Manon gli corre
incontro.)
Tu, tu, amore? Tu?
Ah, mio immenso amore! Dio!

DES GRIEUX (con tono di rimprovero)
Ah, Manon!

MANON
Tu non m’ami dunque più?
M’amavi tanto!
Oh, i lunghi baci!
Oh, il lungo incanto!
La dolce amica d’un tempo
aspetta la tua vendetta.
Oh, non guardarmi così;
non era la tua pupilla tanto severa!

DES GRIEUX
Sì, sciagurata, la mia vendetta –

MANON
Ah! La mia colpa! È vero!

DES GRIEUX
Ah, sciagurata, la mia vendetta –

MANON
Ah, è vero! Non m’ami più –
Ah, è vero! Non m’ami dunque più?
M’amavi tanto –
non m’ami più!

DES GRIEUX
Taci, taci, tu il cor mi frangi!
Tu non sai le giornate
che buie desolate son piombate su me!

MANON
Io voglio il tuo perdono.
Vedi? Son ricca –

DES GRIEUX
Taci!

MANON
Questa non ti sembra una festa
e d’ori e di colori?
Tutto è per te.

DES GRIEUX
Deh, taci!

MANON
Pensavo a un avvenir di luce;
amor qui ti conduce.
T’ho tradito, è ver!
(S’inginocchia.)
Ai tuoi piedi son!
T’ho tradito – sciagurata dimmi –
ai tuoi piedi son.
Ah, voglio io tuo perdono,
ah, non lo negar!
Son forse della Manon d’un giorno
meno piacente e bella?

DES GRIEUX
O tentatrice!
È questo l’antico fascino che m’accieca!

MANON
È fascino d’amore; cedi, son tua!

DES GRIEUX
Più non posso lottar! Son vinto!

MANON
Cedi, son tua!
Ah, vieni! ah vien!
Colle tue braccia stringi Manon che t’ama...

DES GRIEUX
Non posso lottar, o tentatrice!

MANON
Stretta al tuo sen m’allaccia!
Manon te solo, te solo brama!

DES GRIEUX
Più non posso lottar!

MANON
Cedi, son tua!

DES GRIEUX
Son vinto: io t’amo! –

MANON
Ah! vien!

DES GRIEUX
– t’amo!

MANON
Ah, vien!
Manon te solo brama, te solo brama!

DES GRIEUX
Più non posso lottar!
Son vinto: io t’amo!

MANON
Vieni!
Colle tue braccia stringi Manon che t’ama!

DES GRIEUX
Nell’occhio tuo profondo
io leggo il mio destin;
tutti i tesor del mondo
ha il tuo labbro divin!

MANON
Ah! Manon te solo brama –
stretta al tuo sen m’allaccia.
Alle mie brame torna, deh, torna ancor,
alle mie ebbrezze,
ai baci lunghi d’amor!
Vivi e t’inebria sovra il mio cor –
deh, torna ancor! ecc.
La bocca mia è un altare
dove il bacio è Dio!

DES GRIEUX
I baci tuoi son questi!
Questo è il tuo amor!
M’arde il tuo bacio, dolce tesor!
In te m’inebrio ancor! ecc.
Nelle tue braccia care
v’è l’ebbrezza, l’oblio!

MANON
Labbra adorate e care!

DES GRIEUX
Manon, mi fai morire!

MANON
Labbra dolci a baciare!

MANON e DES GRIEUX
Dolcissimo soffrir!
(Geronte si presenta improvviso alla porta del fondo: si
arresta stupito.)

MANON
Ah!

GERONTE
Affè, madamigella,
or comprendo il perché di nostr’attesa!
Giungo in mal punto.
Errore involontario!
Chi non erra quaggiù?
(a Des Grieux)
Anche voi, credo, ad esempio,
obliaste d’essere in casa mia –

DES GRIEUX
Signore!

MANON (a Des Grieux)
Taci!

GERONTE
Gratitudine – sia oggi il tuo dì di festa!
(a Manon)
Donde vi trassi,
le prove che v’ho date d’un vero amore,
come rammentate!

MANON
(prende lo specchio, lo pianta in viso a Geronte)
Amore? Amore!
Mio buon signore, ecco!
Guardatevi – guardatevi!
Se errai, leale ditelo!
E poi guardate noi!

GERONTE
Io son leale, mia bella donnina.
Conosco il mio dovere –
deggio partir di qui!
O gentil cavaliere, o vaga signorina,
arrivederci –
e presto!
(Parte.)

MANON (ridendo)
Liberi! Liberi come l’aria!
Che gioia, cavaliere, amor mio bello!

DES GRIEUX
Senti, di qui partiamo;
un solo istante, questo tetto
del vecchio maledetto non t’abbia più!

MANON
Peccato!
Tutti questi splendori!
Tutti questi tesori!
Ahimè, dobbiam partir!

DES GRIEUX
Ah, Manon,
mi tradisce il tuo folle pensier;
sempre la stessa, sempre la stessa!
Trepida divinamente,
nell’abbandono ardente,
buona e gentile come la vaghezza
di quella tua carezza;
sempre novella ebbrezza;
indi, d’un tratto, vinta, abbacinata
dai raggi della vita dorata!
Io? Tuo schiavo e tua vittima discendo
la scala dell’infamia.
Fango nel fango io sono
e turpe eroe da bisca
m’insozzo, mi vendo.
L’onta più vile m’avvicina a te!
Nell’oscuro futuro, di’,
che farai di me?

MANON
Un’altra volta ancora, deh, mi perdona!
Sarò fedele e buona, lo giuro!
(Entra Lescaut ansante. Manon e Des Grieux, sorpresi,
gli vanno incontro.)

DES GRIEUX
Lescaut!

MANON
Tu qui?
(Lescaut si lascia cadere su di una sedia.)

DES GRIEUX, poi MANON
Che avvenne? Di’!
(Lescaut lascia capire colle mani che è successo
qualche grave imbroglio.)

MANON e DES GRIEUX
O ciel! Che è stato?
Ci fai tremar!

LESCAUT
Ch’io prenda fiato...

MANON e DES GRIEUX
Ci fai tremar!

LESCAUT
...onde parlar.

MANON e DES GRIEUX
O ciel, che è stato? Di’!

LESCAUT
V’ha denunziato!

MANON
Chi?

DES GRIEUX
Il vecchio?

LESCAUT
Sì!

MANON
Ohimè!

LESCAUT
Già vengon qui e guardie e arcier!

MANON
Ohimè!

DES GRIEUX
O ciel!

LESCAUT
Su, cavalier, e per le scale spiegate l’ale!

MANON
Ohimè!

LESCAUT
Da un granatiere ch’era in quartiere
tutto ho saputo.
Per le scale, cavalier, spiegate l’ale!
Già vengon qui e guardie e arcier!
Via, l’ali ai piè!

DES GRIEUX
Maledetto, maledetto il vecchio astuto!

MANON
Ohimè! Ohimè!
M’affretto, ohimè!

DES GRIEUX
Sì! Bada a te!

LESCAUT
Ah, non sapete, voi la perdete,
ah, non sapete, l’attende
crudele sorte spietata: l’esiglio!

MANON
Ohimè! La morte, la morte!

LESCAUT
Or v’affrettate! Non esitate!
Pochi minuti, siete perduti!
Già dal quartier uscian gli arcier! ecc.
Il vecchio vil morrà di bile,
se trova vuota la gabbia
e ignota gli sia altra dimora!

MANON
Ohimè; m’affretto!
(a Lescaut)
Un istante! Questo smagliante smeraldo –
(a Des Grieux)
Ma sì! Mio Dio!
Mi sbrigo! E tu m’aiuta!

DES GRIEUX
Sì, bada a te, vecchio vil!

(a Manon)
Andiam, andiam! Affrettiam! Orsù!
A far?

LESCAUT
Manon!

MANON
Ad involtar –

LESCAUT
Su via, son già per via!

DES GRIEUX
Andiam!

MANON
Ma sì! E tu m’aiuta...

DES GRIEUX
Andiam!

MANON
...ad involtar cotesti oggetti!
Vuota i cassetti!
E quest’incanto che adoro tanto
dovrò lasciare, abbandonare?

DES GRIEUX
Orsù, affrettiam! Andiam, Manon!
Orsù, affrettiam!
O mia diletta Manon, t’affretta!
D’uopo è partir – tosto fuggir!
Torturar mi vuoi ancor!

LESCAUT
Oh, il bel forzier – peccato inver!
Nostro cammino sarà il giardino,
in un istante dell’alte piante
sotto l’ombria siam sulla via.
Buon chi ci piglia!

MANON
(prende altri gioielli e li nasconde nella mantiglia)
Saria imprudenza lasciar quest’oro,
o mio tesoro, o mio tesoro!

DES GRIEUX
Con te portar dei solo il cor.
Io vo’ salvar solo il tuo amor.

LESCAUT (dalla finestra)
Maledizion!
Eccoli, accerchian la casa!

DES GRIEUX
Manon!

MANON
Des Grieux!
Di qua! Di là! Fuggiam, fuggiam!
Ebben, di là!

DES GRIEUX
Fuggiam, fuggiam! no, no!
di là, presto, presto!

LESCAUT
Il vecchio ordina, sbraita,
le guardie sfilano...

MANON
Ohimè!

DES GRIEUX
Fuggiam!

LESCAUT
...gli arcier s’appostano!
(Manon e Des Grieux sono indecisi sul modo di
scappare. Lescaut corre alla porta e la chiude.)
Entrano, salgono!
Eccoli!

DES GRIEUX
Dimmi, qui v’è un’uscita?

MANON
Sì, laggiù all’alcova!

LESCAUT
(spingendo entro all’alcova Manon e Des Grieux poi li
segue)
Eccoli, eccoli – salgono, salgono!

MANON (nell’alcova)
Ah! Ah!

(Manon esce dall’alcova seguita da Lescaut e Des
Grieux. Dalle cortine dell’alcova appaiono un sergente
e due arcieri mentre Geronte e una squadra di soldati
entrano dalla porta.)


SERGENTE
Nessun si muova!
(Geronte sogghigna ironicamente a Manon la quale
per lo spavento lascia sfuggire la mantiglia e i gioielli
si spargono al suolo. Des Grieux sguaina la spada.)

LESCAUT
(disarmando Des Grieux)
Se vi arrestan, cavalier,
chi potrà Manon salvar?
(A un cenno di Geronte, Manon è trascinato via dai
soldati.)

DES GRIEUX
(disperato, vorrebbe slanciarsi dietro a Manon, ma è
trattenuto da Lescaut)
O Manon! O mia Manon!

INTERMEZZO

LA PRIGIONIA – IL VIAGGIO ALL’HAVRE
Des Grieux:”...Gli è che io l’amo! La mia passione è
così forte che io mi sento la più sfortunata creatura
che viva. Quello che io ho tentato a Parigi per
ottenere la sua libertà!...Ho implorato i potenti!...Ho
picchiato e supplicato a tutte le porte!...Persino alla
violenza ho ricorso!...Tutto fu inutile. Una sol via mi
rimane: seguirla! Ed io la seguo! Dovunque ella
vada!...Fosse pure in capo al mondo!...”
(Storia di Manon Lescaut e del cavaliere Des Grieux
dell’abate Prévost)

libretto by Ruggero Leoncavallo, Marco Praga, Giuseppe Giacosa, Domenico Oliva, Luigi Illica, Giacomo Puccini 
Contents: Personaggi; Atto Primo; Atto Secondo; Atto Terzo; Atto Quarto

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