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Pagliacci” by Ruggero Leoncavallo libretto (Italian)

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Contents: Personaggi / Prologo; Atto Primo; Atto Secondo
ATTO SECONDO

La stessa scena di prima

(Sono in scena tutti i personaggi e il pubblico sta
arrivando a poco a poco.)

LE DONNE
Presto, affrettiamoci,
Svelto, compare.
Ché lo spettacolo
Dee cominciare.
Cerchiam di metterci
Ben sul davanti.

TONIO
Si dà principio,
Avanti, avanti!

GLI UOMINI
Veh, come corrono
Le bricconcelle!
Accomodatevi,
Comari belle.
O Dio che correre
Per giunger tosto qua!

TONIO
Pigliate posto!

CORO
Cerchiamo posto!
Ben sul davanti!
Cerchiam di metterci
Ben sul davanti,
Ché lo spettacolo
Dee cominciare.

TONIO
Avanti!
Pigliate posto, su!

LE DONNE
Ma non pigiatevi,
Pigliate posto!
Su, Beppe, aiutaci.
V’è posto accanto!

UNA PARTE DEL CORO
Suvvia, spicciatevi,
Incominciate.
Perché tardate?
Siam tutti là.

BEPPE
Che furia, diavolo!
Prima pagate.
Nedda, incassate.

UN’ALTRA PARTE DEL CORO
Veh, si accapigliano!
Chiamano aiuto!
Ma via, sedetevi
Senza gridar.

SILVIO
Nedda!

NEDDA
Sii cauto!
Non t’ha veduto.

SILVIO
Verrò ad attenderti.
Non obliar!

CORO
Di qua! Di qua!
Incominciate!
Perché tardar!
Suvvia questa commedia!
Facciam rumore!

Diggià suonar ventitré ore!
Allo spettacolo ognun anela! Ah!
S’alza la tela!
Silenzio. Olà.

COMMEDIA

Nedda (Colombina) - Beppe (Arlecchino)
Canio (Pagliaccio) - Tonio (Taddeo)

(La tela del teatrino si alza. La scena rappresenta una
stanzetta con un tavolo e due sedie. Nedda in costume
da Colombina passeggia ansiosa.)


NEDDA
(Colombina)
Pagliaccio, mio marito,
A tarda notte sol ritornerà.
E quello scimunito di Taddeo
Perché mai non è ancor qui?

LA VOCE DI BEPPE
(Arlecchino)
Ah! Colombina, il tenero
Fido Arlecchin
È a te vicin!
Di te chiamando,
E sospirando, aspetta il poverin!
La tua faccetta mostrami,
Ch’io vo’ baciar
Senza tardar
La tua boccuccia.
Amor mi cruccia e mi sta a tormentar!
Ah! Colombina schiudimi
Il finestrin,
Che a te vicin
Di te chiamando
E sospirando è il povero Arlecchin!
A te vicin è Arlecchin!

NEDDA
(Colombina)
Di fare il segno convenuto appressa
L’istante ed Arlecchino aspetta!
(Nedda si siede al tavolo, volgendo le spalle alla porta.
Entra Tonio vestito come il servo Taddeo, non visto da
Nedda, e si arresta a contemplarla.)


TONIO
(Taddeo)
È dessa! Dei, come è bella!
(Il pubblico ride.)
Se alla rubella
Io disvelassi
L’amor mio che commuove sino i sassi!
Lungi è lo sposo,
Perché non oso?
Soli noi siamo
E senza alcun sospetto!
Orsù. Proviamo!
(Sospiro lungo, esagerato. Il pubblico ride.)

NEDDA
(Colombina)
(volgendosi)
Sei tu, bestia?

TONIO
(Taddeo)
Quell’io sono, sì!

NEDDA
(Colombina)
E Pagliaccio è partito?

TONIO
(Taddeo)
Egli partì!

NEDDA
(Colombina)
Che fai così impalato?
Il pollo hai tu comprato?

TONIO
(Taddeo)
Ecco, vergin divina!
(precipitandosi in ginocchio offrendo il paniere)
Ed anzi eccoci entrambi ai piedi tuoi,
Poiché l’ora è suonata o Colombina,
Di svelarti il mio cor. Di’, udirmi vuoi?
Dal dì...

NEDDA
(Colombina)
(strappandogli il paniere)

Quanto spendesti dal trattore?

TONIO
(Taddeo)
Uno e cinquanta. Da quel dì il mio core...

NEDDA
(Colombina)
Non seccarmi, Taddeo!
(Arlecchino scavalca la finestra, e mette sul tavolo una
bottiglia; poi va verso Taddeo mentre questo finge di
non vederlo.)


TONIO
(Taddeo)
So che sei pura
E casta al par di neve!
E ben che dura ti mostri,
Ad obbliarti non riesco!

BEPPE
(Arlecchino)
(Piglia Taddeo per l’orecchio e gli dà un calcio.)

Va a pigliar il fresco!
(Il pubblico ride.)

TONIO
(Taddeo)
(retrocedendo comicamente)
Numi! S’aman! M’arrendo ai detti tuoi.
Vi benedico! Là, veglio su voi!
(Taddeo esce; il pubblico applaude.)

NEDDA
(Colombina)
Arlecchin!

BEPPE
(Arlecchino)
Colombina! Alfin s’arrenda
Ai nostri prieghi amor!

NEDDA
(Colombina)
Facciam merenda.
(Siedono a tavola uno in faccia all’altro.)
Guarda, amor mio, che splendida
Cenetta preparai!

BEPPE
(Arlecchino)
Guarda, amor mio, che nettare
Divino t’apportai!

INSIEME
L’amor ama gli effluvii
Del vin, della cucina!

BEPPE
(Arlecchino)
Mia ghiotta Colombina!

NEDDA
(Colombina)
Amabile beone!

BEPPE
(Arlecchino)
(prendendo un’ampolletta)
Prendi questo narcotico,
Dallo a Pagliaccio pria che s’addormenti,
E poi fuggiam insiem.

NEDDA
(Colombina)
Sì, porgi.
(Taddeo entra tremando esageratamente.)

TONIO
(Taddeo)
Attenti!
Pagliaccio è là tutto stravolto, ed armi
Cerca! Ei sa tutto. Io corro a barricarmi!
(Esce precipitosamente e chiude la porta.)

NEDDA
(Colombina)
(ad Arlecchino)

Via!

BEPPE
(Arlecchino)
(scavalca la finestra)
Versa il filtro nella tazza sua.
(Entra Canio vestito in costume da Pagliaccio.)

NEDDA
(Colombina)
A stanotte, e per sempre io sarò tua.

CANIO
(Pagliaccio)
(Nome di Dio! Quelle stesse parole!
Coraggio!) Un uomo era con te.

NEDDA
(Colombina)
Che fole!
Sei briaco?

CANIO
(Pagliaccio)
Briaco, sì, da un’ora!

NEDDA
(Colombina)
Tornasti presto.

CANIO
(Pagliaccio)
(con intenzione)

Ma in tempo! T’accora,
Dolce sposina?
(riprendendo la commedia)
Ah, sola io ti credea
E due posti son là.

NEDDA
(Colombina)
Con me sedea Taddeo che là si chiuse
Per paura.
(verso la porta)
Orsù, parla!

TONIO
(Taddeo)
Credetela. Essa è pura!
E aborre dal mentir quel labbro pio!
(Il pubblico ride forte.)

CANIO
(rabbiosamente al pubblico)
Per la morte!
(poi a Nedda)
Smettiamo! Ho dritto anch’io
D’agir come ogni altr’uomo. Il nome suo!

NEDDA
(fredda e sorridente)
Di chi?

CANIO
Vo il nome dell’amante tuo,
Del drudo infame a cui ti desti in braccio,
O turpe donna!

NEDDA
(sempre recitando la commedia)
Pagliaccio! Pagliaccio!

CANIO
No, Pagliaccio non son; se il viso è pallido
È di vergogna e smania di vendetta!
L’uom riprende i suoi dritti, e il cor
Che sanguina vuol sangue a lavar l’onta,
O maledetta! No, Pagliaccio non son!
Son quei che stolido ti raccolse
Orfanella in su la via
Quasi morta di fame, e un nome offriati
Ed un amor ch’era febbre e follia!

DONNE
Comare, mi fa piangere!
Par vera questa scena!

UOMINI
Zitte laggiù!
Che diamine!

SILVIO
(fra sé)
Io mi ritengo appena!

CANIO
Sperai, tanto il delirio
Accecato m’aveva,
Se non amor, pietà, mercè!
Ed ogni sacrifizio
Al cor, lieto, imponeva,
E fidente credeva
Più che in Dio stesso, in te!
Ma il vizio alberga sol
Nell’alma tua negletta:
Tu viscere non hai...
Sol legge è ‘l senso a te;
Va, non merti il mio duol,
O meretrice abbietta,
Vo’ nello sprezzo mio
Schiacciarti sotto i piè!

LA FOLLA
Bravo!

NEDDA
(fredda ma seria)
Ebben, se mi giudichi
Di te indegna, mi scaccia in questo istante.

CANIO
(sogghignando)
Ah, ah! Di meglio chiedere
Non dêi che correr tosto al caro amante.
Sei furba! No, per Dio, tu resterai
E ‘l nome del tuo ganzo mi dirai.

NEDDA
(cercando di riprendere la commedia)
Suvvia, così terribile
Davver non ti credea!
Qui nulla v’ha di tragico.
Vieni a dirgli, o Taddeo,
Che l’uom seduto or dianzi a me vicino
Era il pauroso ed innocuo Arlecchino!

(Risa tosto represse dall’attitudine di Canio.)

CANIO
(terribile)
Ah! Tu mi sfidi! E ancor non l’hai capita
Ch’io non ti cedo? Il nome, o la tua vita! Il nome!

NEDDA
Ah! No, per mia madre! indegna esser poss’io,
Quello che vuoi, ma vil non son, per Dio!

BEPPE
Bisogna uscire, Tonio!

TONIO
Taci, sciocco!

NEDDA
Di quel tuo sdegno è l’amor mio più forte.
Non parlerò. No, a costo della morte!
(Si ode un mormorio tra la folla.)

CANIO
(urlando afferra un coltello)
Il nome! Il nome!

NEDDA
No!

SILVIO
(snudando il pugnale)
Santo diavolo!
Fa davvero...

(Canio, in un parossismo di collera, afferra Nedda e la
colpisce col pugnale.)


BEPPE e LA FOLLA
Che fai?!

CANIO
A te!

NEDDA
Ah!

CANIO
A te!

BEPPE e LA FOLLA
Ferma!

CANIO
Di morte negli spasimi
Lo dirai!

NEDDA
Soccorso...Silvio!

SILVIO
(arrivando in scena)
Nedda!

CANIO
(Si volge come una belva, balza presso di lui e lo
colpisce col pugnale.)
Ah! Sei tu! Ben venga!
(Silvio cade come fulminato.)

LA FOLLA
Gesummaria!
(Mentre parecchi si precipitano verso Canio per
disarmarlo, egli immobile istupidito, lascia cadere il coltello.)

CANIO
La commedia è finita!

FINE
libretto by Ruggero Leoncavallo 
Contents: Personaggi / Prologo; Atto Primo; Atto Secondo

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