MINNIE, Soprano JACK RANCE, sceriffo, Baritono DICK JOHNSON (RAMERREZ), Tenore NICK, cameriere della "Polka", Tenore ASHBY, agente della Compagnia di trasporti Wells Fargo, Basso Minatori SONORA, Baritono TRIN, Tenore comprim. SID, Baritono BELLO, Baritono HARRY, Tenore JOE, Tenore HAPPY, Baritono LARKENS, Basso BILLY JACKRABBIT, indiano pellirosse, Basso comprim. WOWKLE, la donna indiana di Billy, Mezzo-Soprano JAKE WALLACE, cantastorie girovago, Baritono JOSÉ CASTRO, meticcio, della banda di Ramerrez, Basso generico UN POSTIGLIONE, Tenore comprim. UOMINI DEL CAMPO Ai piedi delle Montagne delle Nubi (Cloudy Mountains) in California. Un campo di minatori, nei giorni della febbre dell'oro. 1849-1850. L'interno della " Polka ". Uno stanzone costruito rozzamente in forma di triangolo, del quale due pareti costituiscono i lati, quello a destra più sviluppato. L'angolo nel fondo è smussato da una grande apertura che forma la porta, a due battenti, che si sprangano dall'interno. In una parete laterale una scaletta porta ad un pianerottolo che sporge sulla stanza come un ballatoio dal quale pendono pelli di cervo e ruvidi drappi di vivi colori. Sotto il ballatoio un breve passaggio immette nella " sala da ballo,, come indica una scritta a caratteri rossi. Il passaggio è custodito da un orso impagliato. Presso la porta di fondo, è il banco con bicchieri, bottiglie, ecc.: dietro di esso, ad un lato, una credenzetta senza sportelli, con stoviglie, e dall'altro lato, un piccolo barile nel quale i minatori depositano la polvere d'oro. Dietro il banco, nel mezzo, una finestra rettangolare con telaio a dadi: in alto, sopra la finestra è scritto a grandi lettere: " A real home for the boys „. Sulla stessa parete è affisso un avviso di taglia di 5ooo dollari: si leggono chiaro le cifre, il nome " Ramerrez „ , la firma " Wells Fargo „. Dal soffitto pende una varietà di caratteristici commestibili. Da una parte uno schermo di lamina di ferro, per riparare le persone dai colpi di pistola: dall'altro un largo camino. Verso il proscenio il tavolo del " faraone „ con accessori pel giuoco - un altro tavolo verso il fondo - un altro ancora presso il banco. (Dalla grande porta del fondo e attraverso la finestra si scorge la valle, con la sua vegetazione selvaggia di quercie e conifere basse, tutta avvolta nel fiammeggiare del tramonto. Lontano, le montagne nevose si sfumano di toni d'oro e di viola. La luce violenta dell'esterno, che va calando rapidamente, rende anche più oscuro l'interno della "Polka". Nel buio appena si scorgono i contorni delle cose. A sinistra, quasi al proscenio, presso il camino, si vede rosseggiare la bragia del sigaro di Jack Rance. Presso la scaletta a destra, su di una botte è seduto, con la testa fra le mani, Larkens. A un tratto si alza, si leva di tasca una lettera, la guarda con tristezza, va al banco, prende un francobollo, ve l'appiccica sopra, la depone nella cassetta e ritorna a sedere. Fuori, nella lontananza, s'incrociano grida ed echi lamentosi di canti). VOCI LONTANE Alla "Polka"! Alle "Palme"! "Holla!" «Hallo!» (un ritornello lontanissimo) "Là lontano, Là lontano, quanto piangerà!... " (Nick, esce dal sottoscala con una candela che ha acceso al lumino ad olio. Accende le candele sparse qua e là: sale su uno sgabello e accende la lampada di mezzo : accende i lumi della sala da ballo, poi sale ad accendere quelli della saletta superiore. La " Polka" si anima ad un tratto. Cominciano ad entrare a gruppi i minatori di ritorno dal campo). HARRY, JOE, BELLO ed altri (entrando) "Hallo", Nick! NICK Buona sera, ragazzi SID E HAPPY, seguiti da BILLY "Hallo"! NICK "Hallo"! JOE, BELLO e gli altri (canterellando un ritornello americano) "Dooda, dooda, day-" HARRY (sedendosi al tavolo del faraone) Sigari, Nick! JOE (battendo una mano sul tavolo) whisky! NICK Son qua. BELLO Minnie? NICK Sta bene. SID (che si è seduto al tavolo del faraone, agli altri che sono intorno) Ragazzi, un faraone! Chi ci sta? HARRY Io ci sto. HAPPY Anch'io ci sto. JOE Anch'io. BELLO "All right!» Chi è che tiene banco? HAPPY (indicando Sid) Sid. BELLO Brutto affare. SID (gettando con sprezzo le carte sul tavolo) Chi vuol mischiare, mischi. (Harry mischia le carte) JOE (battendo con la palma aperta sulla spalla di Sid) "Holla!" (Entrano Sonora e Trin seguiti da parecchi minatori con selle ed arnesi che sono gettati rumorosamente a terra; alcuni poi salgono alle sale superiori, altri vanno nella sala da ballo e attorno al tavolo di giuoco) SONORA E TRIN Da cena, Nick! Che cosa c'è? NICK C'è poco. Ostriche sott'aceto... SONORA Quello che c'è. TRIN ... Con whisky. SONORA (battendo sulle spalle di Larkens ) "Hallo", Larkens! LARKENS (con melanconia, senza alzare il capo dalle mani) "Hallo"! I MINATORI (preparandosi al giuoco) Andiamo!... SID Fate il giuoco. (Nick, affaccendato, va e viene con bottiglie e bicchieri dalla saletta superiore alla sala da ballo. Apparecchia anche il tavolino di mezzo per Sonora e Trin) JOE (puntando) Al "giardino"! HARRY (c. s.) Alle "piccole"! BELLO (c. s.) Alle "grandi"! I MINATORI (dal ballatoio) Nick, da bere! SONORA (a Trin, sedendo al tavolino apparecchiato) Ti aspetto? TRIN (dal gruppo dei giuocatori, a Sonora) Vengo... HAPPY Gettoni! SID Un re... Un asso. BELLO (con rabbia) Maledetto RANCE (a Nick che gli passa accanto, accennandogli Larkens, che ha chinato il capo sulle braccia) Larkens che ha? Sta male? NICK II suo solite male. Nostalgia. Mal di terra natia Ripensa la sua vecchia Cornovaglia e la madre lontana che l'aspetta... RANCE (riaccendendo il sigaro) Che terra maledetta, quest'occidente d'oro! NICK Ha la malaria gialla. L'oro avvelena il sangue a chi lo guarda. RANCE E Minnie, come tarda! (Al tavolo del faraone il giuoco continua più intenso) SID (a Happy, indicando la puntata) Quanti dollari? HAPPY Dieci. SID (dandogli il resto) E novanta, fan cento. Fante... Regina... JOE Hurrà! Evviva! HAPPY (con rabbia) Sacramento! TRIN Australiano d'inferno! JOE Il tre non vince mai. TRIN Tutto sul tre! SID Tre... Sette... (I giuocatori puntano con più accanimento, s'odono parole come bestemmie represse e tintinnii di monete) TRIN Tutto perso. "Good bye!" (Si stacca dal tavolo del giuoco e siede a quello dove Sonora sta mangiando. Al tavolo del giuoco si accalorano di più le discussioni e le proteste. Nick corre di qua e di là portando bibite, sigari, ecc. Alcuni minatori salgono al piano superiore, altri ne discendono; chi va ai banco, chi si sofferma al tavolo del giuoco interessandosene. Entrano pure nuovi tipi di minatori. Billy si avvicina al banco furtivamente, ruba dei sigari ed esce. Nel cielo nuvoloso si vedono grandi squarci stellati). NICK (rientrando dalla sala da ballo, forte a tutti) Nella sala, ragazzi, vi si vuole a ballare! SONORA A ballare? Son pazzi! Io non ballo con uomini! (a Trin) Ti pare? TRIN Giusto. SONORA (alzandosi, in disparte a Nick che torna dal banco con la cassetta dei sigari) Minnie infine s' è decisa per me? NICK (furbescamente, secondandolo) Certo: ho capito che siete il preferito!... SONORA (gongolando, forte ai compagni) Sigari a tutti! TUTTI Hurrà! (Nick corre a prendere la cassetta dei sigari, distribuendo; discende dalla sala da ballo escono due giovanotti danzando). TRIN (fermando Nick, in disparte, sottovoce) Nick, che ti ha detto? NICK (furbescamente anche a lui) Mah! Se ho ben capito voi siete il preferito. TRIN (gongolando) Whisky per tutti! TUTTI Hurrà! (Nick porta in giro bottiglie e bicchieri) JAKE WALLACE (di fuori cantando) "Che faranno i vecchi miei là lontano, là lontano, che faran laggiù? Tristi e soli i vecchi miei piangeranno, penseranno ch'io non torni più!" NICK (facendosi sulla porta) Ragazzi, vi annunzio Jake Wallace il menestrello del campo! (Ma già la canzone nostalgica ha preso tutte quelle anime avide e rudi: le teste si sollevano, gli orecchi sono tesi: il giuoco langue. Quelli del piano superiore si affacciano ad osservare: nel silenzio, il tintinnio dei gettoni adagio adagio si spegne. Jake Wallace, il cantastorie, appare sulla porta cantando e accompagnandosi sul banjo). JAKE WALLACE (entrando) "La mia mamma... (Si fermà stupito del silenzio che l'accoglie. Tutti i minatori, col viso proteso verso di lui, gli fanno cenno con le mari di continuare), JAKE (continuando) ... che farà s' io non torno, s' io non torno? Quanto piangerà!" ALCUNI MINATORI (dal tavolo del giuoco) Al telaio tesserà lino e duolo pel lenzuolo che la coprirà... " ALCUNI MINATORI (dal ballatoio della sala superiore) E il mio cane dopo tanto... JAKE WALLACE Il mio cane... ALTRI MINATORI (di sopra) il mio cane mi ravviserà?..." (Una nostalgia quasi disperata si impadronisce di tutti. Qualcuno, che ha cominciato ad accompagnare la canzone battendo col pugno dei colpi sordi sul tavolo, si interrompe) HARRY (prorompendo come in un singhiozzo) "O mia casa, al rivo accanto... I MINATORI (dal tavolo) là lontano.. - I MINATORI (di sopra) là lontano... TUTTI (sommessamente) ... Chi ti rivedrà?" (Il canto si spegne angosciosamente. Silenzio. Larkens, al canto nostalgico, si scosso dai suo torpore doloroso, e si è alzato. Alle ultime parole del coro scoppia in pianto. Jake Wallace entra nella stanza, assiste alla scena senza prendervi parte). VOCI - Jim, perchè piangi? - Jim!... - Che hai ?... LARKENS (in lacrime, supplicando) Non reggo più, non reggo più, ragazzi! Son malato, non so di che.. Mandatemi,. ah, mandatemi via! Son rovinato! Son stanco di piccone e di miniera! Voglio l'aratro, vo' la mamma mia!... (Tutti gli sono attorno, confortandolo, commossi. Sonora prende un vassoio e invita tutti a versar denari per Larkens. Tutti offrono, meno Sid. Dal ballatoio superiore qualcuno getta delle monete). SONORA Per rimandarlo a casa... VOCI Prendi... - To'... - Cinque dollari! Altri cinque!... - A te, Son... Anche questi.. - SONORA (a Larkens) Coraggio! (Versa il contenuto del vassoio nelle mani di Larkens, che commosso confuso manda intorno saluti e sorrisi fra le lacrime) LARKENS Grazie, grazie ragazzi!,.. (Larkens esce; un gruppo di minatori riprende il motivo della canzone. Billy si avvicina furtivamente al banco, tentando rubare una bibita: Nick lo vede e lo scaccia: egli allora si accoccola in terra, quasi al proscenio, giuocando un solitario: Jake Wallace entra, con alcuni uomini, nella sala da ballo - Intorno a Sid è ricominciato il faraone) VOCI Va tutto?... - Al quattro... - Al tre-.. Raddoppio... - Giuoco fatto... Niente va più!... - Due!... Re! BELLO (che ha colto Sid a barare dà un gran pugno sul tavolo) Questa è da ladro! SONORA Su le mani! TRIN Baro! BELLO Su le braccia! (prende il mazzo di carte e lo getta sul tavolo) Guardate! HARRY Sia legato! SONORA Al laccio! VOCI - Al laccio il ladro! - Al laccio il baro! (Sid è afferrato e portato in mezzo alla scena. Tutti gli sono addosso malmenandolo, anche Billy, che si è alzato da terra. Jake Rance che era uscito comparisce sulla porta della sala da ballo, osservando la scena con fredda indifferenza) SID (supplichevole) Per carità'... JACK RANCE (avvicinandosi) Che succede? BELLO Ha barato! Avrà ciò che gli spetta!... VOCI Al laccio!... RANCE (sorride, si leva di tasca con fiamma il fazzoletto, lo spiega con flemma, e si pulisce le scarpe appoggiando il piede ad una sedia) Andiamo, ragazzi! Un po' di calma... Qua... vediamo. VOCI Al laccio, Sid. A morte! (Tutti si stringano di nuovo minacciosi attorno a Sid tremante) RANCE (trattenendoli, freddo) Evvia! Che è poi la morte? Un calcio dentro al buio e buona notte! So un castigo più degno. Datemi la sua carta... (Dànno a Rance il due di picche; egli con uno spillo lo appunta sul petto di Sid, sopra il cuore) Sopra il cuore, come si porta un fiore. Non toccherà più carte. È questo il segno. Se si azzardasse a toglierlo, impiccatelo. (a Bello, con autorità) Domani al campo, tu spargi la voce. (a Sid) Va! SID (piagnucoloso, raccomandandosi) Ragazzi, siate buoni!... TUTTI (sbertandolo e spingendolo fuori) Via di qua! Via!-Fuori! -Via di qua!-Ladro! -Uh! Uh! (Lo cacciano a pedate: Billy, che teme anch'esso un calcio di Rance, scivola fuori, circospetto. Rance, come nulla fosse avvenuto, si siede al tavolo del faraone, invitando. Harry, Joe e un minatore si siedono al tavolo di destra, bevendo) RANCE (a Sonora e Trin) Un poker! (a Nick) Nick, gettoni! (Nick porta; giuocano. Entra Ashby) ASHBY Sceriffo, "hallo!» RANCE (ai minatori) Ragazzi, fate largo! Presento mister Ashby, dell'Agenzia Wells Fargo. (Ashby stringe la mano a Rance, a Sonora e a Trin e agli altri più vicini. Saluta con un cenno della mano i più lontani, che rispondono con lo stesso cenno) ASHBY Nick, portami da bere. (ai vicini) Come sta la ragazza? TUTTI (lusingati) Grazie, bene. (Nick porta quattro whisky al tavolo) RANCE Che nuove del bandito? ASHBY Da tre mesi lo apposto non è molto discosto... (Nick esce) RANCE (a Ashby) Dicon che ruba come un gran signore! È spagnuolo ? ASHBY La banda di ladri, a cui comanda, è messicana: gentaccia gagliarda, astuta, pronta a tutto. State in guardia. Io mi, sdraio. Son stanco, ho l'ossa rotte. A tutti, buona notte! (Prende un mantello sotto la scala: si adagia sui sacchi, senza curarsi di quanto gli succede intorno. Nick ritorna dentro con un vassoio pieno di bicchieri con whisky e limone) TRIN (a Nick) Che cos' è ? NICK Offre Minnie! TUTTI (con sentimento d'affetto) Viva Minnie! Viva la nostra Minnie! RANCE (con sussiego) Mistress Rance, fra poco. SONORA (scattando) No, faccia di cinese! Minnie si prende giuoco di te! RANCE (alzandosi, livido) Ragazzo, è l' whisky che lavora. Ti compatisco... Di Jack Rance finora nessuno, intendi, s' è mai preso giuoco! E buon per te. ch'io non curi le offese degli ubriachi! SONORA (estrae la pistola, ma è trattenuto dai compagni. Nick e qualche altro che sono rientrati si barricano dietro lo schermo di lamiera, come per evitare i colpi di pistola) Vecchio biscazziere! Minnie ti burla! RANCE (avanzandosi d'un passo) Provalo! SONORA (svincolandosi) Ti burla, muso giallo! RANCE Ah, miserabile! (Gli si slancia contro; si azzuffano; gli altri cercano dividerli, ma non fanno a tempo; una donna è entrata d'un balzo, li ha, con ferino polso, divisi violentemente, strappando dalle mani di Sonora la pistola, È Minnie. Bello la segue, fermandosi al banco a guardare, ammirato. Un grido scoppia da tutte le parti: l'ira cade subitamente. : solo Rance si apparta, tutto cupo, nella sua sedia di sinistra). TUTTI (con entusiasmo, agitando i cappelli) "Hallo" Minnie! "Hallo" Minnie! MINNIE (avanzandosi, con autorità) Che cos' è stato?.... (severa, a Sonora) Sempre tu, Sonora? TRIN Nulla, Minnie; sciocchezze... Si scherzava! MINNIE (adirata) Voi manderete tutto alla malora! Vergogna!... JOE (presentandole un mazzolino di fiori) Minnie... MINNIE Non farò più scuola. TUTTI No, Minnie, no!... SONORA (imbarazzato) Sai, quando tu ritardi ci si annoia... Ed allora... MINNIE (scuote la testa e sorride rabbonita; avvicinandosi al banco, vede Bello in contemplazione) Bello, che fai? Che guardi? BELLO (si scuote, sorridendo impacciato) Nulla... ALCUNI (ridendo) Guardava... te! JOE (offrendole il mazzolino) Minnie, li ho colti lungo il Torrente Nero... Al mio paese ce ne son tanti! I prati ne son folti... MINNIE Oh, grazie, grazie, Joe!... SONORA (levandosi di tasca un nastro ripiegato) È passato pel campo oggi un merciaio di San Francisco... Aveva trine e nastri. (con galanteria affettuosa, svolgendo il nastro) Questo è per voi... Vedete, è color porpora colpe la vostra bocca... HARRY (come Sonora, spiegando un fazzoletto di seta) E questo è azzurro, come il vostro sguardo! MINNIE Grazie, grazie!... ASHBY (che si è rialzato e si è avvicinato al banco, alzando il bicchiere) Gli omaggi di Wells Fargo! MINNIE (toccando il suo bicchiere con quello di Ashby) Hip! Hip!... (offrendo sigari ad Ashby) "Regalias" ? "Auroras" ? "Eurekas" ? ASHBY (con galanteria affettata) Se li scegliete voi, la qualità non conta nulla. Ognuno avrà per me il profumo della man che li tocca! NICK (a Minnie, sommessamente) Vi prego, andate in giro ogni vostra parola, ogni sorriso è una consumazione! MINNIE (battendolo sulla spalla) Mala lingua! (scorgendo Rance in disparte) Vi do la buona sera, sceriffo! RANCE Buona sera, Minnie. SONORA (a Minnie consegnandole un sacchetto d'oro) Tira una riga sul mio conto! (Minnie cancella il conto di Sonora, pesa l'oro, io contrassegna e lo ripone nel barile) ASHBY (a Rance) Con queste bande in giro, è una pazzia tener l'oro qua dentro... All'Agenzia starebbe molto meglio. (Continua a parlare con Rance, seduto al tavolo del faraone. Minnie ha preso dal cassetto del banco un libro, ed è venuta in mezzo alla stanza. Tutti i minatori la seguono e le fanno circolo intorno. Qualcuno rimane in piedi, due portano lì vicino una panca e si siedono. Anche Minnie si siede ed apre il libro; è la Bibbia. Rance e Ashby, di lontano, guardano e tacciono) MINNIE (sfogliando la Bibbia) Dove eravamo?... Ruth... Ezechiel... No... Ester?... Ali, ecco il segno. "Salmo cinquantunesimo, di David..." (a Harry che si è seduto) Harry, ricordi chi era David? HARRY (alzandosi, grottescamente, come uno scolaretto che reciti la lezione) Era un re dei tempi antichi, un vero eroe che quando ancor era ragazzo, armatosi d'una mascella d'asino, affrontò un gran gigante e l'ammazzò... (Joe s'alza di scatto, apre rumorosamente una navaja e... tempera tranquillamente una matita) MINNIE (ridendo) Che confusione!... Siedi. (Harry siede confuso) A posto, Joe! Ora leggiamo. "Versetto secondo Aspergimi d'issòpo e sarò mondo... " TRIN (ingenuo) Che cos' è quest' issòpo, Minnie? MINNIE È un'erba che fa in Oriente... JOE (dolcemente) E qui da noi non fa? MINNIE Sì, Joe, nel cuore ognun di noi ne serba un cespuglietto... JOE (ridendo) Nel cuore? MINNIE (seria) Nel cuore. (continuando a leggere) "Lavami e sarò bianco come neve. Poni dentro al mio petto un puro cuore, e rinnovella in me uno spirito eletto... " (interrompendosi) Ciò vuol dire, ragazzi, che non v'è, al mondo, peccatore cui non s'apra una via dl redenzione... Sappia ognuno di voi chiudere in se questa suprema verità d'amore. (Ashby e Rance si sono avvicinati e stanno anch'essi ad ascoltare. Billy entra col suo passo furtivo, si avvicina al banco e ingoia in fretta il fondo di due o tre bicchieri, leccandone l'orlo) TRIN (ridendo) Guarda, Minnie! MINNIE Che c' è? JOE Billy lava. i bicchieri! BILLY (ridendo con un riso sornione e battendosi una mano sul petto) Buono... MINNIE Billy! NICK (allungandogli una pedata) Va via di qua, briccone! BILLY (lo scansa, e si avvicina a Minnie, con umiltà ipocrita) Padrona... MINNIE Che fai qui? Sai la lezione? BILLY Lezione, Billly?... (ridendo ebete) He'... MINNIE Sentiamo: conta fino a dieci. BILLY ... Uno... due... tre... quattro...cinque, sei, sette...fante, regina e re ... (tutti scoppiano in una risata. Minnie si alza) MINNIE Che stupida marmotta! E Wowkle? L'hai sposata? BILLY (con aria sorniona), Ora tardi sposare... Abbiamo bimbo... (Un'altra risata accoglie quest'uscita. Minnie lo chiama. Egli si avvicina a malincuore. La fanciulla gli toglie di tasca i sigari rubati) MINNIE Questo pezzente un giorno l'ha sedotta... Furfante! Ed hanno un bimbo di sei mesi! Guai a te se domani non la sposi! Ora, via! (Lo afferra per un orecchio e tra le risa di tutti lo mette alla porta. Ritorna al banco. Rance, che per tutto il tempo ha osservato le sue mosse, si avvicina al banco. A un tratto si sente il galoppo di un cavallo) NICK (accorrendo alla porta) La posta! POSTIGLIONE (fuori, apparendo sulla porta, a cavallo) "Hallo", ragazzi! (dà le lettere a Nick, che le porta dentro) State attenti! s' è visto sul sentiero un ceffo di meticcio... (Nick distribuisce; un dispaccio per Ashby; lettere a Happy, Bello e Joe; a Harry un giornale. Ashby apre il dispaccio, lo legge con stupore) ASHBY Postiglione! (Entra il Postiglione. Tutti gli sono intorno: Ashby lo interroga) ASHBY Conosci certa Nina? Nina Micheltorena? MINNIE (interponendosi, con aria di donna informata) E una finta spagnuola nativa di Cachuca, una sirena che fa molto consumo di nerofumo per farsi l'occhio languido. ... Chiedetene ai ragazzi! (Trin e Sonora che sono lì presso, imbarazzanti, fan cenni di diniego. Il Postiglione esce con Nick. Minnie torna al banco. Happy, Bello, Joe ed altri, in varie pose, chi più indietro, chi più avanti scorrono le loro lettere. Harry legge il giornale. Ashby e Rance si avanzano verso il proscenio) ASHBY Sceriffo, questa sera ho Ramerrez al laccio... RANCE Come? ASHBY (mostrandogli il dispaccio ripiegato) L'avventuriera mi dice che sa il covo del bandito e che stanotte a mezzanotte vada alle "Palme" a trovarla. RANCE (dubitoso) Ouella Micheltorena è una canaglia. Ashby non vi fidate: è un brutto azzardo. ASHBY (strizzando l'occhio) Hum! Vendette di donne innamorate... Ad ogni modo, Rance, tengo l'invito. (Rance e Asbby si appartano di nuovo presso il sottoscala, continuando a parlare fra loro. Sparsi qua e là i minatori continuano a leggere le loro lettere; chi straccia con dispetto la lettera dopo averla letta. Altri invece la bacia e la mette con grande cura nel portafoglio; altri leggono e ripongono le loro lettere dicendo: va bene. Minnie, al banco, parla scherzosa con Sonora e Trin) BELLO (leggendo una lettera) Ketty sposa? E chi sposa la mia Ketty? Sentì! L'orologiaio suo vicino... Quel vecchio sordo!... Mah!... (sospiro di chi ricorda molte cose) Povera Ketty! HAPPY (leggendo, sottovoce) "... Perfino il pappagallo s'è avvilito; non grida più: "Buongiorno, fratellino!" ma chiama: te Happy" e poi dice: "Partito!"... HARRY (leggendo il giornale) Incendi, guerre, terremoti, piene... Quante cose nel mondo!... E al mio villaggio, che faranno laggiù? Staranno bene?... JOE (leggendo) "Pur troppo, Joe, ci son notizie tristi... " (continua a leggere sottovoce, poi dà un gran pugno sul tavolo e si butta di schianto sdraiato su una panca, con la testa fra le mani, mugolando) TUTTI (facendoglisi attorno) - Joe, che c'è? - Brutte nuove? - Su, coraggio! JOE (si alza, sbatte in terra il berretto, con ira dolorosa) Ed anche nonna se n'è andata! (sta per dire altre parole, ma si trattiene, si morde un dito, asciuga gli occhi col dorso della mano e ordina, seccamente) Whisky! (va al banco dove è Minnie, beve ed esce). (Nick è uscito. Ashby saluta Rance e Minnie stringendo loro la mano, e gli altri con un gesto ed esce. Rance rimane presso al banco e guarda Minnie). NICK (rientrando) C'è fuori uno straniero... MINNIE Chi è NICK Non l'ho mai visto... Sembra di San Francisco. Mi ha chiesto un whisky ed acqua. MINNIE Whisky ed acqua? Che son questi pasticci? NICK È quello che gli ho detto Alla "Polka" si beve l' whisky schietto. MINNIE Bene, venga. Gli aggiusteremo i ricci. (Nick esce di nuovo. Intorno a un tavolo rimangono tre o quattro a giuocare ai dadi; dopo poco se ne vanno; tutti a poco a poco si allontanano, chi nella sala da ballo, chi esce, chi va sopra. Rimangono soli Minnie e Rance. Rance si fa più dappresso a Minnie, parlandole con voce tremante di desiderio) RANCE Ti voglio bene, Minnie... MINNIE (sorridendo, indifferente) Non lo dite... RANCE Mille dollari, qui, se tu mi baci!... MINNIE (nervosa, ridendo) Rance, voi mi fate ridere... Su via, finitela! RANCE (incalzandola) Tu non puoi siar qui soia! Ti sposo.. , MINNIE (scansandolo, ironica) E vostra moglie, che dirà?... RANCE Se tu lo vuoi, mai più mi rivedrà! MINNIE (con fierezza) Rance, basta! M'offendete! Vivo sola così, voi lo sapete, perchè così mi piace... (frugandosi ili petto e facendo luccicare in faccia a Rance una pistola ) (sommessamente, ma con forza) con questa compagnia sicura e buona, che mai non m'abbandona... Rance, lasciatemi in pace. (Si ripone la pistola nel petto. Rance si allontana dal banco in silenzio, siede al tavolo del faraone e nervosamente mischia le carte). MINNIE (lo guarda di sottecchi, poi gli si avvicina) Siete in collera, Rance? Perchè? Vi ho detto il mio pensiero schietto... RANCE (getta le carte sul tavolo con un gesto violento, poi con voce aspra e tagliente) Minnie, dalla mia casa son partito, ch' è là dai monti, sopra un altro mare: non un rimpianto, Minnie, m'ha seguito, non un rimpianto vi potea lasciare! Nessuno mai mi amò, nessuno ho amato, nessuna cosa mai mi diè piacere! Chiudo nei petto un cuor di biscazziere, amaro e avvelenato, che ride dell'amore e del destino: mi son messo in cammino attratto sol dal fascino dell'oro... È questo il solo che non m'ha ingannato. Or per un bacio tuo getto un tesoro! MINNIE (sognando) L'amore è un'altra cosa... RANCE (beffardo) Poesia MINNIE Laggiù nel Soledad, ero piccina, avevo una stanzuccia affumicata nella taverna sopra la cucina. Ci vivevo con babbo e mamma mia. Tutto ricordo: vedo le persone entrare e uscire a sera. Mamma facea da cuoca e cantiniera, babbo dava le carte a faraone. Mamma era bella, aveva un bel piedino. Qualche volta giuocava anch'essa; ed io, che me ne stavo sotto al tavolino aspettando cader qualche moneta per comprarmi dei dolci, la vedevo serrar furtiva il piede al babbo mio... Si amavan tanto!... Anch'io così vorrei trovare un uomo: e certo l'amerei. RANCE (guardandola fisso, minaccioso, poi reprimendosi) Forse, Minnie, la perla è già trovata? (Minnie stà per rispondere, quando Nick rientra. È con lui Dick Johnson. Ha sotto il braccio la sella del suo cavallo) JOHNSON (posando la sella in terra, fieramente) Chi c' è, per farmi i ricci?... MINNIE (ha uno scatto di sorpresa, come chi riconosce una persona. Ma si frena subito) Salute allo straniero! JOHNSON (anche lui, dopo un moto di stupore, con fare più dolce) Io son quello che chiesi whisky ed acqua. MINNIE (premurosa) Davvero? Nick, il signore prende l' whisky come gli pare. (Controscena di meraviglia di Nick e Rance. Nick cerca sotto il banco la caraffa dell'acqua. Rance osserva, con le ciglie aggrottate) MINNIE (indicando a Johnson una panca, un po' imbarazzata) Sedetevi... Dovete essere stanco... JOHNSON (con lo stesso imbarazzo, guardandola) La ragazza del campo? MINNIE (arrossendo) ... Sì. RANCE (provocante e canzonatorio, avvicinandosi a Johnson) Nessuno straniero può entrare al campo. Certo, voi sbagliaste sentiero, giovinotto. Per caso, andavate a trovare Nina Micheltorena? MINNIE (a Rance, sgridandolo) Rance! JOHNSON Fermai il cavallo qualche momento appena per riposarmi... e, al caso, tentare un baccarat. RANCE (aspro) Giuocare? E il vostro nome? MINNIE (ridendo). Forse che qui si sa il nome della gente? JOHNSON (fissando Rance) Johnson. RANCE (ostile) Johnson... E poi? JOHNSON Vengo da Sacramento. MINNIE (con molta gentilezza) Benvenuto fra noi, Johnson di Sacramento! (Rance si ritira in disparte, fremendo. Nick esce) JOHNSON (a Minnie. Entrambi sono appoggiati al banco) Grazie... Vi ricordate di me? MINNIE (sorridendo) Sì, se anche voi mi ricordate... JOHNSON E come non potrei? Fu pel sentiero di Monterey... MINNIE Fu nel tornare... Mi offriste un ramo di gelsomino... JOHNSON E poi vi dissi: Andiamo a cogliere le more... MINNIE Ma io non venni... JOHNSON È vero... MINNIE Ricordate, signore? JOHNSON Come adesso... MINNIE Io ripresi il mio cammino, Voi dicevate... (abbassando gli occhi) Non ricordo più... JOHNSON (avvicinandolesi) Sì, che lo ricordate dissi che da quell'ora... MINNIE „Non m'avreste scordato. JOHNSON „Nè v'ho scordato mai! MINNIE Quanto tempo sperai di rivedervi... E non vi vidi più! RANCE (si è avvicinato al banco. Con un colpo rovescia il bicchiere di Johnson) Signor Johnson, infine voi m'avete seccato! Sono Jack Rance, sceriffo. Non mi lascio burlare. Che venite a far qui? (Johnson si ritrae d'un passo e lo guarda sdegnosamente. Rance va alla porta della sala da ballo e chiama:) Ragazzi! Uno straniero ricusa confessare, perchè si trova al campo! (Alcuni minatori escono dalla sala da ballo, investendo Johnson) I MINATORI Chi é ? Dov'è? Lo faremo cantare! MINNIE (arrestandoli con un gesto imperioso) Io lo conosco! Innanzi al campo intero sto garante per Johnson!... (L'intervento di Minnie calma tutti i minatori, che si avvicinano a Johnson, salutando con fare cordiale) SONORA Buona sera, signor Johnson! JOHNSON (con effusione, stringendo le mani che gli si tendono, Ragazzi, buona sera TRIN (indicando Rance, che si è ritirato indietro, più pallido del consueto) Ho piacere per lui! Questo cialtrone smetterà quel suo fare da padrone! HARRY (a Johnson, indicando la sala da ballo) Signor Johnson, un valzer?... JOHNSON Accetto. (offrendo il braccio a Minnie) Permettete ? (Tutti guardano Minnie, fra lo stupore e la gioia, sorridendo come per incitare Minnie a ballare. Soltanto Rance ha l'aspetto accigliato) MINNIE (confusa, ridendo) Io?... Scusatemi, Johnson : voi non lo crederete, tua non ho mai ballato in vita mia... JOHNSON (sorridendo) Andiamo... TUTTI Avanti, Minnie!... Sarebbe scortesia! MINNIE (decidendosi, graziosamente) E andiamo pure! (prende il braccio di Johnson) TUTTI Avanti! Musica!... Hip!... Hurrah! (Trin e Sonora tengono aperto l'uscio della sala: Harry ed altri minatori battono il tempo con le mani: Minnie e Johnson scompaiono nella sala, danzando, seguiti dagli uomini; restano Sonora, Tin, Bello, Harry, Rance). NICK (rientrando) Dov'è Minnie ? RANCE (ringhioso) E là dentro che balla con quel can di pelo fino giunto da Sacramento! (Vede la sella di Johnson a terra, con un calcio la butta lontano Nick scrolla le spalle. Si sentono di fuori delle grida. Appare sulla porta Ashby, con pochi uomini, gettandosi innanzi José Castro) ASHBY Al laccio! Legatelo! (Alcuni lo legano. Castro cade a terra, a sinistra, quasi al proscenio, con aria di bestia terrorizzata) CASTRO (vedendo la sella di Johnson, fra sè) La sella del padrone! L'hanno' preso! ASHBY (a Nick, ansando) Da bere!... Sono morto. RANCE (afferrando Castro per i capelli e rovesciandogli il capo) Figlio di cane, mostraci la tua lurida faccia! Tu sei con Ramerrez!... (Un gruppo di minatori esce precipitosamente dalla sala da ballo. Di dentro la danza continua). CASTRO (impaurito) Son fuggito. L'odiavo. Se volete, vi porto sulla sua traccia! SONORA (violento) Questo sudicio ladro c' inganna! CASTRO Non v'inganno! RANCE Conosci il nascondiglio? CASTRO (con voce fioca) É a poco più d'un miglio: alla Madrona Canyada. (tutti, meno Rance, si avvicinano, curvandosi, a Castro, e ansiosamente ascoltano) Vi mostrerò la strada. In nome di mia madre Maria Saltaja, giuro che non v'inganno! Se volete, vi porto. Gli pianterò nel dorso la mia navaja! RANCE (interrogando intorno) Si Va? ASHBY (guardando fuori, scrutando il cielo) S'è annuvolato... Avremo la tormenta... SONORA E un buon colpo... TRIN Si tenta! (Trin e Sonora, verso la porta della sala da ballo, chiamando) A cavallo! a cavallo! (all'aprirsi della porta Castro ha guardato dentro; ha visto Johnson; Johnson lo ha notato) CASTRO (fra se, lieto) Non è preso! É nel ballo! UOMINI DEL CAMPO E DEL AIONTE (uscendo dalla sala da ballo) Dove si va? RANCE S'insegue Ramerrez! Presto. NICK (a Sonora, preoccupato per Mìnnie e per il barile) E l'oro ? SONORA (con galanteria) Gli occhi di Minnie bastano a guardarci il tesoro! (Tutti escono. Fra essi il cantastorie Jake Wallace. Nick si trae dalla cintura la pistola e si mette sulla porta a fare la guardia. Poco appresso esce dalla sala Johnson: vede Castro, si domina: Castro finge di essere arso di sete) CASTRO (a Nick) Aguardiente! (Nick va dietro il banco a prendere l'acquavite: Johnson si avvicina a Castro senza farsi notare). CASTRO (pianissimo, rapido) Mi son lasciato prendere per sviarli. Mi seguono nel bosco i nostri. Presto udrete un fischio; se c' è il colpo, rispondete col fischio vostro. (Nick porta a Castro l'acquavite: Johnson si volge, indifferente: Castro beve con avidità) NICK (a Johnson). Quest'uomo sa la traccia di Ramerrez... (Dalla finestra, dietro il banco, si vedono apparire e sparire torce e lumi bianchi e rossi: si odono passi di cavalli: le teste dei cavalli appariscono all'altezza della finestra: si alternano voci. Rance entra con alcuni nomini) RANCE (indicando Castro) Slegatelo! (Fissa Johnson, con dispetto, senza salutare; si morde di nascosto rabbiosamente una mano; ordina agli nomini di portare fuori Castro, che esce, guardando furtivamente Johnson) Ora via! (Partono: Nick, sulla porta, saluta) NICK Buona fortuna! (Nick si dispone a chiudere la "Polka". Sale ai piano superiore e spegne il lume: spegne, qua e là, lumi e candele; va alla sala da ballo; Minnie ne esce; Nick entra, spegne e ritorna) MINNIE (a Johnson) Oh, signor Johnson, Siete rimaste indietro a farmi compagnia per custodir la casa?... JOHNSON (con un lieve turbamento) Se volete... (siede presso al tavolo del giuoco. Minnie rimane in piedi dinnanzi a lui, appoggiata al tavolo. Dopo una pausa;) Che strana cosa' Ritrovarvi qui dove ognuno può entrare col tranquillo pretesto di bere, e con l'intento di rubare... MINNIE Vi dò la mia parola che saprei tener fronte a chiunque... JOHNSON (osservandola, sorridendo) Anche a chi non volesse rubare più che un bacio?... MINNIE (ridendo) Anche!... Onesto mi è accaduto, talvolta... , (abbassando gli occhi con grazia) Ma il primo bacio debbo darlo ancora. JOHNSON (guardandola con interesse crescente) Davvero? Ed abitate qui alla «Polka?» MINNIE Abito una capanna a mezzo il monte. JOHNSON Meritate di meglio. MINNIE Mi contento a me basta; credete. Ci vivo sola sola, senza timore... (una pausa) Strano! Io sento che di voi mi fiderei, ben ch'io non sappia ancora chi voi siate... JOHNSON Non so ben neppur io quello che sono. Amai la vita, e l'amo, e ancor bella mi appare. Certo anche voi l'amate, ma non avete tanto vissuto per guardare fino in fondo alle cose del mondo... MINNIE Non so, non vi comprendo. Io non son che una povera fanciulla oscura e buona a nulla: mi dite delle cose tanto belle che forse non intendo... Non so che sia, ma sento nel cuore uno scontento d'esser così piccina, e un desiderio d' innalzarmi a voi su, su, come le stelle, per esservi vicina, per potervi parlare. JOHNSON Quello che voi tacete me l'ha già detto il cuore quando il braccio v'ho offerto alla danza con me, quando contro il mio petto sentendovi tremare ho provato una gioia strana, una nuova pace che ridire non so! MINNIE Ed anch'io, come voi, leggermi in cuor non so, ma ho l'anima piena di tanta allegrezza, di tanta paura... (Nick è apparso sulla soglia, con aria preoccupata: Minnie resta contrariata) Che cosa c' è? NICK Guardatevi. S' è visto qui attorno un altro ceffo messicano... MINNIE (alzandosi, verso la porta) Dove, Nick? JOHNSON (trattenendola, con mistero) Non andate! (Si ode un fischio acuto, nella notte. Johnson fra se) Il segnale!... MINNIE (a un tratto timorosa, come rifugiandosi accanto a Johnson) Ascoltate! Che sarà questo fischio? (indica il barile) In quel barile, Johnson, c'è un tesoro. Ci ripongono l'oro i ragazzi... JOHNSON E vi lasciano così?... MINNIE Ogni notte rimangon qui a vegliarlo a turno, un po' per uno. Stanotte son partiti sulle peste di quel dannato... (con impeto) Oh, ma, se qualcuno vuole quell'oro, prima di toccarlo, dovrà uccidermi qui! JOHNSON Minnie! É potete correr tanto rischio per ciò che non è vostro ? MINNIE (posa il piede sul barile come per custodirlo) Oh, lo fareste anche voi! Se sapeste quanta fatica costa, e com'è caro questo denaro! È una lotta superba! L'alcali, il sasso, la creta, la zolla tutto è nemico! S'accoscian sull'erba umida: il fango negli occhi, nell'ossa, nel cuore! E un giorno, con l'anima frolla, col dorso ricurvo, con arso il cervello, sull'orlo a una fossa, in riva a un ruscello s'adagian: non sorgono più!... (si sofferma, pensosa; si commove, a un ricordo; siede sul barile) Povera gente! Quanti son di loro che han lasciato lontano una famiglia, una sposa, dei bimbi, e son venuti a morir come cani, in mezzo alla fanghiglia, per mandare un po' d'oro ai cari vecchi, ed ai bimbi lontani! (risoluta, con semplicità) Ecco, Johnson, percbè chi vuol quest'oro, prima passerà su di mc! JOHNSON (con subito impeto) Oh, non temete, nessuno ardirà (con un movimento appassionato) Come mi piace sentirvi parlare! E me ne debbo andare... Avrei voluto salire a darvi l'ultimo saluto nella vostra capanna... MINNIE (malinconica) Dovete proprio andare? Che peccato! (si avvicina alla porta, sta un momento in ascolto) I ragazzi saranno qui fra poco. Quando saran tornati, io me ne andrò. Se volete venirmi a salutare, seguiteremo la conversazione standoci accanto al fuoco... JOHNSON (esita, poi decidendosi) Grazie. Minnie... Verrò. MINNIE (scherzosa e triste) Non vi aspettate molto! Non ho che trenta dollari soli di educazione... (si sforza a ridere, ma gli occhi le si gonfiano di lacrime) Se studiavo di più, che avrei potuto essere? Ci pensate? JONHSON (commosso, come fantasticando) Ciò che avremmo potuto essere!... Io lo comprendo ora soltanto che vi guardo, Minnie! MINNIE (asciugandosi una lacrima) Davvero?... Ma che vale! (risale la scena, appoggia le braccia al banco colla faccia nascosta, singhiozzando) Io non son che una povera fanciulla oscura, e buona a nulla... JOHNSON (le si avvicina, con tenerezza) No, Minnie, non piangete... Voi non vi conoscete. Siete una creatura d'anima buona e pura... e avete un viso d'angiolo!... (Prende la sella, si avvia verso la porta con un gesto violento. Sta un momento in ascolto, poi apre, esce rapidamente. Nick accorre, cautamente abbassa i lumi intorno. Il silenzio è profondo. Nick si fa sulla porta e l'apre, aspettando che la padrona esca. Minnie come stordita, rimane ferma in mezzo alla stanza oscura, illuminata solo dai guizzi del lumicino del sottoscala. A un tratto, come perduta in un ricordo inebriante, mormora, piano:) MINNIE Ha detto... Come ha detto?... (raccogliendosi tutta in un sospiro e coprendosi il viso con le mani) Un viso d'angiolo!... Cala la tela lentamente. L'abitazione di Minnie. È composta di una sola stanza, alla quale sovrasta un solaio, ove sono accatastati, con un certo ordine, bauli, casse vuote ed altri oggetti. La stanza è tappezzata nel gusto dell'epoca. Nel centro, in fondo, una porta che si apre sopra un breve vestibolo. A destra e a sinistra della porta, due finestre con tendine. Appoggiato ad una delle pareti il letto, con la testa spinta sotto la tettoia formata dal solaio, coperto fino a metà da un baldacchino di cretonne a fiorellini. Ai piedi del letto, un piccolo tavolo, con sopra una catinella e la brocca dell'acqua, ed un canterano sul quale stanno diversi oggetti di toilette femminile. Da un lato, in fondo, un armadio di legno di pino, sullo sportello del quale è appeso un attaccapanni con una vestaglia, un cappellino ed uno scialletto. Accanto all'armadio, un focolare basso, sulla cui cappa stanno una vecchia pendola, un lume a petrolio senza campana, una bottiglia di whisky ed un bicchiere. Un'altra mensola a tre ripiani, accanto al focolare, con piatti, vasetti, oggetti di cucina. Dinanzi al focolare, una pelle di orso. Quasi dinanzi alla porta, un poco più verso il focolare, una tavola apparecchiata per uno. Della crema, dei biscotti, una torta, delle fette di carne, una zuccheriera. Lampada su la tavola. Fra la tavola e il focolare, una sedia a dondolo, fatta con un vecchio barile tagliato a metà e posto sopra due mezze lune di legno. Altre sedie di cuoio, disposte qua e là. Alle pareti sono appese delle vecchie oleografie e molti altri bizzarri oggetti. Non è passata un'ora dal primo atto. Fuori fischia il vento. I vetri sono appannati dal gelo. Quando si alza la tela Wowkle è accoccolata per terra, presso al fuoco, col bambino nella cuna portatile che ha appesa sul dorso. Con voce molle e monotona canta al bimbo una ninna nanna, cullandoselo sul dorso) WOWKLE «Il mio bimbo è grande e piccino, è piccino e sta dentro la cuna, è grande e tocca la luna, tocca la luna col suo ditino. Hao, wari! Hao, wari!..." (Billy batte all'uscio ed entra. Spesso, durante la scena, i due indiani emettono un mugolìo sordo, fra nasale e gutturale, molte simile ad un grugnito) BILLY (entrando, come un saluto) Ugh... WOWKLE (rispondendo) Ugh... (Billy vede sulla tavola i bicchieri. Ha uno sguardo cupido, fa per assaggiare) WOWKLE (indicando la tavola) Crema... Biscotti... Padrona. Non toccare. BILLY (ritraendosi) Billy Onesto. (Vede in terra la carta della crema. La raccoglie, C'è rimasta attaccata un po' di crema, che egli riunisce con le dita accuratamente. Si siede accanto a Wowkle con indifferenza) Tua padrona mandare. Dice: Billy sposare... WOWKLE (noncurante) Ugh... Wowkle non. sapere... (Una pausa) BILLY Che cosa dare tuo padre per nozze? WOWKLE (c. s.) Non sapere. BILLY Billy dar quattro dollari tuo padre: e una coperta... (si lecca le dita) WOWKLE Wowkle dire: tenere coperta noi per bimbo... BILLY (pavoneggiandosi) Nostro bimbo! (dà a Wowkle un pezzetto di carta con la crema, che lecca avidamente. Billy accende la pipa, poi la passa a Wowkle che tira una boccata e gliela rende) Domani chiesa cantare... (canta piano), "Come fil d'erba è il giorno... (Wowkle riconosce l'aria, con un grugnito di soddisfazione si stringe a Billy, spalla a spalla, e canta con lui con voce un po' nasale, dondolandosi) ... che all'uomo die' il Signor scende l'inverno al piano, l'uomo intristisce e muor!» Dopo sposare: avere perle e whisky,! (si leva di tasca un fazzoletto, lo piega, lo mostra a Wowkle e lo mette nella culla del bambino, facendole moine e carezzandola col gomito) Ugh... WOWKLE (alzandosi) Ugh... Ecco padrona! (Minnie appare sulla porta. Entra tenendo in alto la lanterna; la sua luce colpisce tu viso i due indiani, che si scostano e si ritraggono confusi. Minnie mal reprime una interna commozione: guarda intorno per la stanza, come a spiare che effetto farà la sua casa su Johnson: ha un mantello rosso sopra il suo abito del primo atto. Appende la lanterna al chiodo di legno dell'uscio esterno. Wowkle alza la fiamma al lume della tavola) MINNIE Billy , è fissato' BILLY Domani MINNIE Sta bene. Va via. (Billy esce. A Wowkle) Stanotte, Wowkle, cena per due.. WOWKLE Altro venire?, Ugh!... Mai prima d'ora. MINNIE (appende il mantello all'attaccapanni) Zitta, e pulisci! Ciò non ti riguarda. Che ora è? Sarà qui fra poco... (vede le calze stese, le strappa via, scuote Wowle per una spalla) Guarda! (butta le calze in un cassetto. Wowkle mette i piatti sulla tavola. Minnie si guarda intorno) Dove hai messo le mie rose rosse? WOWKLE (indicando il canterano, col solito grugnito) Ugh... MINNIE (si trae dal petto la pistola e la ripone nel cassetto. Prende le rose e se le appunta fra i capelli guardandosi allo specchio) Il bimbo come sta? Billy davvero t'ha detto... ? WOWKLE Noi sposare. MINNIE (gettandole un nastro) To', pel bimbo l (Wowkle ripone il nastro, continua ad apparecchiare. Minnie ha levato dal cassetto un paio di scarpette bianche) Vorrei mettermi queste. Le scarpette di Monterey... (si siede in terra, scalzandosi rapidamente, e incomincia a infilarsene una) Purchè mi riesca d'infilarle... Ahi! Son strette! (La scarpetta, con grande sforzo è infilata. Poi anche l'altra scarpetta è calzata. Minnie si alza. Cammina un po' zoppicando) Guardami: credi che gli piaceranno? (va al canterano con aria contenta) Voglio vestirmi tutta come in giorno di festa, tutta, da capo a piedi. (si butta sulle spalle lo scialle e si guarda nello specchio) Non son poi tanto brutta... (si versa dell'acqua di Colonia nel fazzoletto) Anche il profumo... Vedi? (si infila i guanti, stretti e troppo corti) E i guanti... È più d'un anno che non li metto!... (guardandosi ancora, impacciata e contenta, e volgendosi a Wowkle) Dimmi, Wowkle, non gli farò l'effetto d'essere poi troppo elegante? WOWKLE (che ha assistito in piedi, immobile, alla toeletta della padrona) Ugh... (di fuori si bussa) MINNIE (ha un sussulto) Wowkle, è già qui! (si allaccia in fretta il corpetto, si tira su le calze, va ad aprire. >Wowkle osserva di dietro alla cortina) JOHNSON (compariste sulla porta con una lanterna in mano. E' in pelliccia) "Hallo!" MINNIE (presso il letto, imbarazzata, vergognosa) Buona sera! JOHNSON (osservandola) Uscivate? MINNIE (estremamente confusa) Si... No... Non so. Entrate. JOHNSON (posa la lanterna sul tavolo) Come siete graziosa! (fa l'atto d'abbracciarla) WOWKLE Ugh!... (chiude la porta. Minnie si ritrae, aggrottando le sopracciglie) JOHNSON (si volge, vede Wowkle) (a Minnie) Perdonate. Non avevo osservato... MINNIE (con aria offesa), Basta così, signore: non aggiungete scuse. JOHNSON (continuando) Mi siete apparsa così bella a un tratto... MINNIE (ancora un poco risentita, sedendosi alla tavola dalla parte del focolare) E' un andare un po' troppo per le corte. JOHNSON (avvicinandosele) Vi prego di scusare... MINNIE (seria) Siete pentito? JOHNSON (scherzoso) Affatto!... (Minnie, che sta a capo chino, lo guarda di sotto in su, incontra il suo sguardo ed arrossisce. Wowkle spegne la lanterna di Johnson e la posa in terra. Si toglie dalle spalle il bimbo e lo posa sull'armadio) JOHNSON (accennando alla propria pelliccia) Mi tolgo? (Minnie risponde con un gesto di consenso. Egli si toglie la pelliccia, la depone col cappello sulla sedia accanto alla porta) Grazie. (Si avvicina a Minnie, tendendole la mano:) Amici? (Minnie, vinta, sorride e gli stende la mano. Poi rimane in atteggiamento pensoso) Che pensate ? MINNIE Un pensiero ... Questa notte alla "Polka" non veniste per me ... Che vi condusse, allora? Forse è vero che smarriste il sentiero della Micheltorena? JOHNSON (tenta ancora d'abbracciarla, come per sviare il discorso) Minnie.... MINNIE (scostandosi) Wowkle, il caffè! JOHNSON (guardandosi attorno) Che graziosa stanzetta! MINNIE Vi piace? JOHNSON E' tutta piena di voi... Che cosa strana la vostra vita, su questa montagna solitaria, lontana dal mondo MINNIE (con gaiezza) Oh, se sapeste come il vivere è allegro! Ho un piccolo polledro che mi porta a galoppo laggiù per la campagna; per prati di giunchiglie, di garofani ardenti, per riviere profonde cui profuman le sponde gelsomini e vainiglie! Poi ritorno a! mici pini, ai monti della Sierra, così al cielo vicini che Iddio passando pare la sua mano v'inclini, lontani dalla terra così, che vien la voglia di battere alla soglia del Cielo, per entrare JOHNSON (attento, sorpreso e interessato) E quando infurian le tormente? MINNIE Oh, allora sono occupata. E' aperta l'Accademia... JOHNSON L'Accademia ? MINNIE (ridendo) E' la scuola dei minatori. JOHNSON E la maestra? MINNIE Io stessa. (Johnson la guarda ammirato. Minnie offrendogli il dolce) Del biscotto alla crema? JOHNSON (servendosi) Grazie... Vi piace leggere? MINNIE Molto. JOHNSON Vi manderò dei libri. MINNIE Oh, grazie, grazie! Delle storie d'amore? JOHNSON Se volete. Vi piacciono? MINNIE (appassionatamente) Tanto! Per me l'amore è una cosa infinita! Non potrò mai capire come si possa, amando una persona desiderarla per un'ora sola. JOHNSON Credo che abbiate torto. Vi sono delle donne che si vorrebber nella nostra vita per quell'ora soltanto... E poi morire! MINNIE (scherzosa, piegandosi su lui) Davvero? E... quante volte siete morto? (offrendogli un sigaro) Uno dei nostri avana? (a Wowkle) La candela! (Wowkle accende la candela e la porta a Johnson che accende il sigaro, poi Johnson va verso l'uscita, ritornando poi verso Minnie cercando di abbracciarla) (sfuggendogli) Ah, le mie rose! Me le sciuperete! JOHNSON Perchè non le togliete? (cercando di cingere Minnie) Un bacio, un bacio solo! MINNIE (sciogliendosi con dolce violenza) Signor Johnson, si chiede spesso la mano... per avere il braccio! JOHNSON Il labbro nega... quando il cuor concede! MINNIE (a poco a poco affascinata, si toglie le rose, le ripone nel cassetto coi guanti) Wowkle, tu a casa! (Wowkle borbottando prende il bimbo dall'armadio, se lo mette sul dorso, e si avvolge nella coperta avviandosi alla porta) JOHNSON Anch'io?... MINNIE (graziosa) Voi... potete restare un'ora... o due, ancora. (Johnson ha un piccolo grido di gioia. Wowkle apre la porta) WOWKLE Ugh... Neve! (Il vento turbina e fischia). MINNIE (nervosa) Va! Riposati sul fieno. (Wowkle esce con un ultimo brontolìo, chiudendo dietro a sè la porta) JOHNSON (a Minnie tendendole le braccia) Un bacio. un bacio almeno! MINNIE (si getta nelle sue braccia) Eccolo! È tuo!... (S'apre la porta, che sbatte violentemente a più riprese; tutto si agita al vento che entra e raffiche di neve penetrano nella stanza. Minnie e Johnson abbracciandosi si baciano con grande emozione, dimentichi di tutto e di tutti. - La porta si chiude da sè ; cessa il tumulto, tutto ritornando alla calma; dal di fuori si odono ancora raffiche di vento) JOHNSON (con grande emozione) Minnie... Che dolce nome! MINNIE Ti piace JOHNSON Tanto! T'amo da che t'ho vista... (Ha un improvviso movimento come di raccapriccio, e si discosta da Minnie, come facendo forza a sè stesso) Ah, no, non mi guardare, non m'ascoltare! Minnie, è un sogno vano! MINNIE (non comprendendo, con voce umile) Perchè questa parola? Lo so, sono una povera figliuola... Ma quando t'ho incontrato io mi son detta: Egli è perfetto; egli m'insegnerà. Se mi vorrà, m'avrà. JOHNSON (con subita risoluzione) Sii benedetta! Addio! (bacia Minnie sulla bocca, afferra cappello e pelliccia ed apre nervosamente la porta. Il vento investe ancora la stanza, ma con minor violenza) Nevica! (Chiude la porta. Ritorna la calma) MINNIE (corre alla finestra, trascinandoci Johnson. Con gioia:) Oh, guarda! Il monte è tutto bianco : non v' è più sentiero. Non puoi andartene più. JOHNSON (agitatissimo) Debbo! MINNIE Perchè? Domani t'apriranno la via! E il destino! Rimani! (Colpi di pistola, dal di fuori, rapidi) JOHNSON Ascolta! MINNIE Ascolta! Forse è un bandito che han preso al laccio... Forse è Ramerrez! Un ladro! A noi che importa? JOHNSON (trasalendo, cupamente) È vero: a noi che importa?... (si slancia ancora verso l'uscita) MINNIE Resta! È il destino! JOHNSON Resto! Ma, per l'anima mia, io non ti lascio più! Mi stringo a te, confuso cuore a cuor, sol con te!... JOHNSON E MINNIE Dolce viver così, così morire, e non lasciarci, non lasciarci più! JOHNSON Col bacio tuo fa puro il labbro mio! MINNIE Fammi, o mio dolce amor, degna di te!... JOHNSON (con ardore intenso, incalzando) O Minnie, sai tu dirmi che sia questa soffrire?... Non reggo più!... Ti voglio per me! JOHNSON E MINNIE Eternamente! (Minnie, nella elevazione dell'amore, era rimasta come assorta; Johnson, in un supremo languore di desiderio, la invoca, l'allaccia a sè) JOHNSON Minnie! Minnie! MINNIE (riscotendosi, senza ripulsa, dolcissima) Sognavo... Si stava tanto bene!... Ora conviene darci la buona notte... (Johnson scuote il capo triste; si domina; Minnie gli accenna il letto) MINNIE Ecco il tuo letto... (trae presso il focolare la pelle d'orso; cerca ..ella guardaroba una coperta e un cuscino) Io presso il focolare... JOHNSON (opponendosi) Ah, no! Non vorrò mai!... MINNIE (dolcissima) Ci sono avvezza, sai? Quasi ogni notte, quando fa troppo freddo, mi rannicchio in quella pelle d'orso e m'addormento... (Minnie posa la candela sul focolare; spegne il lume sul caminetto; abbassa un poco quello del cassettone; abbassa quello sopra la tavola, salendo su una sedia per giungervi; va dietro la guardaroba: si sveste, rimanendo con la lunga camicia bianca, ricoperta da un ampio accappatoio di colore vivace; Johnson ha gettato sul letto il suo mantello e il cappello. Minnie riappare; guarda a Johnson; rialza un poco la fiamma del lume di mezzo) MINNIE Ora mi puoi parlare, là, dalla tua cuccetta... JOHNSON Benedetta! (Minnie aggiusta i cuscini: calza le pianelle indiane: s'inginocchia a pregare; si ravvolge in una coperta e si corica. Vento e urli di fuori: Johnson fa per gettarsi sul letto; poi si avvicina all'uscio, origliando: parlano a bassa voce) Che sarà? MINNIE Son folate di nevischio... JOHNSON Sembra gente che chiami... (ritorna al lettuccio e vi si getta sopra) MINNIE È il vento dentro i rami... (sorgendo un poco) Dimmi il tuo nome... JOHNSON Dick... MINNIE (con sentimento) Per sempre, Dick! JOHNSON Per sempre! MINNIE Non conoscesti mai Nina Micheltorena? JOHNSON ... Mai. MINNIE Buona notte! JOHNSON Buona notte! NICK (di fuori, bussando alla porta) "Hallo!" (Minnie ascolta; Johnson apre le cortine del letto e si mette in tasca le pistole) MINNIE Chiamano... NICK (c. s.) "Hallo!" (Durante tutta la scena il vento ora cresce, ora si queta, a folate. Minnie si alza, butta i cuscini nella guardaroba; si appressa all'uscio) MINNIE Ascolta! Chi sarà? JOHNSON (a bassa voce) Non rispondere! (avanzandosi, impugnando le pistole) Taci! MINNIE (sottovoce) Sst... Non farti sentire. È geloso, Jack Rance... NICK (forte) Hanno veduto Ramerrez sul sentiero... MINNIE Vengono a darmi aiuto! (Spinge Johnson, riluttante, a nascondersi dietro le cortine del letto; Johnson sale sul giaciglio, in piedi, colle pistole in mano. Minnie apre: entrano Rance, Nick, Ashby, Sonora: Rance ha i calzoni dentro gli stivali alti e un elegante mantello; Sonora ha il cappotto di bufalo; Ashby il vestito del primo atto; Nick dei pezzi di coperta ravvolti intorno alle gambe; Nick ed Ashby portano la lanterna. Sono coperti di neve; Rance col fazzoletto si pulisce la scarpe; va verso la tavola; Nick e Ashby lo seguono; Sonora è presso il focolare) SONORA Sei salva!... Io tremo tutto. NICK Abbiam passato un brutto quarto d'ora!... MINNIE (curiosa) Perchè ? RANCE Temevamo per te... MINNIE (curiosa) Per me ? ASHBY Quel vostro Johnson... NICK Lo straniero... RANCE (con gioia velenosa) Il tuo damo alla danza... era Ramerrez! MINNIE (colpita, stordita) Che dite ?!... RANCE (scandendo bene le parole) Abbiamo detto che il tuo perfetto Johnson di Sacramento è un bandito da strada. MINNIE (con angoscia crescente, ribellandosi) Ah! Non è vero! Io so che non è vero! RANCE (sogghignando) Bada di non fidarti troppo un'altra volta MINNIE (scattando) Non è vero! Mentite! ASHBY Questa notte alla "Polka" è venuto a rubare... MINNIE Ma non rubò! SONORA (riflettendo) Non ha rubato, è vero... Pure, avrebbe potuto!... RANCE Ha detto Nick che Sid l'ha veduto prender questo sentiero. È vero, Nick? NICK È vero... (Minnie lo fissa, egli si turba) RANCE Qui finisce la traccia. Tu non l'hai visto... (guarda Minnie fissamente) Dov'è dunque andato? (Nick, girando su e giù, ha scoperto in terra il sigaro di Johnson, caduto dal tavolo. Passa daccanto a Minnie: Minnie lo affisa, con intenzione) NICK (piano) Uno dei nostri avana! È qui!... (correggendosi) Forse ho sbagliato... Quel Sid è una linguaccia! MINNIE (alteramente) Ma chi vi ha detto, insomma, che il bandito sia Johnson ? RANCE (guardandola) La sua donna. MINNIE (scattando) La sua donna? Chi? RANCE (sogghignando) Nina. MINNIE Nina Micheltorena? Lo conosce? RANCE (ironico) È l'amante. Quando capimmo d'essere giocati, traemmo dietro Castro prigioniero, e prendemmo il sentiero verso le "Palme". Eravamo aspettati. Nina era là. Ci ha fatto vedere il suo ritratto... (si trae di petto la fotografia) A te! MINNIE (guarda il ritratto, profondamente commossa, poi lo restituisce con una piccola risata che vuol sembrare indifferente) Ah! Ah!... RANCE Di che ridi? MINNIE Oh, di nulla... (con grande ironia) La compagnia gentile ch'egli si è scelto! Nina! SONORA Impara! MINNIE Ora, ragazzi, è tardi... Buona notte. SONORA (cavalleresco) Ti lasciamo dormire. MINNIE Grazie. Ora son calma. ASHBY Andiamo. (si avviano: Nick ultimo) NICK (a Minnie, mostrando che ha capito) Se lo volete... io resto. MINNIE No. Buona notte. (Escono: ella richiude; rimane immobile presso la porta. A Johnson, con freddo disprezzo:) MINNIE Fuori! Vieni fuori! (Johnson appare tra le cortine, vinto, disfatto) Sei venuto a rubare... JOHNSON No... MINNIE Mentisci! JOHNSON No! MINNIE Si! JOHNSON Tutto m'accusa... Ma... MINNIE Finisci! Dimmi perchè sei qui, se non è per rubare? JOHNSON (deciso, avvicinandosi a Minnie ) ... Ma quando io v'ho veduta... MINNIE (sempre aspra, trattenendolo con gesto secco) Adagio, adagio!... Non muovere un passo... o chiamo aiuto! Un bandito! un bandito!... (con sorda ironia) Son fortunata! Un bandito! un bandito! Puoi andartene! Va!... (Sta per piangere. La sua fierezza la trattiene) JOHNSON (prorompendo) Una parola sola! Non mi difenderò: sono un dannato! Lo so, lo so! Ma non vi avrei rubato! Sono Ramerrez: nacqui vagabondo era ladro il mio nome da quando venni al mondo. Ma fino a che fu vivo mio padre, io non sapevo. Quando, or sono sei mesi egli mori, soltanto allora appresi! Sola ricchezza mia, mio solo pane per la madre e i fratelli, alla dimane, l'eredità paterna: una masnada di banditi da strada! L'accettai. Era quello il destino mio! ...Ma un giorno v'ho incontrata... Ho sognato d'andarmene con voi tanto lontano, per redimermi tutto in una vita di lavoro e d'amore... E il labbro mio mormorò una preghiera ardente: Oh Dio! ch'ella non sappia mai la mia vergogna! Il sogno è stato vano! Ora ho finito... Addio! MINNIE (commossa, senza asprezza) Che voi siate un bandito... ve lo perdoni Iddio. (con grande amarezza) Ma il primo bacio mio vi siete preso, chè vi credevo mio, soltanto mio!... Andate, andate! Addio!... V'uccideranno... Che m'importa?... (dice queste parole macchinalmente, disfatta, cercando di farsi forza) JOHNSON (disperato, deciso, senz'armi, apre la porta, pronto al sacrificio, come a un suicidio, ed esce precipitosamente) Addio! MINNIE (rasciugandosi le lagrime) È finita... Finita! (Un colpo d'arma da fuoco, vicinissimo. Essa trasalisce) L'han ferito... (con uno sforzo supremo su sè stessa) Che importa? (Si sente di fuori il rumore di un corpo che cade rovescio contro la porta. Minnie non resiste più, apre. Johnson si è rialzato, barcolla, sta per cadere ancora. Minnie lo sorregge, cerca di tirarlo dentro e di chiudere. Johnson è ferito al fianco; pallidissimo si preme la ferita con un fazzoletto) JOHNSON (con voce soffocata, resistendole) Non chiudete la porta... Debbo uscire... MINNIE Entra!... JOHNSON No... MINNIE Entra!... JOHNSON No, non chiudete!... Voglio uscire!... MINNIE (trascinandolo, disperata) Sta qui... Sei ferito... Nasconditi! (chiude la porta) JOHNSON Aprite... Voglio uscire! MINNIE (vinta, perduta) No, resta! T'amo! Resta! Sei l'uomo che baciai la prima volta... Non puoi morire! (Con fatica sorreggendo ancora Johnson, ha appoggiata la scala al solaio e lo sospinge a salire) Sali su... Presto!... T'amo! (Rance bussa alla porta. Johnson sospinto da Minnie ha già salito i primi scalini) Salvati... Poi verrai con me... lontano! JOHNSON (quasi mancando) Non posso più... MINNIE (aiutandolo ancora) Così... Lo puoi, lo devi... Su, su!... Coraggio... T'amo! (Johnson è già sul solaio, Minnie discende, leva in fretta la scala e poi corre ad aprire. Rance entra cautamente colla pistola spianata, esplorando ogni angolo) MINNIE Che c'è di nuovo, Jack? RANCE (volgendosi, severo, imperioso) Non sono Jack... Son lo Sceriffo, a caccia del tuo Johnson d'inferno. N'ho seguito la traccia. Dev'esser qui. Dovè? MINNIE (aspramente) Ah, mi avete seccato con questo vostro Ramerrez! RANCE (spianando la pistola verso il letto e avanzando) E là! Non c'è... (impazientito) Ma l'ho ferito, perdio, ne sono certo! Non può esser fuggito! Non. può esser che, qua. MINNIE (sempre più aspra) E cercatelo, dunque! Rovistate dove vi pare... E poi levatevi dai piedi una volta per sempre! RANCE (con un sussulto, abbassando la pistola) Mi giuri che non c'è? MINNIE (beffarda) Perchè non seguitate a cercarlo ? RANCE (si guarda attorno, guarda Minnie, poi con un moto d'ira rattenuto) E sarà! L'avrò sbagliato... (volgendosi a Minnie con impeto improvviso) Ma dimmi che non l'ami!... MINNIE (sprezzante) Siete pazzo! RANCE (avvicinandosi, pallido, tremante) Lo vedi! Sono pazzo di te!... T'amo e ti voglio!... (l'abbraccia violentemente e la bacia) MINNIE (svincolandosi) Ah, vigliacco!... (si libera e fugge) RANCE (rincorrendola, al parossismo dell'eccitazione) Ti voglio!... MINNIE (afferra una bottiglia e lo minaccia alzandogliela sulla testa) Via di qua, vigliacco!... Esci! (incalza Rance verso l'uscita) RANCE (con atto minaccioso, fermandosi sotto il ballatoio) Sei fiera.. , L'ami! Vuoi serbarti a lui... Sì, vado. Ma ti giuro... (stende una mano verso Minnie) che non ti avrà!... (Una stilla di sangue, gocciando dal solaio, gli cade sulla mano. Egli si sofferma, stupito) Oh, strano! Del sangue sulla mano... MINNIE (avvicinandosi, con voce meno aspra, un po' tremante, per sviare il sospetto) Forse v'avrò graffiato!... RANCE (si pulisce la mano col fazzoletto) No, non c'è graffio... Guarda! (uno stillicidio insistente cade sul fazzoletto, arrossandolo) Ah! Sangue ancora!... (guarda il solaio, poi con un grido di gioia e d'odio, come avventandosi) È là! MINNIE (disperata, opponendosi a Rance con tutte le sue forze) Ah, no... non voglio! RANCE (cercando sciogliersi dalla stretta di Minnie) Lasciami! (imperioso, rivolto verso il solaio) Signor Johnson, scendete! (vede la scala, l'appoggia al solaio) MINNIE (supplichevole) Aspettate... Vedete! Non può, non può!... JOHNSON (con uno sforzo supremo si alza, comincia a discendere pallido e sofferente, ma con volto fiero) RANCE (impaziente) Scendete! O, perdio... (spianando la pistola verso Johnson) MINNIE (smarrita, sempre più implorante) Un minuto, Rance! Un minuto ancora! RANCE Un minuto? E perchè ? Ah, ah, che mutamento!... (Johnson, aiutato da Minnie, ha disceso gli ultimi scalini, si trascina verso il tavolo) Volete ancor giuocare la partita con me, signor di Sacramento ? Lascio la scelta a voi a corda od a pistola! (Johnson si siede di peso sulla sedia, appoggia i gomiti sul tavolo, vi abbandona sopra il capo. É svenuto) MINNIE (violentissima) Basta, uomo d'inferno! Vedetelo: è svenuto. Non può darvi più ascolto... (disperata si preme le tempie con le mani, come per cercare un'ispirazione, poi si avvicina a Rance, lo guarda con gli occhi negli occhi, parlandogli con voce secca e concitata) Parliamoci fra noi... E si finisca'. Chi siete voi, Jack Rance? Un biscazziere. E Johnson? Un bandito., Io? Padrona di bettola e di bisca vivo sul whisky e l'oro, il ballo e il faraone. Tutti siam pari! Tutti banditi e bari! Stanotte avete chiesto una risposta alla vostra passione... Eccovi la mia posta! RANCE (studiandola) Che vuoi dire? MINNIE (affannosamente) Ch'io v'offro quest'uomo e la mia vita!... Una partita a poker! Se vincete, prendetevi questo ferito e me... Ma se vinco, parola di Jack Rance gentiluomo, è mio, è mio quest'uomo!... RANCE Ah, come l'ami!... Accetto, sì! T'avrò! MINNIE La parola?... RANCE So perdere come un signore... Ma perdio! son tutto della sete di te arso e distrutto... ma se vinco, t'avrò... (Minnie si ritrae con un senso di ripulsione, va verso l'armadio e vi si indugia. Si vede che furtivamente si nasconde qualche cosa in una calza) MINNIE Abbassate la lampada... RANCE (impaziente) Che aspetti ? MINNIE (indugiando) Cercavo un mazzo nuovo... (si avvicina al tavolo, preoccupata) Son nervosa scusatemi. É una cosa terribile pensar che una partita decide d'una vita. (si siede al tavolo in faccia a Rance) Siete pronto ? RANCE Son pronto. Taglia. A te. MINNIE Due mani sopra tre. RANCE (dà le carte) Quante ? MINNIE Due... RANCE Ma che ha che l'adori così? MINNIE (scartando le carte) Voi che trovate in me?... Che avete ? RANCE Io re. MINNIE Io re. RANCE Fante. MINNIE Regina. RANCE Hai vinto. Alla mano seguente! (giocano) Due assi e un paio... MINNIE (mostrando il suo gioco) Niente! RANCE (con gioia) Pari! Siam pari! Evviva! MINNIE (preoccupata) Ora è la decisiva? RANCE Si. Taglia. MINNIE (cercando raddolcirlo) Rance, mi duole delle amare parole... RANCE (acceso) Scarta. MINNIE (indugiando a giocare) Ho sempre pensato bene di voi, Jack Rance... e sempre penserò... RANCE (certo ormai della vittoria) Io penso solamente che ti avrò fra le mie braccia alfine. Tre re! Vedi: ti vinco! MINNIE (guarda il proprio giuoco, poi come se stesse per svenire) Presto, Jack, per pietà! Qualche cosa... Sto male! RANCE (si alza, cercandosi attorno) Che debbo darti? MINNIE (indicando la dispensa accanto al camino) Là... RANCE Ah! la bottiglia... Vedo... (alzandosi premuroso per prendere la bottiglia del whisky) Ma il bicchiere... dov'è?... (Minnie approfitta del breve intervallo per cambiare rapidamente le carte, mettendo quelle del gioco nel corsetto, prendendo le altre preparate nella calza) MINNIE Presto, Jack... Ve lo chiedo per pietà, Jack! RANCE (cercando ancora, con gioia) So perchè sei svenuta. Hai perduto! Hai perduto!... (Rance ha trovato il bicchiere, si volge rapidamente per portarle soccorso; quando si volge Minnie è già sorta in piedi, presso il tavolo, mostrando il suo gioco, raggiante, vittoriosa) MINNIE (gridando) Vi sbagliate. E la gioia! Ho vinto io Tre assi e un paio! (Rance rimane interdetto, senza parola: posa la bottiglia: guarda le carte: si domina) RANCE (freddamente) Buona notte. (prende soprabito e cappello; esce; Minnie corre a sbarrare l'uscio; si abbandona ad una risata nervosa) MINNIE E mio! (poi vede Johnson ferito, immobile; si getta su lui, scoppiando in singhiozzi). (Cala la tela). La grande Selva Californiana. Lembo estremo della selva sul digradare lento di un contrafforte della Sierra. Uno spiazzo circondato dai tronchi enormi, diritti e nudi, delle conifere secolari, che formano intorno come un colonnato gigantesco. Nel fondo, dove la selva s'infoltisce sempre più, s'apre un sentiero, che s'interna fra i tronchi: qua e là appaiono picchi nevosi altissimi di montagne. Per lo spiazzo, che è come un bivacco dei minatori, sono stesi dei grandi tronchi abbattuti, che servono da sedile; accanto ad uno di questi arde un fuoco alimentato da grossi rami. Nella luce incerta della prim'alba la grandiosa fuga dei tronchi rossigni muore in un velo folto di nebbia. Da un lato, nell'ampio tronco d'un albero colossale, è scavato un ripostiglio d'arnesi da minatore - da un altro lato, tra felci ed arbusti, legato ad un ramo, un cavallo sellato. (Rance è seduto a sinistra, presso il fuoco, con gli abiti in disordine, il viso stanco e sconvolto, i capelli arruffati; Nick, pensieroso, è seduto in faccia a Rance. Ashby è sdraiato in terra presso al cavallo, in ascolto. Indossano tutti e tre pesanti cappotti. Nessun rumore turba il silenzio dell'alba invernale) NICK (attizzando il fuoco con la punta dello stivale, sottovoce, cupamente) Ve lo giuro, sceriffo: darei tutte le mance di dieci settimane pur di tornare indietro d'una sola, quando questo dannato Johnson della malora non ci s'era cacciato ancor fra i piedi! RANCE (con rabbia, cupamente) Maledetto cane! Parea ferito a morte... E pensar che da allora, mentre noi si gelava fra la neve, è stato là, scaldato dal respiro di Minnie, accarezzato, baciato... NICK (con uno scatto di protesta) Oh, Rance!... RANCE Un ladro del suo stampo! Avrei voluto a tutti gridar quel che sapevo... NICK (con approvazione un po' canzonatoria) E non l'avete fatto. È stato proprio un tratto cavalleresco... RANCE (sogghignando amaramente, fra se) Ah, sì! (a Nick, con rancore sostenuto) Ma che ci vede, dimmi, ma che ci trova la nostra bella Minnie in quel fantoccio?... NICK (sorridendo, con fare accorto) Mah! Qualcosa ci vedrà!.... (con comica filosofia) Amore, amore! Paradiso ed inferno, è quel che è tutto il dannato mondo s'innamora! Anche per Minnie è giunta oggi quell'ora. (A poco a poco la luce del giorno va rischiarando la scena. A un tratto un clamore lontano, vago e confuso, giunge dalla montagna. Ashby balza in piedi di scatto, scioglie il cavallo, lo afferra alla briglia, si fa in mezzo allo spiazzo, nel fondo, verso il sentiero; anche Rance e Nick si alzano) VOCI LONTANE Holla!... Holla!... Holla!... ASHBY (all'udire le voci grida:) Urrah, ragazzi!... Urrah!... (rivolto a Rance) Sceriffo, avete udito? N'ero certo, perdio! Han trovato il bandito!... Una buona giornata per Wells Fargo!... VOCI PIÙ VICINE (da vari punti) Holla.!... Holla!... (le grida si ripetono più distinte. Rance si alza) ASHBY (a Rance) Non udite ? Ah, stavolta non mi sfuggi, brigante!... RANCE (amaro) Siete più fortunato di me... ASHBY (osservandolo, stringendo gli occhi con uno sguardo indagatore) Da quella notte là, alla "Polka" non vi ho capito più, sceriffo... (Rance alza le spalle e non risponde). VOCI VICINISSIME Holla!... (Un gruppo di uomini sbucano correndo da destra, traversando la scena nel fondo con un, movimento aggirante. Alcuni hanno in pugno coltellacci e pistole; altri delle vanghe e dei bastoni. Gridano tutti confusamente, come cani che inseguano un selvatico) ASHBY (lanciandosi verso di loro) Holla!... Fermi tutti, perdio! (La folla degli inseguitori si ferma un istante, volgendosi alle grida) Giù le armi! Dev'esser preso vivo! (Alcuni corrono fuori di scena gridando: polla, holla, Sopraggiungono altri cinque o sei minatori che sono affrontati da Ashby e si fermano, affannati dalla corsa) Dov'è? ALCUNI MINATORI S'insegue... Holla!... ALTRI (indicando la direzione) Per di qui... ASHBY Dove' Dove?... ALTRI MINATORI Di là, di là dal monte! ALTRI Il bosco fino a valle è già tutto in allarme ALTRI Ashby, a fra poco! Addio! ASHBY (balzando in sella al cavallo) Vengo con voi! TUTTI Urrah!... (Ashby saluta con la mano Rance e Nick e si allontana al trotto preceduto dai minatori) ALCUNI MINATORI (indicando la direzione) Per di qua! Per di qua! (Il gruppo scompare fra gli alberi. Nick e Rance rimangono soli) RANCE (levando le braccia, come per rivolgersi verso la casa di Minnie, in uno scatto di gioia crudele) Minnie, ora piangi tu! Per te soltanto attanagliato dalla gelosia mi son disfatto per notti di pianto, e tu ridevi alla miseria mia! Ora quel pianto mi trabocca in riso! Quegli che amasti non ritornerà Minnie, ora piangi tu, che m'hai deriso! La corda è pronta che l'impiccherà! (Si getta a sedere sul tronco riverso, serbando sul viso il suo riso cattivo. Nick in disparte passeggia e si ferma a guardare lontano, in atteggiamento ansioso ed incerto. Alcuni minatori entrano in scena correndo) NICK (ai più prossimi, interrogandoli) Dite!... ALCUNI MINATORI (seguitando la corsa) Rinchiuso! ALTRI MINATORI (dal fondo a quelli che li seguono) Avanti! ALTRI (a Nick, senza fermarsi) Fra poco! ALTRI (che sopraggiungono, incitando gli altri alla corsa) Avanti!... (La muta furiosa si è allontanata. Nick riprende la sua passeggiata, cogitabondo, poi si ferma vicino a Rance, che è ancora seduto, chiuso e torvo) VOCI INTERNE Urrah!... NICK Sceriffo, avete udito? RANCE (senza rispondergli, con ira sorda, guardando in terra) Johnson di Sacramento, un demonio t'assiste! Ma, perdio!... se ti prendono al laccio e non ti faccio scontare ogni tormento, puoi sputarmi sul viso!... (Giunge un'altra turba urlante d'uomini a cavallo e a piedi. Vedendo Rance e Nick sì fermano. Harry e Bello sono avanti a tutti) VOCI (confuse) Fugge! Fugge!... RANCE (scattando in piedi e slanciandosi verso Harry) Ah, perdio! HARRY E montato a cavallo!... RANCE (facendosi in mezzo alla turba in clamore, gridando) Come? Dove?... BELLO (ansando) Alla Bota già un uomo gli era sopra... HARRY Sembrava ormai spacciato!... UN MINATORE Non gli restava scampo! UN ALTRO Già l'aveva acciuffato pei capelli... UN TERZO Quand'ecco... RANCE Racconta... avanti... avanti... BELLO Quand'ecco il maledetto con un colpo lo sbalza giù d'arcioni, s'afferra ai crini, balza in sella, sprona, e... via come un lampo! (Alcuni accompagnano il racconto con un concerto di esclamazioni irose; altri lo continuano con un grande agitare delle braccia in gesti violenti) VOCI (varie) - Gli uomini di Wells Fargo l' inseguono a cavallo! - Ashby è con la sua gente! - Gli son tutti alle spalle! - Han passato il torrente! - Corron giù per la valle! - E un turbine che passa!... (Un urlo formidabile, selvaggio, echeggia in distanza. Tutti tacciono, si volgono, restano un attimo sospesi. L'urlo si ripete. La turba scoppia anch'essa in un grido di " urrah!») - Via, ragazzi!... - Alla caccia! - Via! Via tutti... - Alla valle!... (Stanno per lanciarsi nuovamente, quando il galoppo lontano di un cavallo a corsa sfrenata li arresta) JOE (indicando in direzione degli alberi, a destra) È Sonora, guardate!... SONORA (da lontano) Holla!... JOE ED ALTRI Holla!... Holla!... (Sonora entra a galoppo. Rance afferra per la briglia il cavallo e lo ferma. Sonora scende da cavallo) RANCE (afferrando Sonora per un braccio) Racconta!... SONORA (con un grido strozzato) E preso! TUTTI (in un solo grido) Urrah!... (Arrivano altri gruppi di uomini correndo. Tutti si stringono attorno a Sonora chiedendo notizie. Billy sbuca di fra gli alberi. Ha in mano una lunga corda che va gettando qua e la attraverso i rami, per trovarne uno adatto al capestro) VOCI (confuse) - Come fu?... - Dov'è stato? - L'hai visto?... - L'han legato? - Di' su, presto!... RANCE Racconta!... SONORA (fa cenno d'essere affannato dalla corsa) L'ho veduto!. Perdio!... Pareva un lupo stretto dai cani!... Presto sarà qui. ALCUNI MINATORI Maledetto spagnuol! Che ne faremo?... (assieme ALTRI e RANCE) ALTRI (indicando l'albero dove Billy prepara il laccio) Un ottimo pendaglio! Lo faremo ballare appena arriva E quando ballerà Pam! Pam! Pam! Pam! tireremo al bersaglio! (si muovono tutti in massa, gridando e cantando il ritornello: Dooda, dooda, day!...) RANCE Minnie, Minnie, è finita! Io non fui, non parlai! tenni fede al divieto!... A che ti valse, a che ti vale, ormai? Il tuo bel vagheggino dondolerà da un albero al rovaio! (si siede affranto) (Rimangono soli Rance, Nick e Billy, ancora occupato indifferentemente nelle sue prove crudeli. Silenzio grave, rotto soltanto da un vago clamore lontano. La luce del giorno é ormai chiarissima. Le vette nevose scintillano al sole fra gli alberi). NICK (portando con violenza Billy sul davanti della scena e dandogli una manciata d'oro) (rapidamente, sottovoce) Questo è per te... Ritarda a fare il laccio... Ma guai se mi tradisci (puntandogli la pistola in faccia) In parola di Nick, bada, t'ammazzo! (Nick fugge precipitosamente, Un'orda precede l'arrivo di Johnson). (Appare Johnson in mezzo a uomini a cavallo e alla folla dei minatori e degli uomini del campo; è sconvolto, pallido, col viso graffiato e gli abiti stracciati, ha una spalla nuda) TUTTI (entrando in scena con gesti di minaccia) A morte! Al laccio! Al laccio lo spagnuolo! ASHBY (a Rance) Sceriffo Rance! Consegno a voi quest'uomo perchè sia dato alla comunità. Faccia essa giustizia!... (monta a cavallo) TUTTI La farà!... ASHBY (a Johnson, da lontano, mentre se ne va) Buona fortuna, mio bel gentiluomo! (Tutti si dispongono a gruppi a guisa di un tribunale, i cavalli nei fondo, abbrigliati agli alberi. Johnson è nel mezzo, solo). RANCE (dopo aver acceso un sigaro, si avvicina a Johnson e gli getta una lunga boccata di fumo in viso. Con ironia:) E così, signor Johnson, come va? Scusate se vi abbiamo disturbato... JOHNSON (sdegnoso, guardandolo fisso) Purchè facciate presto!... RANCE Oh, quanto a questo basteranno a sbrigarci pochi minuti... JOHNSON (indifferente) È quello che desidero. RANCE (con cortesia affettata) E che desideriamo tutti... Vero, ragazzi ? (La turba dei minatori si stringe attorno ai due uomini con un brontolio iroso e impaziente) (Il brontolio sordo che corre fra i minatori scoppia ad un tratto in un tumulto rabbioso, violentissimo. Tutti sono intorno a Johnson, che li fronteggia colla sua fierezza sdegnosa, il busto eretto, la fronte aggrottata, e lo investono con gesti e voci minacciose. Anche gli uomini a cavallo sono scesi di sella, lasciando i cavalli nel fondo e si sono uniti alla turba) VOCI VARIE (con violenza) - Al laccio! - A morte! - Cane!... - Figlio di cane!... - Ladro!... HARRY (con accanimento, avanzandosi verso Johnson) Hai saccheggiato tutto il paese!... BELLO (c. s.) La tua banda ladra ha rubato ed ucciso!... JOHNSON (scattando) No!... TRIN (con accanimento avanzandosi verso Johnson) La squadra di Monterey, bandito, fu massacrata dalle facole gialle (avvicinando la faccia a Johnson) di quelle tue canaglie messicane!... HAPPY Pugnalasti alle spalle il nostro Tommy!... JOHNSON (pallidissimo) Non è vero!... HAPPY ED ALTRI Si! VOCI A morte! A morte! HARRY Non è un mese, alla valle fu ucciso un postiglione! BELLO Tu lo uccidesti! VOCI A morte! A morte! JOHNSON (fierissimo, alzando il capo, con gli occhi sfavillanti sotto le sopracciglia corrugate) No! Maledizione a me!... Fui ladro, ma assassino mai! JOE ED ALTRI Non è vero!... HARRY Se pure, fu la sorte che ti aiutò! TRIN Alla "Polka" quella notte venisti per rubare... SONORA Furon gli occhi e il sorriso di Minnie, a disarmarti!... BELLO Anche lei ci hai rubato! SONORA Ladro! Ce l'hai stregata. HARRY Ladro! ladro'. BELLO Ladro, sì, ladro d'oro e di ragazze! VOCI VARIE - Al laccio lo spagnuolo! - A morte!... - A morte!... - Billy ha la mano maestra!... E sarai fatto re della foresta!... (Coro di risa feroci) TRIN - HARRY - JOE Ti faremo ballare l'ultima contraddanza... SONORA - BELLO - HAPPY Ti faremo scontare le carezze di Minnie... BELLO Ti faremo cantare da Wallace la romanza della "Bella fanciulla"!... (Spingono brutalmente Johnson verso l'albero dove sta Billy col laccio) RANCE (battendo sulla spalla a Johnson, ridendo) Non vi preoccupate, caballero! È una cosa da nulla... JOHNSON (freddamente, poi esaltandosi) Risparmiate lo scherno... Della morte non mi metto pensiero: e ben voi tutti lo sapete! (con sprezzo altezzoso) Pistola o laccio è uguale... Se mi sciogliete un braccio, mi sgozzo di mia mano! D'altro voglio parlarvi: (con grande sentimento) della donna che amo... (Un mormorio di sorpresa serpeggia fra la folla dei minatori) RANCE (ha uno scatto, fa come per avventarsi su Johnson, poi si frena e gli dice con freddezza guardando l'orologio:) Hai due minuti per amarla ancora... (Il brontolio dei minatori si muta in uno scoppio di voci irose) VOCI VARIE (con accento represso d'ira) - Basta! - Alla corda!... - Fatelo star zitto!... - Parlerà da quel ramo!... SONORA (dominando il tumulto) Lasciatelo parlare! È nel suo dritto!... (Si fa accanto a Johnson e lo guarda fisso, combattuto fra l'odio, l'ammirazione e la gelosia. Tutti tacciono) JOHNSON (sorpreso) Ti ringrazio, Sonora!... (rivolto a tutti) Per lei, per lei soltanto, che tutti amate, a voi chiedo una grazia e una promessa... Ch'ella non sappia mai come son morto! (mormorii sommessi in vario senso) RANCE (guardando l'orologio, nervoso) Un minuto... sii breve. JOHNSON (esaltandosi, col viso quasi sorridente) Ch'ella mi creda libero e lontano, sopra una nuova via di redenzione!... Aspetterà ch'io torni... E passeranno i giorni, ed io non tornerò... Minnie, della mia vita unico fiore, Minnie, che m'hai voluto tanto bene!... RANCE (si slancia su Johnson, lo colpisce con un pugno sul viso) Ah, sfacciato!... (tutti disapprovano con gesti e voci l'atto di Rance) Hai null'altro da dire?... JOHNSON (con alterigia) Nulla. Andiamo! (Si avvia con passo sicuro verso l'albero, al cui piede Billy attende immobile, reggendo il laccio. La folla lo segue, in un silenzio quasi rispettoso. Sei uomini con le pistole in pugno si dispongono ai due lati del tronco. Rance rimane fermo a guardare con le braccia incrociate. Un grido acutissimo giunge da destra col rumore sordo di un galoppo. Tutti si fermano e si volgono) VOCI VARIE -É Minnie!... É Minnie!... È Minnie!... (Scena confusa. Tutti guardano verso il fondo da dove apparirà Minnie a cavallo seguita da Nick pure a cavallo) RANCE (slanciandosi verso Johnson e gridando come un forsennato) Impiccatelo!... (Nessuno più bada a Rance. Tutti guardano verso il fondo e si agitano per l'arrivo di Minnie. Minnie arriva in scena a cavallo, discinta, i capelli al vento, stringendo fra i denti una pistola. Nick la segue, scende e corre verso il gruppo che circonda Johnson. La folla dei minatori si ritrae, Johnson rimane immobile in mezzo ai sei uomini armati). MINNIE (balza in terra abbandonando il cavallo. Con un grido disperato:) Ah, no!... Chi l'oserà? RANCE (facendolesi innanzi) La giustizia lo vuole! MINNIE (fronteggiandolo) E di quale giustizia parli tu, che sei la frode istessa, vecchio bandito? RANCE (minaccioso s'avvicina a Minnie) Bada, donna, alle tue parole! MINNIE (guardandolo negli occhi) Che puoi tu farmi? Non ti temo!... RANCE (scostandola violentemente, ai minatori con voce imperiosa :) Orsù! Impiccate quest'uomo! (Qualcuno dei minatori risolutamente si avvicina a Johnson) MINNIE (d'un balzo si pone dinanzi a Johnson spianando la pistola) Non lo farete!... Nessuno oserà... (La turba indietreggia mormorando alla minaccia di Minnie) RANCE (incitando la folla.) Strappatela di là! Nessun di voi ha sangue nelle vene? Una gonna vi fa sbiancare il viso? (La turba non si muove, come affascinata dallo sguardo di Minnie) MINNIE Osate!... (Si stringe più accanto a Johnson, appoggia il viso sulla sua spalla continuando a fissare la turba con uno sguardo di sfida, sempre spianando la pistola) RANCE (come pazzo di rabbia) Orsù! Finiamola! Bisogna che giustizia sia fatta! VOCI VARIE Basta!..- Al laccio!... (La turba ripresa per un istante dal suo furore d'odio e di gelosia si avanza più minacciosa. Due degli uomini armati che fiancheggiano l'albero afferrano Minnie alle spalle: essa si svincola e si aggrappa a Johnson alzando rapidamente la pistola) MINNIE Lasciatemi, o l'uccido, e m'uccido! SONORA (con un grido, gettandosi fra lei e la turba) Lasciatela!-- . Lasciatela!.-- (Tutti si ritraggono. Rance, pallido e torvo, si discosta e si siede nel cavo dell'albero dov'era il fuoco. Sonora rimane in piedi presso Minnie e Johnson, minaccioso) MINNIE (pallidissima, tremante di sdegno, la voce sibilante) Non vi fu mai chi disse "Basta!" Quando per voi davo i miei giovani anni... quando, perduta fra bestemmie e risse, dividevo gli affanni e i disagi con voi... Nessuno ha detto allora "Basta!". (La turba tace colpita. Molti abbassano il capo) Ora quest'uomo è mio com'è di Dio! Dio nel cielo l'aveva benedetto! Se ne andava lontano, oltre quei monti, verso nuovi orizzonti!.. , Il bandito che fu è già morto lassù, sotto il mio tetto. Voi non potete ucciderlo! (Una commozione rude comincia ad impadronirsi di tutti gli animi. Nessuno più protesta) SONORA (con un grido che pare un singhiozzo ) Ah, Minnie, più dell'oro ci ha rubato! Il tuo cuore!... MINNIE (rivolgendoglisi, fatta d'un subito affettuosa) Oh il mio Sonora, il mio Sonora buono, sarà primo al perdono... SONORA (soggiogato, commosso, abbassa gli occhi) Mìnnie! MINNIE Perdonerai come perdonerete tutti... VOCI (commossi e a testa bassa) No! Non possiamo!... MINNIE Si può ciò che si vuole! (va verso Joe) E anche tu lo vorrai, Joe... Non sei tu che m'offerivi i fiori, che coglievi per me lungo il torrente, simili a quelli delle tue brughiere? (rivolgendosi a Harry, accarezzandogli la mano) Harry, e tu, quante sere t'ho vegliato morente... e nel delirio credevi vedere la tua piccola Maud, la sorella che adori, venuta di lontano... (a Trin con dolcezza) E tu mio Trin, a cui ressi la mano quando scrivevi le prime incerte lettere, che partivan di qui per San Domingo... (rivolgendosi a Hippy, poi a Bello, accarezzandolo alla guancia) E tu, bruon Happy, e tu, Bello, che hai gli occhi ceruli d'un bimbo, (rivolgendosi a tutti) e voi tutti, frate!!; del mio cuore anime rudi e buone... (gettando via la pistola) Ecco, getto quest'arma! Torno quella che fui per voi, l'amica, la sorella che un giorno v'insegnò una suprema verità d'amore: fratelli, non v'è al mondo peccatore cui non s'apra una via di redenzione i SONORA (ad un gruppo di minatori ) - E' necessario... - Troppo le dobbiamo! (ad uno) - Deciditi anche tu! UN MINATORE No, non possiamo! SONORA (ad Happy) Tu taci! É il suo diritto! ALCUNI MINATORI E Ashby che dirà.? SONORA Dirà quel che vorrà! I padroni siam noi! (investendo uno restio) Non t'opporre, tu. (ad altri) Andiamo (ad un altro gruppo) E' necessario, via! (ad un altro minatore) Deciditi anche tu. I MINATORI (stringendosi nelle spalle) Tu lo vuoi... SONORA (ad uno) Anche tu, via! HAPPY (allo stesso) Anche tu... TRIN (asciugandosi una lagrima) Perdio! m'ha fatto piangere! Guardate come l'ama! HAPPY E com'è dolce è bile! I MINATORI E una viltà! Rideranno di JOE, HARRY , SONORA E BELLO - Minnie merita tutto! - E' tua sorella! SONORA (rivolto a tutti) E' per lei perdonate! (I minatori a poco a poco, con gesti espressivi, finiscono per assentire). (Johnson s'inginocchia commosso, bacia il lembo della veste di Minnie mentre essa pone la mano sulla testa di lui quasi benedicendolo) SONORA (stringe ad alcuni le mani e si avanza verso Minnie che lo guarda ansiosa, sorridendogli fra le lacrime) Le tue parole sono di Dio. Tu l'ami come nessuno al mondo!... (Sonora rialza Johnson; con un coltello taglia rapidamente la corda che gli lega le mani) In nome di tutti, io te lo dono. È tuo. (piangendo) Va, Minnie, addio! (Le sue parole finiscono in un singhiozzo. Minnie bacia Sonora, poi; con un grido di gioia, si avvinghia a Johnson nascondendo nel di lui petto il suo pianto di felicità) JOHNSON (sorreggendola e guardando la turba silenziosa dalla quale si levano singhiozzi sommessi) Grazie, fratelli! MINNIE (commossa) Addio!... TUTTI (sommessamente, commossi) Mai, mai più!... (Minnie stringe le mani a Nick, accarezzandolo, e ad altri vicini a lei; poi ritorna verso Johnson) JOHNSON E MINNIE (Minnie e Johnson, abbracciati, si avviano) Addio, mia dolce terra, addio, mia California! Bei monti della Sierra, o nevi, addio!... (escono di scena) (La turba è accasciata. Alcuni sono seduti sui tronchi abbattuti, altri appoggiati ai loro cavalli, altri agli alberi, qualcuno singhiozza, altri ancora, tristemente, fanno cenni di addio verso il sentiero per cui Minnie si allontana) LE VOCI DI MINNIE E DI JOHNSON (allontanandosi) Addio, mia California, addio!... Addio! LA TURBA (singhiozzando) Mai più ritornerai... mai più... mai più! FINE |
libretto by Guelfo Civinini, Carlo Zangarini |