Amina – soprano Elvino – tenore Il Conte Rodolfo – basso Lisa – soprano Teresa – mezzosoprano Alessio – basso Un notaro – tenore Scena prima Un villaggio (In fondo il mulino di Teresa. Odonsi da lungi suoni pastorali e voci lontane che gridano: "Viva Amina!" Sono gli abitanti del villaggio che vengono a festeggiare gli sponsali di lei. Esce Lisa dall'osteria, poi incontra Alessio che viene dai colli.) CORO Viva! Viva Amina! LISA Tutto è gioia, tutto è festa... Sol per me non v'ha contento, e per colmo di tormento son costretta a simular. O beltade a me funesta che m'involi il mio tesoro, mentre io soffro, mentre moro, pur ti deggio accarezzar. (Scendono dalle colline villani e villanelle, tutti vestiti da festa, con strumenti villerecci e canestri di fiori.) CORO Viva Amina! ALESSIO Lisa! Lisa! LISA (Oh! l'importunato!) ALESSIO Tu mi fuggi!... LISA Fuggo ognuno. ALESSIO Ah non sempre, o bricconcella, fuggirai da me così. Per te pure, o Lisa bella, giungerà di nozze il dì. Viva! LISA (indispettita) (Anch'esso! Oh dispetto!) CORO Viva! ancora! ALESSIO Qui schierati...qui d'appresso... LISA (Ah la rabbia mi divora!) CORO La canzone preparata intuonar di qui si può. LISA (Ogni speme è a me troncata. La rivale trionfò.) CORO e ALESSIO In Elvezia non v'ha rosa fresca e cara al par d'Amina; è una stella mattutina, tutta luce, tutto amor. Ma pudica, ma ritrosa, quanto è vaga, quanto è bella: è innocente tortorella, è l'emblema del candor. Viva! LISA (Ah! per me sì lieti canti destinati un dì credei; crudo amor, che sian per lei non ho cor di sopportar.) ALESSIO (Lisa mia, sì lieti canti risuonar potran per noi, se pietosa alfin tu vuoi dar ascolto al mio pregar.) CORO Te felice e avventurato più d'un prence e d'un sovrano, bel garzon, che la sua mano sei pur giunto a meritar! Tal tesoro amor t'ha dato di bellezza e di virtude, che quant'oro il mondo chiude, che niun re potria comprar. È innocente tortorella, ecc. (Ricominciano gli evviva. Entra Amina.) AMINA Care compagne, e voi teneri amici, che alla gioia mia tanta parte prendete, oh come dolci scendon d'Amina al core i canti che v'inspira il vostro amore! CORO Vivi felice! è questo il comun voto, o Amina. AMINA A te diletta, tenera madre, che a sì lieto giorno me orfanella serbasti, a te favelli questo, dal cor più che dal ciglio espresso, dolce pianto di gioia, e questo amplesso. Compagne...teneri amici... ah madre, ah qual gioia! Come per me sereno oggi rinacque il dì! Come il terren fiorì più bello e ameno! Mai di più lieto aspetto natura non brillò: amor la colorò del mio diletto. TUTTI Sempre, o felice Amina, sempre per te così infiori il cielo i dì che ti destina. (Amina abbraccia Teresa e prendendole una mano, se i'avvicina al core.) AMINA Sovra il sen la man mi posa, palpitar, balzar lo senti; egli è il cor che i suoi contenti non ha forza a sostener. TUTTI Di tua sorte avventurosa teco esulta il cor materno: non potea favor superno riserbarlo a ugual piacer. ALESSIO Io più di tutti, o Amina, teco mi allegro. Io preparai la festa, io feci la canzone; io radunai de' vicini villaggi i suonatori. AMINA E grata a' tuoi favori, buon Alessio, son io. Fra poco io spero ricambiarteli tutti, allor che sposo tu di Lisa sarai, se, come è voce, essa a farti felice ha il cor disposto. ALESSIO La senti, o Lisa? LISA No, non sarà sì tosto. ALESSIO Sei pur crudele! TERESA E perché mai? LISA L'ignori? Schiva son io d'amori; mia libertà mi piace. AMINA Ah! tu non sai quanta felicità riposta sia in un tenero amor. LISA Sovente amor ha soave principio e fine amaro. TERESA (Vedi l'ipocrisia!) CORO Viene il notaro. (Entra il notano.) AMINA Il notaro? Ed Elvino non è presente ancor? NOTARO Di pochi passi io lo precedo. In capo al bosco io lo mirai da lungi. CORO Eccolo. AMINA Caro Elvino, alfin tu giungi! ELVINO Perdona, o mia diletta, il breve indugio. In questo dì solenne ad implorar ne andai sui nostri nodi d'un angelo il favor; prostrato al marmo dell'estinta mia madre, oh benedici la mia sposa! le dissi. Ella possiede tutte le tue virtudi: ella felice renda il tuo figlio qual tu rendesti il padre. Ah, lo spero, ben mio, m'udì la madre. AMINA Oh! fausto augurio! TUTTI E van esso non fia. ELVINO Siate voi tutti, o amici, al contratto presenti. (Il notano si dispone a stendere il contratto.) NOTARO Elvin, che rechi alla tua sposa in dono? ELVINO I miei poderi, la mia casa, il mio nome, ogni bene di cui son possessore. NOTARO E Amina?... AMINA Il cor soltanto. ELVINO Ah! tutto è il core! (Mentre la madre sottoscrive, e con essa i testimoni, Elvino presenta l'anello ad Amina.) Prendi: l'anel ti dono che un dì recava all'ara l'alma beata e cara che arride al nostro amor. Sacro ti sia tal dono come fu sacro a lei; sia de' tuoi voti e miei fido custode ognor. TUTTI Scritti nel ciel già sono, come nel vostro cor. ELVINO Sposi or noi siamo. AMINA Sposi!...oh tenera parola! ELVINO (le dà un mazzetto) Cara! nel sen ti posi questa gentil viola... AMINA Puro, innocente fiore! ELVINO Ei mi rammenti a te. AMINA Ah! non ne ha d'uopo il cuore. ELVINO e AMINA Caro/a, dal dì che univa i nostri cori un Dio, con te rimase il mio, il tuo con me restò. CORO Scritti nel ciel, ecc. AMINA Ah! vorrei trovar parole a spiegar com'io t'adoro! Ma la voce, o mio tesoro, non risponde al mio pensier. ELVINO Tutto, ah! tutto in questo istante parla a me del foco ond'ardi: io lo leggo ne' tuoi sguardi, nel tuo vezzo lusinghier! L'alma mia nel tuo sembiante vede appien la tua scolpita e a lei vola, è in lei rapita di dolcezza e di piacer! Tutto, ah! tutto, ecc. TUTTI Ah! così negli occhi vostri core a core ognor si mostri, legga ognor qual legge adesso l'un nell'altro un sol pensier. LISA (Il dispetto in sen represso più non valgo a trattener.) ELVINO Domani, appena aggiorni, ci recheremo al tempio e il nostro imene sarà compiuto da più santo rito. Qual rumore! (Odesi suon di sferza e calpestio di cavalli.) TUTTI Cavalli! AMINA Un forestiere. (Entra Rodolfo con due postiglioni.) RODOLFO Come noioso e lungo il cammin mi sembrò. Distanti ancora dal castello siam noi? LISA Tre miglia, e giunti non vi sarete che a notte oscura, tanto alpestre è la via. Fino a domani qui posar vi consiglio. RODOLFO E lo desio. Avvi albergo al villaggio? LISA Eccovi il mio. RODOLFO Quello? TUTTI Quello. RODOLFO Ah! lo conosco. LISA Voi, signor? TUTTI (Costui chi fia?) RODOLFO Il mulino.il fonte...il bosco!... E vicin la fattoria!... Vi ravviso, o luoghi ameni, in cui lieti, in cui sereni sì tranquillo i dì passai della prima gioventù! Cari luoghi, io vi trovai, ma quei dì non trovo più. TUTTI (Del villaggio è conscio assai: quando mai costui vi fu?) RODOLFO Ma fra voi, se non m'inganno, oggi ha luogo alcuna festa. TUTTI Fauste nozze qui si fanno. RODOLFO (accennando Lisa) E la sposa è quella? TUTTI (additando Amina) È questa. RODOLFO È gentil, leggiadra molto. Ch'io ti miri. Oh il vago volto! Tu non sai con quei begli occhi come dolce il cor mi tocchi, qual richiami ai pensier miei adorabile beltà. Era dessa, qual tu sei, sul mattino dell'età. LISA (Ella sola è vagheggiata!) ELVINO (Da quei detti è lusingata!) CORO (Son cortesi, son galanti gli abitanti di città.) ELVINO Contezza del paese avete voi, signor? RODOLFO Vi fui da giovinetto col signor del castello. TERESA Oh! il buon signore! È morto or son quattr'anni! RODOLFO E ne ho dolore! Egli mi amò qual figlio... TERESA Ed un figlio egli avea: ma dal castello sparve il giovane un dì, né più novelle n'ebbe l'afflitto padre. RODOLFO A' suoi congiunti nuova io ne reco, e certa. Ei vive. LISA E quando alla terra natia farà ritorno? CORO Ciascun lo brama. RODOLFO Lo vedrete un giorno. (Odesi il suono delle cornamuse che riconducono gli armenti all'ovile.) TERESA Ma il sol tramonta; è d'uopo prepararsi a partir. CORO Partir!... TERESA Sapete che l'ora si avvicina in cui si mostra il tremendo fantasma. CORO È vero, è vero! RODOLFO Qual fantasma? TUTTI È un mistero... Un oggetto d'orror! RODOLFO Follie! CORO Che dite? Se sapeste, signor... RODOLFO Narrate. CORO Udite. A fosco cielo, a notte bruna, al fioco raggio d'incerta luna, con cupo suono di tuon lontano dal colle al piano un'ombra appar. In bianco avvolta lenzuol cadente, col crin disciolto, con occhio ardente, qual densa nebbia dal vento mossa avanza, ingrossa; immensa par. RODOLFO Ve la dipinge, ve la figura la vostra cieca credulità. TERESA, AMINA, ELVINO Ah non è fola, non è paura: ciascun la vide: è verità. CORO Dovunque inoltra a passo lento silenzio regna che fa spavento: non spira fiato, non move stelo: quasi per gelo il rio si sta. I cani stessi accovacciati, abbassan gli occhi, non han latrati. Sol tratto tratto, da valle fonda la strige immonda urlando va. RODOLFO S'io qui restassi, o tosto o tardi, vorrei vederla, scoprir che fa. TUTTI Dal ricercarla il ciel vi guardi! Saria soverchia temerità. RODOLFO Basta così. Ciascuno si attenga al suo parere. Verrà stagione che di siffatte larve fia purgato il villaggio. TERESA II l ciel lo voglia! Questo, o signore, è universal desio. RODOLFO Ma del viaggio mio riposarmi vorrei, se mel concede la mia bella albergatrice. TUTTI Buon riposo, signor. Notte felice. RODOLFO (ad Amina) Addio, gentil fanciulla, fino a domani, addio... T'ami il tuo sposo come amarti io saprei. ELVINO Nessun mi vince in professarle amore... RODOLFO Felice te se ne possiedi il core! (Rodolfo esce con Lisa. Il coro si disperde. Anche Elvino sta per partire.) AMINA Elvino! E me tu lasci senza un tenero addio? ELVINO Dallo straniero ben tenero l'avesti. AMINA È ver; commosso in lasciarmi ei sembrò. Da quel sembiante ottimo cor traspare... ELVINO E cor d'amante. AMINA Parli tu il vero o scherzi? Qual sorge dubbio in te? ELVINO T'infingi invano... Ei ti stringea la mano, e ti facea carezze... AMINA Ebben!... ELVINO Discare non t'eran esse, e ad ogni sua parola s'incontravano i tuoi negli occhi suoi. AMINA Ingrato! e dir mel puoi? Occhi non ho né core fuor che per te. Non ti giurai mia fede? Non ho l'anello tuo? ELVINO Sì. AMINA Non t'adoro? Il mio ben non sei tu? ELVINO Si...ma... AMINA Prosegui. Saresti tu geloso?... ELVINO Ah, sì, lo sono... AMINA Di chi? ELVINO Di tutti. AMINA Ingiusto cor! ELVINO Perdono! Son geloso del zefiro errante che ti scherza col crin e col velo; fin del sol che ti mira dal cielo, fin del rivo che specchio ti fa. AMINA Son, mio bene, del zefiro amante, perché ad esso il tuo nome confido; amo il sol, perché teco il divido, amo il rio, perché l'onda ti da. ELVINO Ah! perdona all'amore il sospetto! AMINA Ah! per sempre sgombrarlo dêi tu. ELVINO Sì per sempre. AMINA Il prometti? ELVINO Il prometto. AMINA e ELVINO Mai più dubbi! timori mai più! Ah! mio bene, e sembiante a sereno mattino per noi sempre la vita sarà. Mio caro/a, addio! ELVINO A me pensa. AMINA E tu ancora. AMINA e ELVINO Pur nel sonno il mio cor ti vedrà. Addio! (Partono.) Scena seconda Stanza nell'osteria (Di fronte una finestra. Da un lato porta d'ingresso; dall'altro un gabinetto. Avvi un sofà e un tavolino. Rodolfo è solo, poi è raggiunto da Lisa.) RODOLFO Davver, non mi dispiace d'essermi qui fermato; il luogo è ameno, l'aria eccellente, gli uomini cortesi, amabili le donne oltre ogni cosa. Quella giovine sposa è assai leggiadra... E quella ostessa? È un pò ritrosa; ma mi piace anch'essa. Eccola: avanti, avanti, mia bella albergatrice. LISA Ad informarmi veniva io stessa se l'appartamento va a genio al signor Conte. RODOLFO Al signor Conte! (Diamine! son conosciuto!) LISA Perdonate, ma il Sindaco lo accerta, e a farvi festa tutto il villaggio aduna. Io ringrazio fortuna che a me prima di tutti ha conceduto il favor di offrirvi il mio rispetto. RODOLFO Nelle belle mi piace un altro affetto. E tu sei bella, o Lisa, bella davvero... LISA Oh! il signor Conte scherza. RODOLFO No, no ischerzo. E questi furbi occhietti, quanti cori han sorpresi e ammaliati? LISA Non conosco finora innamorati. RODOLFO Tu menti, o bricconcella, io ne conosco... LISA (avvicinandosi) Ed è?... RODOLFO Se quel foss'io, che diresti, o carina?... LISA Io che direi? Signor, nol crederei. In me non è beltà degna di tanto... Un merito ho soltanto: quello di un cor sincero. RODOLFO E questo è molto. Ma qual rumore ascolto? LISA (Mal venga all'importuno!) RODOLFO (spalancando la finestra) Donde provien? LISA Che non mi vegga alcuno. (Lisa fugge nel gabinetto, perdendo il fazzoletto nella fretta. Rodolfo lo raccoglie e lo getta su sofà. Comparisce Amina in una semplice veste bianca; si vede dalla finestra la scala per cui è salita. Ella dorme; è sonnambula. S'avanza lentamente in mezzo alla stanza.) RODOLFO Che veggio? Saria questo il notturno fastasma! Ah! non m'inganno... Questa è la villanella che dianzi agli occhi miei parve sì bella. AMINA Elvino...Elvino... RODOLFO Dorme. AMINA Non rispondi? RODOLFO È sonnambula. AMINA Geloso saresti ancor dello straniero?...ah parla! Sei tu geloso? RODOLFO Degg'io destarla? AMINA Ingrato, a me t'appressa... Amo te solo, il sai. RODOLFO Destisi. AMINA Prendi...la man ti stendo... Un bacio imprimi in essa, pegno di pace. RODOLFO Ah! non si desti...Alcun a turbarmi non venga in tal momento. (Egli va a chiudere la finestra, mentre Lisa entra, vede Amina, e parte non veduta dal Conte.) LISA Amina! O traditrice! RODOLFO (per correre ad Amina, poi fermandosi) O ciel! che tento? AMINA (sognando la cerimonia) Oh! come lieto è il popolo che al tempio ne fa scorta! RODOLFO In sogno ancor quell'anima è nel suo bene assorta. AMINA Ardon le sacre tede. RODOLFO Essa all'altar si crede! AMINA Oh madre mia, m'aita; non mi sostiene il piè! RODOLFO No, non sarai tradita, alma gentil da me. AMINA Cielo, al mio sposo io giuro eterna fede e amore! RODOLFO Giglio innocente e puro, conserva il tuo candore! AMINA Elvino!...Alfin sei mio. RODOLFO Fuggasi. AMINA Già tua son io. Abbracciami. Oh contento che non si può spiegar! RODOLFO Ah se più resto, io sento la mia virtù mancar. AMINA Elvino, abbracciami, alfin sei mio. (Egli va per uscire dalla porta, ma ode rumore di gente e parte per la finestra, chiudendola. Amina, sempre dormendo, si corica sul sofà.) CORO (prima di dentro, poi più vicino) Osservate: l'uscio è aperto. Senza strepito inoltriam; tutto tace, ei dorme certo. Lo destiam, o nol destiam? Perché no? ci vuol coraggio; presentarsi o uscir di qua. Dell'ossequio del villaggio malcontento ei non sarà. Avanziam. Ve' ve; mirate. A dormir colà si è messo. Apressiam. Ah! fermate! (accorgendosi di Amina) Non è desso, non è desso. Al vestito, alla figura, è una donna...donna, sì. È bizzarra l'avventura, come entrò? che mai fa qui? (Entrano Teresa, Elvino e Lisa.) ELVINO È menzogna. CORO Alcun s'appressa. LISA (additando Amina) Mira e credi agli occhi tuoi. ELVINO Cielo! Amina! CORO Amina! dessa! AMINA (svegliandosi al rumore) Dove son? Che siete voi? Ah mio bene! ELVINO Va! Traditrice! AMINA Io! ELVINO Ti scosta. AMINA Oh! me infelice! Che feci io mai? ELVINO E ancor lo chiedi? CORO Dove sei tu ben lo vedi. AMINA Qui!...perché? Chi mi vi ha spinta? ELVINO Il tuo core ingannator. AMINA Madre! Oh, madre! (Corre nelle braccia di sua madre; questa si copre il volto.) CORO Ah! sei convinta?... AMINA Ah! me infelice. Che feci io mai? Oh mio dolor! D'un pensiero e d'un accento rea non son né il fui giammai. Ah! se fede in me non hai, mal rispondi a tanto amor. Ah! mel credi! ELVINO Voglia il ciel che il duol ch'io sento tu provar non debba mai! Ah! tel dica s'io t'amai questo pianto del mio cor. CORO e ALESSIO Il tuo nero tradimento è palese e chiaro assai. TERESA Deh! l'udite un sol momento; il rigor eccede omai. CORO e ALESSIO In qual cor fidar più mai se quel cor fu mentitor? (In questo frattempo Teresa ha raccolto il fazzoletto di Lisa e lo ha posto al collo di Amina.) ELVINO Non più nozze. TUTTI Non più nozze! ELVINO Sconoscente, io t'abbandono. AMINA Oh crudo istante! Deh! m'udite...io rea non sono. ELVINO Togli a me la tua presenza; la tua voce orror mi fa. AMINA Nume amico all'innocenza, svela tu la verità. AMINA e ELVINO Non è questa, ingrato core, non è questa la mercede ch'io sperai da tanto amore, che aspettai per tanta fede... Ah! m'hai tolta in un momento ogni speme di contento... Ah! penosa rimembranza sol di te mi resterà. LISA, ALESSIO e CORO Non più nozze, non più imene; sprezzo e infamia a lei conviene. Di noi tutti all'odio eterno, al rossor la rea vivrà. TERESA Ah! se alcun non ti sostiene, se nessun favor t'ottiene, sventurata, il sen materno chiuso a te non resterà. (Tutti escono. Amina cade fra le braccia di Teresa.) Scena prima Una boscaglia (Entra un gruppo di villani.) CORO Qui la selva è più folta ed ombrosa, qui posiamo vicino al ruscello. Lunga ancora, scoscesa, sassosa è la via che conduce al castello, sempre tempo per giungere avremo, pria che sorga dal letto il signore. Riflettiam! Quando giunti saremo, che direm per toccare il suo cor? Eccellenza!...direm con coraggio... Signor conte...la povera Amina era dianzi l'onor del villaggio, il desio d'ogni villa vicina... Ad un tratto è trovata dormente nella stanza che voi ricettò. Difendetela, s'ella è innocente, aiutatela s'ella fallò. A tai detti, a siffatti argomenti... Ei si mostra commosso, convinto; noi preghiamo, insistiam riverenti... Ei ci affida, ei promette, abbiam vinto. Consolati al villaggio torniamo: in due passi, in due salti siam qua. Alla prova!...Da bravi! partiamo... La meschina protetta sarà. (Tuttipartono. Entrano Amina e Teresa.) AMINA Reggimi, o buona madre: a mio sostegno sola rimani tu. TERESA Fa core. Il Conte dalle lagrime tue sarà commosso. Andiamo. AMINA Ah! no...non posso: il cor mi manca e il piè. Vedi? Siam noi presso il poder d'Elvino. Oh quante volte sedemmo insieme di questi faggi all'ombra, al mormorar del rio! L'aura che spira de' giuramenti nostri anco risuona... Gli obliò il crudele. Ei m'abbandona! TERESA Esser non puote, il credi, ch'ei più non t'ami. Afflitto è forse anch'esso, afflitto al par di te...Miralo: ei viene solitario e pensoso... AMINA A lui m'ascondi...rimaner non oso. (Entra Elvino.) Vedi, o madre...è afflitto e mesto... Forse, ah forse ei m'ama ancor. ELVINO Tutto è sciolto. Più per me non v'ha conforto. Il mio cor per sempre è morto alla gioia ed all'amor. (Amina si avvicina. Egli la vede e le parla amaramente.) AMINA M'odi, Elvino. ELVINO Tu...e tant'osi? AMINA Deh! ti calma. ELVINO Va! spergiura. AMINA Credi... Colpa alcun in me non è. ELVINO Tu m'hai tolto ogni conforto. AMINA Sono innocente, io tel giuro. Colpa alcuna in me non è. ELVINO Pasci il guardo e appaga l'alma dell'eccesso de' miei mali: il più triste de' mortali sono, o cruda, e il son per te. VOCI LONTANE Viva il Conte! ELVINO (per uscire) Il Conte! AMINA e TERESA Ah! t'arresta. ELVINO No: si fugga. AMINA Per pietade! ELVINO Va! mi lascia. (Entrano i villani.) CORO Buone nuove! Dice il Conte ch'ella è onesta, che è innocente: e a noi già move. ELVINO Egli! oh rabbia! TUTTI Ah! placa l'ira... ELVINO Ebben si fugga. L'ira mia più fren non ha. (Egli toglie l'anello da Amina.) AMINA Il mio anello! Oh madre! TERESA e CORO (ad Elvino) Mira. A tal colpo morirà. Crudel! ELVINO Ah! perché non posso odiarti, infedel, com'io vorrei! Ah! del tutto ancor non sei cancellata dal mio cor. Possa un altro, ah! possa amarti qual t'amò quest'infelice! Altro voto, o traditrice, non temer del mio dolor. TERESA e CORO Ei renderà a lei l'onor. (Elvino parte disperato. Teresa trae seco Amina da un'altra parte.) Scena seconda Villaggio, come nell'atto primo (In piazza ci sono Lisa, Alessio, Elvino, e tutti del villaggio.) LISA E fia pur vero, Elvino, che alfin dell'amor tuo degna mi credi? ELVINO Sì, Lisa. Si rinnovi il bel nodo di pria: l'averlo sciolto perdona a un cor sedotto da mentita virtù. LISA Perdono tutto. Ora che a me ritorni più non penso al passato. Altro non veggo che il ridente avvenir che alfin mi aspetta. ELVINO Vieni; tu, mia diletta, mia compagna sarai. Il sacro rito già nel tempio si appresta: non si ritardi. TUTTI Andiam. (Entra Rodolfo.) RODOLFO Elvin, t'arresta. LISA (Il Conte!) ALESSIO (A tempo ei giunge.) RODOLFO Ove t'affretti? ELVINO Al tempio. RODOLFO Odimi prima. Degna d'amor, di stima è Amina ancor; io della sua virtude, come dei pregi suoi, mallevador esser ti voglio. ELVINO Voi, signor! Signor Conte, agli occhi miei negar fede non poss'io. RODOLFO Ingannato, illuso sei; io ne impegno l'onor mio. ELVINO Nella stanza a voi serbata non la vidi addormentata? RODOLFO La vedesti, Amina ell'era... Ma svegliata non vi entrò. TUTTI Come dunque? in qual maniera? RODOLFO Tutti udite. CORO Udiamo un po'. RODOLFO V'han certuni che dormendo vanno intorno come desti, favellando, rispondendo come vengono richiesti, e chiamati son sonnambuli dall'andare e dal dormir. TUTTI E fia vero? e fia possibile? RODOLFO Un par mio non può mentir. ELVINO No, non fia; di tai pretesti la cagion appien si vede. RODOLFO Sciagurato! e tu potresti dubitar della mia fede? ELVINO (senza badare a Rodolfo) Vieni, o Lisa. LISA Andiamo. CORO Andiamo. A tai fole non crediamo. Un che dorme e che cammina! No, non è, non si può dar. (Entra Teresa.) TERESA Piano, amici; non gridate; dorme alfin la stanca Amina; ne ha bisogno, poverina, dopo tanta lagrimar. TUTTI Ah! Sì, tacciamo. TERESA Lisa! Elvino!...che vegg'io? Dove andate in questa guisa? LISA A sposarci. TERESA Voi! Gran Dio! E la sposa...è Lisa? ELVINO È Lisa. LISA Sì, e lo merto; io non fui colta sola mai, di notte involta; né trovata io fui rinchiusa nella stanza di un signor. TERESA Menzognera! A quest'accusa più non freno il mio furor! Questo vel fu rinvenuto nella stanza del signore. TUTTI Di chi è mai? chi l'ha perduto? TERESA (accennando Lisa) Ve lo dica il suo rossore. TUTTI Lisa! (Elvino lascia la mano di Lisa, mortificato.) TERESA Lisa! Il signor Conte mi smentisca se lo può. ELVINO Signor?...che creder deggio? Ella pur mi tradì! RODOLFO Quel ch'io ne pensi manifestar non vo'. Sol ti ripeto, sol ti sostengo che innocente è Amina, che la stessa virtù offendi in essa. ELVINO Chi fia che il provi? RODOLFO Chi? Mira. Ella stessa. (Vedesi Amina uscire da una finestra del mutino; ella passeggia, dormendo, sull'orto del tetto, sotto di tei la ruota del mulino che gira velocemente, minaccia di frangerla se pone il piede in fallo. Tutti si volgono a lei spaventati. Elvino è trattenuto da Rodolfo.) TUTTI (con un grido) Ah! RODOLFO Silenzio: un sol passo, un sol grido l'uccide. TERESA Oh figlia! ELVINO Oh Amina! CORO Scende...Bontà divina, guida l'errante piè. (Amina giunge presso la ruota comminando sopra una trave mezzo fracida, che piega sotto di lei.) Trema...vacilla...ahimè! RODOLFO Coraggio...è salva!... TUTTI È salva! (Amina s'avanza verso gli altri.) AMINA Oh! se una volta sola rivederlo io potessi, anzi che all'ara altra sposa ei guidasse!... RODOLFO (ad Elvino) Odi? TERESA A te pensa, parla di te. AMINA Vana speranza!...Io sento suonar la sacra squilla... Al tempio ei muove... Il l'ho perduto...e pur... rea non son io. TUTTI Tenero cor! AMINA (inginocchiandosi) Gran Dio, non mirar il mio pianto: io gliel perdono. Quanto infelice io sono felice ei sia...Questa d'un cor che muore è l'ultima preghiera... TUTTI Oh detti! oh amore! AMINA (guardandosi la mano come cercando l'anello) L'anello mio...l'anello... Ei me l'ha tolto...ma non può rapirmi l'immagin sua... Sculta ella è qui...nel petto. (Toglie dal seno i fiori.) Né te d'eterno affetto tenero pegno, o fior...né te perdei. Ancor ti bacio...ma... Inaridito sei. Ah! non credea mirarti sì presto estinto, o fiore, passasti al par d'amore, che un giorno solo durò. ELVINO Io più non reggo a tanto duolo. AMINA Potria novel vigore il pianto mio donarti... Ma ravvivar l'amore il pianto mio non può. ELVINO No, più non reggo. AMINA E s'egli a me tornasse! Oh! torna, Elvino... RODOLFO (ad Elvino) Seconda il suo pensier. AMINA A me t'appressi? Oh gioia! L'anello mio mi rechi? RODOLFO A lei lo rendi. (Elvino le rimette l'anello.) AMINA Ancor son tua; tu sempre mio. M'abbraccia, tenera madre... Io son felice appieno! RODOLFO De' suoi diletti in seno ella si desti. (Teresa l'abbraccia. Elvino si prostra ai suoi piedi.) CORO Viva Amina! Viva ancora! AMINA (svegliandosi) Oh! ciel! Dove son io? Che veggo?...ah! per pietà... Non mi svegliate voi! (Si copre il volto colle mani.) ELVINO No, tu non dormi. Il tuo sposo, il tuo amante è a te vicino. AMINA Oh gioia! oh gioia!... Io ti ritrovo, Elvino! TUTTI Vanne al tempio. Innocente, e a noi più cara, bella più del tuo soffrir, vanne al tempio, e a piè dell'ara incominci il tuo gioir. AMINA Ah! non giunge uman pensiero, al contento ond'io son piena: a' miei sensi io credo appena, tu m'affida, o mio tesor. Ah! mi abbraccia, e sempre insieme, sempre uniti in una speme, della terra in cui viviamo ci formiamo un ciel d'amor. TUTTI Innocente, e a noi più cara, bella più del tuo soffrir, vieni al tempio, e a piè dell'ara incominci il tuo gioir. FINE |
libretto by Felice Romani |